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appello per il diritto di asilo
- Subject: appello per il diritto di asilo
- From: CONGOSOL - servizio informazioni <congosol@neomedia.it>
- Date: Fri, 27 Jun 2003 16:41:38 +0200
Title: appello per il diritto di
asilo
SCIOPERO DELLA
FAME A PIAZZA VENEZIA:
APPELLO PER IL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO D'ASILO A 34 PROFUGHI
KURDI
"Non abbiamo
niente da perdere" sembrano dire 34 profughi kurdi che
dall'11 Giugno hanno iniziato uno sciopero della fame contro la
decisione della Commissione Centrale di negare loro l'asilo
politico.
Avanti ad oltranza, dunque, nonostante la proposta da parte delle
Associazioni presenti di interrompere lo sciopero per intraprendere
altre forme di lotta e nonostante le critiche condizioni cliniche di
alcuni di loro.
Vengono da Dersim, Bingol, Sirnak e sui pezzi di carta che
mostrano c'è scritta la loro storia. Storia di violenza e
persecuzione, una persecuzione che nel nostro paese non viene
riconosciuta.
Sono provati dal gran caldo, dal digiuno, dal senso di precarietà in
cui vivono da mesi, ma determinati e pronti a lottare. Chiedono che i
loro casi vengano riesaminati e rivendicano il diritto di asilo che
per i kurdi significa diritto ad esistere.
In Turchia, le violazioni dei diritti umani sono ancora all'ordine
del giorno e le riforme democratiche tanto sbandierate dal governo
turco devono considerarsi mere operazioni di facciata, almeno fino a
quando non verrà presa in considerazione la proposta di
un'amnistia incondizionata, a favore di tutti i prigionieri
politici.
Alle condizioni attuali, quindi, il rimpatrio in Turchia rappresenta
un serio rischio per la vita di queste persone.
A Piazza Venezia, nel cuore di Roma, mille realtà si interesecano e
la storia dei profughi kurdi è solo un frammento di una più ampia,
drammatica epopea.
I tempi e le modalità con cui si svolge l'intervista di fronte alla
Commissione centrale per il riconoscimento dello status di rifugiato,
compresa l'utilizzazione dei funzionari delle ambasciate dei paesi
di provenienza, per le procedure di identificazione, non consente ai
richiedenti asilo un'adeguata difesa.
Nel corso del 2002, su 16.970 domande esaminate dalla Commissione le
decisioni positive sono state solo 1.270, contro 14.970 risposte
negative, tra le quali solo 730 con concessione di protezione
umanitaria. Nella maggior parte dei casi, i ricorsi contro i dinieghi
rilasciati dalla Commissione, consentendo la presentazione di adeguate
prove documentali, vengono accolti dai giudici, ma i tempi sono
lunghi, considerata anche la tendenza dal parte del Ministero
dell'Interno, a ricorrere in appello.
Nel frattempo, i richiedenti asilo rimangono abbandonati a se stessi,
privati una volta di più dei loro diritti, in un contesto aggravato
ulteriormente dai tagli del governo al Piano Nazionale Asilo e
dall'assenza di una legge organica in materia.
Dalla Sicilia, intanto, in un drammatico tam tam arrivano notizie di
sbarchi, naufragi e morti, a cui l'Italia di Bossi, Fini e
Berlusconi risponde varando il Decreto Anti - Sbarchi, rinchiudendo
i superstiti in gabbie di metallo e chiedendo "uomini con le palle"
pronti a usare i cannoni.
La proposta inglese di istituire "centri di transito chiusi" al di
fuori dell'Unione Europea e "zone di protezione nei Paesi
d'origine", valutata postivamente dalla Commissione europea e
dall'ACNUR, è stata solo temporaneamente accantonata, a causa delle
divisioni tra gli Stati membri, per ragioni non certamente
umanitarie.
Infatti, a Salonicco, il Consiglio europeo aggiunge altri mattoni al
muro: schedature, impronte e sistemi di identificazione biometrici per
tutti i richiedenti asilo e novità anche per i cittadini
dell'Unione, nel caso fossero terroristi.
Nel panorama sconcertante che drammaticamente torna a ripetersi in
questi giorni, lo sciopero della fame condotto dai richiedenti asilo
kurdi rischia di perdersi. Questo non deve accadere! Non possiamo
permetterlo e il rischio è troppo grande. Non si tratta di un
convegno andato male o di una manifestazione fallita ma della vita di
34 persone e del destino di molti altri.
Per questo chiediamo che tutte le realtà che lottano per la tutela
dei diritti dei richiedenti asilo e dei migranti intervengano in prima
persona, perché sia concessa adeguata protezione a quanti stanno
portando avanti questo sciopero e per il pieno riconoscimento del
diritto d'asilo.
Promuovono l'appello: Associazione Azad, Senzaconfine, UIKI,
Ararat, Ya Basta, Donne in nero, Wilpf, CDS, Attac, Villaggio Globale,
Commissione Immigrazione Prc Roma, A.W.M.R. Italia, Associazione 3
febbraio, Associazione Culturale Epochè, Lunaria, Arci.
Per
informazioni e adesioni telefonare a:
Anna: 347/8629193
Vanessa: 347/2696147
Oppure inviare una mail a: dirittodiasilo@tiscali.it
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Mi scuso con tutti coloro che hanno gia' ricevuto questo
testo,
e con tutti per l'arbitrio che mi prendo nel mandarvi questo
tipo di documenti.
Chiedo a chi non vuole riceverli di mandarmi un cenno.
sdv
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