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p.c. lettera all'on. Casini
Vi inviamo p. c. la lettera al Presidente della Camera che abbiamo ricevuto
dalle parlamentari Deiana e De Simone.
Roma, 13 novembre 2002
Al Presidente della Camera dei Deputati
On. Pier Ferdinando Casini
Onorevole Presidente,
Nel rispetto della Sua persona e della Sua carica istituzionale,
ci sentiamo in dovere di informarLa delle ragioni per le quali non saremo
presenti alla seduta del 14 novembre, data in cui la Camera dei Deputati
ospiterà, in seduta congiunta con il Senato, il Pontefice Giovanni Paolo II.
La nostra assenza non sarà né casuale né motivata da altri impegni. Al
contrario si tratta di una scelta precisa, legata ai percorsi politici e
culturali che ci hanno portate a rivestire l'odierna carica istituzionale.
Onorevole Presidente, è la prima volta che la massima autorità spirituale
del cattolicesimo sarà seduto nel Parlamento della Repubblica Italiana, con
un cerimoniale che gli attribuisce un posto d'onore tra le massime autorità
dello Stato, come sono i Presidenti della Camera e del Senato. Per quanto
rilevante e diffusa sia la religione cattolica nella coscienza e nella
pratica di una grandissima parte della popolazione del nostro Paese, non
crediamo che un evento di tal genere possa essere giustificato né dai
prevalenti orientamenti religiosi del nostro Paese né dall'indubbio peso
dell'autorità del Pontefice su scala mondiale.
Qui non vogliamo mettere in discussione l' invito che Lei onorevole
Presidente ha voluto fare, né tanto meno la persona e il ruolo del
Pontefice. Ci preme invece sottolineare come la separazione tra
confessione religiosa e istituzioni dovrebbe essere (ancora) a fondamento
dei principi di uno Stato laico. Non solo sulla carta, come
indubitabilmente è nel nostro Paese, ma anche nella rappresentazione
politico-simbolica, nel messaggio sociale, nella comunicazione mediatica.
La confusione tra l'istituzione religiosa e quella laica, come dimostra la
storia anche dei Paesi occidentali, non ha giovato alla democrazia, né
agli Stati, né alla Chiesa cattolica.
Non vogliamo certo evocare rischi di fondamentalismi all'italiana, né
medievali tentazione teocratiche. Ma vogliamo ugualmente esprimere il
nostro disagio di rappresentanti delle istituzioni, impegnate a difenderne
la laicità, sia sul piano della forma sia su quello della costruzione di
senso.
Con rispettosi saluti.
On. Elettra Deiana
On. Titti De Simone
On. Alba Sasso
On. Katia Zanotti
On. Katia Bellillo
On. Giovanna Grignaffini
On. Silvana Pisa
On. Maura Cossutta
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