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La RdB scrive al Presidente del Consiglio
La RdB scrive al Presidente del Consiglio
Il testo della lettera inviata il 12 febbraio 2003 al
Governo sulla questione della protezione civile e l'ipotesi di riforma del
rapporto di lavoro dei vigili del fuoco
Al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Silvio
BERLUSCONI Al Ministro dell'Interno On. Giuseppe PISANU Al Ministro della
Funzione pubblica Avv. Luigi MAZZELLA
Prot. 7 A 04 Onorevoli, con la presente
intendiamo sottoporre alla Vs. attenzione alcune questioni inerenti agli
attuali progetti di riforma intrapresi dal Governo in materia di protezione
civile e più nello specifico, alle problematiche che tutt'ora permangono
nell'intero sistema. La legge di conversione del decreto legge del 4
novembre 2002 n° 245, recentemente approvata dal Parlamento, lascia
irrisolte alcune delle carenze strutturali in materia di protezione civile:
in particolare, l'atavico dualismo tra Corpo nazionale dei vigili del fuoco
e Dipartimento della protezione civile per quel che concerne le attività di
soccorso e protezione civile. La volontà della maggioranza parlamentare
di conferire una delega al Governo per il riassetto delle disposizioni
vigenti concernenti il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, attraverso il
DDL S 776-B, che ha recentemente concluso l'esame da parte della I
Commissione Affari costituzionali del Senato, richiede l'apertura di un
tavolo di confronto per evitare, come peraltro accaduto nella precedente
legislatura, l'avvio di progetti di riforma nell'ambito del sistema di
protezione civile che non corrispondono alle reali esigenze del nostro
paese. E' forse utile ricordare che nella passata legislatura il Governo,
attraverso un eccesso di deleghe, compì una riforma che portò all'attuale
nascita del Dipartimento dei vigili del fuoco, soccorso pubblico e difesa
civile, rafforzando fortemente l'apparto centrale burocratico del Corpo
nazionale, a tal punto da creare innumerevoli conflitti di competenza tra
le aree dirigenziali che di fatto penalizzano le attività di formazione,
addestramento e mantenimento degli operatori. Vogliamo richiamare
l'attenzione del Governo su due proposte di legge, il DDL S 531 presentato
dalla maggioranza e il DDL AC 2868 presentato dalla minoranza, ritenute dai
lavoratori che operano nei disastri e nelle calamità, fortemente
innovativi. Tali proposte, seppur differenziate in alcuni particolari,
mirano a garantire al paese una macchina dei soccorsi coordinata ed
efficiente e, soprattutto danno vita a un moderno servizio di protezione
civile. Nei mesi passati in più occasioni abbiamo espresso la
totale disponibilità a confrontarci nel merito con il Ministro
dell'Interno, senza peraltro ottenere alcuna risposta alle nostre numerose
sollecitazioni. Oggi riteniamo inderogabile, visto le deleghe che il
Governo si appresta ad ottenere, un approfondimento sulla materia, affinché
si possa delineare in modo chiaro un progetto di riforma organico e
strutturale. Per quanto concerne l'ipotesi di riforma del rapporto di
lavoro, si dovrà riconoscere ai lavoratori del Corpo nazionale la
specificità e l'esclusività della propria attività, attraverso
l'istituzione di un'area specifica di contrattazione, nel quadro del Dlgs
165/2001. E' indispensabile a questo punto dare concretezza alla volontà di
dialogo e attenzione più volte espressa nei confronti dei lavoratori del
Corpo nazionale da parte del Governo, attraverso un tavolo di
approfondimento che consenta di raggiungere gli obiettivi indicati dai
lavoratori e che riguardano anche i migliaia di cittadini colpiti dalle
calamità. In attesa di un Vs. immediato riscontro, ci è gradita
l'occasione per porgerVi Cordiali Saluti.
Roma 13/2/2003