Africa Occidentale: HRW: Stop al traffico di lavoro
minorile
I governi dell'Africa Occidentale non
stanno facendo abbastanza per fermare il dilagante traffico di lavoro minorile
che sta diffondendosi sempre di piu' a causa della crisi sociale
legata all'AIDS. Lo scandalo del problema del lavoro minorile
nell'Africa Occidentale e' venuto fuori nel 2002 quando fu denunciato che meta'
del cioccolato prodotto negli USA era legato ai chicchi di cacao coltivati da
lavoratori minorenni in Costa D'Avorio. Molti di questi bambini erano stati
"venduti" dai paesi circostanti come il Mali o il Burkina Faso. Alcuni minori
sono due volte vittime dell'AIDS: prima quando i loro genitori sieropositivi
muoiono, e poi quando, dopo essere stati venduti, contraggono l'HIV. E' dovere
dei governi rompere questo circolo vizioso, sostiene HRW.
Fonte: Human Rights Watch Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI@inwind.it *************** Se volete ricevere queste news, mandate una email vuota a mailto:econotizie-subscribe@yahoogroups.com e replicate al messaggio di conferma che vi viene inviato *************** 1 Aprile 2003 - I governi dell'Africa
Occidentale non stanno facendo abbastanza per fermare il dilagante traffico di
lavoro minorile che sta diffondendosi sempre di piu' a causa della
crisi sociale legata all'AIDS. Questa e' l'accusa lanciata da Human Rights Watch
nel suo rapporto sul traffico di bambini in Togo.
HRW sostiene che bambini di 3 anni sono
sfruttati come lavoratori domestici o in campo agricolo in diversi paesi della
regione. I trafficanti adescano i bambini con la promessa di un'istruzione di
alto livello e di un addestramento professionale. Molti di questi minori sono
orfani, costretti a diventare lavoratori in seguito alla morte di un genitore
sieropositivo. Le condizioni di trasporto tra un paese e l'altro sono pessime,
una bambina di 13 anni ha raccontato che la nave su cui era stata trasportata
era affollata, non c'erano bagni, le ragazze defecavano su se stesse e sulle
ragazze vicine, e si vomitava sulla nave, altrimenti si cadeva in
mare.
Lo scandalo del problema del lavoro
minorile nell'Africa Occidentale e' venuto fuori nel 2002 quando fu denunciato
che meta' del cioccolato prodotto negli USA era legato ai chicchi di cacao
coltivati da lavoratori minorenni in Costa D'Avorio. Molti di questi bambini
erano stati "venduti" dai paesi circostanti come il Mali o il Burkina
Faso. Secondo HRW, la coltivazione di cacao e' solo la punta dell'iceberg.
Il traffico di lavoro minorile passa per numerose strade e i governi non fanno
abbastanza per fermarlo. Molte delle ragazze vendute lavorano di giorno e di
notte nei mercati o come baby sitter. Gran parte di esse subisce abusi
psicologici e violenze fisiche, come minacce di morte.
In particolare il rapporto lega il traffico di bambini alla
poverta' presente in Togo causata anche dal congelamento degli aiuti per lo
sviluppo dai paesi ricchi. L'Unione Europea ha sospeso gli aiuti bilaterali al
Togo nel 1993 dopo che le prime elezioni del paese erano state precedute da
intimidazioni contro i partiti di opposizione da parte del Presidente Gnassingbé
Eyadema il quale si rifiuta di tenere libere elezioni.
I ragazzi provenienti dal Togo hanno detto a HRW di non
potersi permettere di pagare le tasse d'iscrizione per la scuola e per questo
motivo hanno accettato di lavorare nel settore agricolo in Nigeria. Essi
piantano semi ed arano il terreno per 13 ore al giorno, e sono picchiati se
mostrano fatica. Alcuni usano attrezzi pericolosi che spesso li feriscono in
modo grave. Dopo 8 mesi - 2 anni di lavoro gli viene data una bici e gli si
comanda di pedalare fino a casa in Togo. Lungo il tragitto, i ragazzi vengono
derubati da banditi, costretti a pagare i soldati e privati di cibo e
acqua. Alcuni muoiono e sono sepolti ai lati delle strade.
Una bozza di legge in Togo proibisce il traffico e impone
pene da 1,500 a 15,000 dollari per chiunque adeschi, trasporti, trasferisca,
nasconda o riceva un minore al fine di sfruttarlo per lavoro. Nel 2001, il
Togo arresto' o tenne in detenzione 10 trafficanti. Ma pochi casi sono stati
perseguiti fino alla fine.
Il governo del Togo non fornisce neanche una protezione
minima ai minori che riescono a scappare. Le ragazze che scappano passano le
notti sulle strade, bussando alle porte e accettando gli inviti a dormire nelle
case di sconosciuti. Alcune sono state spinte alla prostituzione in un distretto
di Lome' (la capitale del Togo) chiamato il "mercato della piccola vagina". In
quei luoghi esse corrono il rischio di contrarre l'HIV e altre malattie
trasmesse sessualmente. In questo modo alcuni minori sono due volte vittime
dell'AIDS: prima quando i loro genitori sieropositivi muoiono, e poi quando dopo
essere stati venduti contraggono l'HIV. E' dovere del governo rompere questo
circolo vizioso, sostiene HRW.
Human Rights Watch ha chiesto al governo del Togo di
ratificare i trattati internazionali che proibiscono il traffico di bambini, e
ha fatto raccomandazioni dettagliate ai governi di Togo, Gabon, Nigeria, Benin,
Niger, Costa D'Avorio e Ghana sulla prevenzione e la punizione del traffico,
cosi' come sulla protezione dei minori trafficati. HRW ha chiesto anche all'ONU
e ai donatori che finanziano questi governi di raccogliere le loro risorse
finanziarie, tecniche e diplomatiche per appoggiare questi sforzi.
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