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Scriveva su internet. Si becca 13 anni in Vietnam
Fonte: Punto Informatico
http://punto-informatico.it/p.asp?i=44512
Scriveva su internet. Si becca 13 anni
Un vietnamita 34enne era dedito all'attività di libera pubblicazione di
proprie idee non conformi sulla rete. Accusato di essere una spia al soldo
dello straniero marcirà 13 anni nelle patrie galere
19/06/03 - News - Roma - Si chiama Pham Hong Son il possessore
dell'ennesimo libero cervello che ha tentato di sfidare le censure del
regime della Repubblica socialista del Vietnam. 34 anni, Pham non aveva
trovato di meglio che pubblicare su internet articoli che parlano di
democrazia. Un folle. Ora verrà sbattuto dietro le sbarre per 13 anni.
Secondo le autorità vietnamite dedite alla censura e alla repressione dei
diritti dell'uomo, Pham è colpevole di spionaggio perché l'articolo sulla
democrazia pubblicato in vietnamita altro non era che la traduzione di What
is Democracy (usinfo.state.gov/products/pubs/whatsdem/), un pezzo di
propaganda americana presente sul sito del Dipartimento di stato di
Washington. Secondo l'accusa, Pham sarebbe anche stato in contatto con
"forze reazionarie oltreoceano" e si era adoperato per raccogliere fondi
internazionali a favore dei dissidenti.
Il meccanismo repressivo vietnamita, che ha proceduto all'arresto pare già
lo scorso marzo, a poche settimane dalla pubblicazione di quell'articolo,
non ha consentito ai diplomatici stranieri ad Hanoi l'accesso all'aula del
tribunale dove, dopo un rapido processo, Pham è stato condannato per
spionaggio. Come nota la Reuters nel parlare dell'accaduto, non è certo la
prima volta che a diplomatici ed osservatori internazionali viene negata la
presenza in questo genere di processi.
Il Tribunale del Popolo di Hanoi non solo ha condannato il 34enne
cyber-dissidente a 13 anni di carcere ma ha anche stabilito che, quando
sarà rilasciato, dovrà passare tre anni chiuso in casa sua.
In passato i climax della censura alla vietnamita hanno colpito duramente
(punto-informatico.it/p.asp?i=43566) persone come Nguyen Dan Que, già
incarcerato per 20 anni e poi riportato sotto processo per le attività
internet, giudicate invariabilmente sovversive e pericolose. A poco sono
fin qui servite le reprimende (punto-informatico.it/p.asp?i=41222) contro
la censura espresse in loco da esponenti occidentali in visita, come Craig
Barrett, mente di Intel. Ancora meno sembrano significare le battaglie
portate avanti in Vietnam con coraggio da Amnesty International
(www.amnesty.org/).