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FIAT: Ma quale crisi....
Ma quale crisi…….
Negli ultimi mesi, stiamo assistendo a quella che viene definita la
crisi della Fiat. Risultato: quasi 8.000 lavoratori che rischiano di
perdere il posto di lavoro, una stima quindi di 30.000 persone che
non avranno più la possibilità di sostenersi economicamente
considerando le rispettive famiglie.
Ancora una volta chi paga sono i lavoratori, giustificando questa
crisi con l'eccessivo costo del lavoro e con la crisi della
produzione.
Andando indietro con gli anni, i più attenti, si rendono conto che
questa crisi è stata indotta da scelte sbagliate di manager
irresponsabili accolte dai vertici aziendali, da una scelta ben
precisa di vendere il gruppo alla General Motors. Chi sono allora i
responsabili ? Sono i vari Romiti, sono i vari personaggi oscuri che
hanno speculato, sono loro che insieme agli Agnelli dovrebbero pagare
le conseguenze di questa " crisi ".
Da sempre la legge del capitalismo, mai scritta ma presa come tale,
afferma che chi rischia è l'impresa perché mette il capitale. E i
lavoratori ? In questo caso chi sta rischiando ? Chi ha messo il
proprio lavoro per arricchire pochi. Non è assurdo ?
Perché nessuno prende provvedimenti nei confronti dei veri
responsabili ? La mia sembrerà una domanda banale e mi do una
risposta: perché dovrebbero farlo.
In un sistema disumano come il nostro, perché dovrebbero farsi carico
di queste persone, quando la stessa famiglia Agnelli ha sempre
appoggiato politicamente dal fascismo alla democrazia cristiana, fino
all'ultimi governi di centro-sinistra e di centro destra ? La mia
quindi non è una critica a questo governo che si definisce liberista
e poi parla di assistenzialismo come faceva il centro-sinistra, è
un'accusa complessiva all'intero sistema sociale e politico attento
solo a salvaguardare gli interessi di pochi a scapito della
maggioranza della popolazione.
Tutti i governi hanno più volte finanziato la Fiat che dichiarava lo
stato di crisi o che voleva aprire stabilimenti al sud. La stessa
negli ultimi dieci anni, chiudeva i bilanci in attivo, ma perché non
restituiva i finanziamenti ricevuti ? Solo questo basterebbe, per
esempio, al mantenimento di questi lavoratori.Un semplice cittadino
quando chiede un prestito è tenuto a restituirlo con tutti gli
interessi, perché la Fiat no.
E' l'intero sistema in crisi, non certo la famiglia Agnelli che potrà
vivere tranquillamente come tantissimi imprenditori che di certo non
moriranno di fame a causa di una " crisi ".
Sì, ma adesso che fare ? E' necessario rivoluzionare la relazione tra
lavoro e capitale.
Proporre, per esempio, delle leggi che permettano la partecipazione
dei lavoratori alle scelte di produzione delle imprese e il
reinvestimento degli utili all'interno delle stesse, per evitare la
fuga dei capitali all'estero. Un salario minimo garantito per coloro
che sono in attesa di un lavoro o che lo perdono.
Vogliamo, insomma, che tutti possano vivere una vita degna senza più
sentirsi assistiti o ricattati da questo sistema disumano e chi dice
che questo non è possibile è un bugiardo e traditore.
Antonio Tevere
Partito Umanista