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Vigili del fuoco: perchè il Parlamento non ascolta i nostri moniti?
Vigili del fuoco: perchè il Parlamento non ascolta i nostri moniti?
Vogliamo evitare di fare nuove polemiche in
relazione alla gestione del soccorso nel terremoto in Molise. Perciò ci
limitiamo a puntualizzare quanto sostenuto dalla RdB in tempi non sospetti
Nel marzo scorso, si organizzò un convegno
presso la Camera dei Deputati, richiamando l'attenzione del Governo sulla
necessità di avviare delle politiche di riassetto del territorio, vista la
fragilità del nostro paese ed evidenziando la periodicità degli eventi
calamitosi. Nell'occasione è stata presentata la pubblicazione"Italia:
paese dalle catastrofi annunciate"
(http://www.rdb115.org/argomento.asp?ID=49). Il Governo ha evitato di
affrontare alcune delle questioni centrali in materia di protezione civile,
ossia la previsione e la prevenzione delle calamità. L’intero sistema di
protezione civile necessita di una riorganizzazione attraverso la nascita
di un coordinamento unico nelle operazioni di soccorso. Il Governo invece
ha deciso solo tagli indiscriminati al servizio di soccorso e di protezione
civile, mantenendo invariato il modello organizzativo. Il Ministero
dell’Interno ha dimostrato, anche in questa occasione, di non essere il
soggetto istituzionale in grado di garantire e sostenere al meglio
politiche di protezione civile. I lavoratori del Corpo nazionale invece
hanno dimostrato di essere una componente fondamentale nelle attività di
protezione civile. La RdB da qualche decennio denuncia la necessità di
approvare una legge che modifichi in modo radicale l'intero apparato, dando
vita ad un unico organo istituzionale di gestione dell'operato della
protezione civile, eliminando dualismi e conflitti di competenza, presenti
in passato e moltiplicati con la riforma Bassanini. Il Parlamento ha il
dovere di approvare urgentemente la proposta di legge, che prevede la
nascita di un Corpo nazionale di protezione civile - già presentata alla
Camera dei Deputati -, unificando le due attuali strutture (Vigili del
Fuoco e Dipartimento della protezione civile) presso la Presidenza del
Consiglio dei ministri. Questa struttura, attraverso il contributo in
termini di risorse e di professionalità, coadiuvata dal mondo del
volontariato, può garantire al paese un approccio moderno al tema della
protezione civile. Tale provvedimento porrebbe fine all’atavico dualismo
creato in questi anni tra il Dipartimento della protezione civile e il
Ministero dell’Interno. Il paese ha la necessità, e il terremoto del Molise
lo evidenzia, di uscire dal concetto tradizionale che lega la protezione
civile al solo intervento d’emergenza, per entrare in quello quotidiano
della prevenzione e dell’educazione. I lavoratori del Corpo nazionale dei
vigili del fuoco possono contribuire ad un passaggio culturale
fondamentale, superando definitivamente il concetto di "calamità naturale"
e quello di "tragedia annunciata".
Roma 4/11/2002
Stefano Del Medico