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Cuba: 77 dissidenti arrestati, inizia il loro processo



Cuba: 77 dissidenti arrestati, inizia il loro processo
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Dopo un'ondata di arresti iniziata il 18 Marzo a Cuba, Amnesty International ha espresso preoccupazione per i 77 dissidenti imprigionati finora per il semplice esercizio non violento del loro diritto di espressione ed associazione. In quella che appare la repressione piu' intensa dell'ultimo decennio, sono stati arrestati giornalisti indipendenti, membri di gruppi per i diritti umani, attivisti politici e altri percepiti come dissidenti nel paese. Il fatto che questa ondata di repressione coincida con la guerra in Iraq non e' certamente un caso, dice HRW. E' vergognoso che il governo Cubano stia sfruttando in modo opportunistico la disattenzione del mondo per schiacciare la dissidenza interna.
 
Fonte: Amnesty International; Human Rights Watch
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI@inwind.it
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3 Aprile 2003 - Dopo un'ondata di arresti iniziata il 18 Marzo a Cuba, Amnesty International ha espresso preoccupazione per i 77 dissidenti imprigionati finora per il semplice esercizio non violento del loro diritto di espressione ed associazione. Secondo Human Rights Watch, i processi giudiziari dei dissidenti Cubani non violenti iniziati oggi dovrebbero essere fermati immediatamente e tutti i capi di accusa contro gli imputati andrebbero annullati. Le corti Cubane negano il diritto fondamentale ad un processo equo, non sono indipendenti ne' imparziali, e i processi dei dissidenti sono tenuti spesso a porte chiuse, violando il diritto ad un processo pubblico.
 
In quella che appare la repressione piu' intensa dell'ultimo decennio, sono stati arrestati giornalisti indipendenti, membri di gruppi per i diritti umani, attivisti politici e altri percepiti come dissidenti nel paese, denunciano Amnesty International e HRW. Il fatto che questa ondata di repressione coincida con la guerra in Iraq non e' certamente un caso, dice HRW. E' vergognoso che il governo Cubano stia sfruttando in modo opportunistico la disattenzione del mondo per schiacciare la dissidenza interna.
 
Secondo alcune fonti, al tempo degli arresti le forze di sicurezza hanno confiscato i computer, i fax, le macchine da scrivere, i libri e i documenti nelle case. Amnesty sostiene che i detenuti rischiano fino a 20 anni di prigione secondo la legislazione introdotta nel 1999: ovvero la legge per la Protezione dell'Indipendenza Nazionale Cubana e l'Economia e la legge che Riafferma la Dignita' e la Sovranita' Cubana (quest'ultima entrata in vigore nel 1996). Il governo Cubano, afferma HRW, giustifica l'adozione di entrambe le leggi come risposta alla legge Helms-Burton, una legge Statunitense che indurisce l'embargo contro Cuba.
 
Amnesty International ha chiesto spiegazioni immediate da parte delle autorita' Cubane sui recenti arresti, compresa una lista di tutti i capi d'accusa contro i dissidenti, oltre alle motivazioni legali con cui saranno processati. Inoltre, Amnesty chiede al governo Cubano di rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutti i prigionieri di coscienza, e di riformare la legislazione Cubana che "legittima" la detenzione dei prigionieri di coscienza mettendo fuori legge le liberta' fondamentali. 
 
Prima di questa ondata di arresti, Amnesty aveva gia' riconosciuto 15 prigionieri di coscienza a Cuba. Ma dopo il 18 Marzo il numero potrebbe crescere al livello piu' alto degli ultimi anni. Per maggiori info: http://web.amnesty.org/library/Index/ENGAMR250082003