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diritto al lavoro e di cittadinanza per tutte/i.
DIRITTO AL LAVORO E DI CITTADINANZA
PER TUTTE/I LE/I MIGRANTI
La legge nr. 189/2002, ovvero la famigerata Bossi/Fini, regolamenta il
rapporto di lavoro e stabilisce le regole di cittadinanza delle/dei
lavoratrici/lavoratori migranti, peggiorando la pessima Turco/Napolitano, e
aggravando le condizioni di vita di tutte/i le/i migranti, con o senza
permesso di soggiorno.
La nuova legge stabilisce:
a. l'immigrazione irregolare diventa un delitto penale;
b. la/il migrante senza permesso e' internato in un Centro di Permanenza
Temporanea fino a 60 giorni e poi espulsa/o; puo' essere accusato di
immigrazione clandestina ed incarcerato da 6 mesi a 4 anni e poi espulsa/o;
c. la/il migrante espulsa/o non puo' rientrare in Italia per 10 anni;
d. viene eliminata la figura del garante, per la ricerca di un posto di lavoro;
e. il contratto di lavoro determina la durata del permesso di soggiorno: 2
anni per chi ha un contratto a tempo indeterminato e 1 anno per COLF e
assistenti di infermi/anziani;
f. gli ingressi in Italia sono autorizzati dall'ambasciata italiana
all'estero, per un numero limitato di migranti, in base all'offerta del
mercato del lavoro;
g. la 'carta di soggiorno' e' concessa dopo 6 anni di residenza permanente;
h. il padrone comunica il licenziamento alla Prefettura e la/il
lavoratrice/lavoratore migrante ha tempo 6 mesi per trovare un nuovo
lavoro, poi diviene irregolare;
i. la unione familiare riguarda solo i coniugi e figlie/i minori.
I costi economici per la regolarizzazione di COLF, assistenti di
anziani/infermi, lavoratrici/lavoratori dipendenti, nella quasi totalita'
dei casi, ricadono sulle/sui migranti (da Euro 330 a 800), piu' le
ulteriori richieste di denaro che i padroni esigono (quale ricatto per
concedere il permesso di soggiorno) e le altre estorsioni di denaro pretese
da organizzazioni che vendono i permessi di soggiorno.
Poi, molti padroni non regolarizzano o licenziano le/i proprie/i
lavoratrici/lavoratori, costringendo queste/i migranti alla condizione di
clandestinita'.
La legge Bossi/Fini non e' solo strumento di segregazione razziale, ma e'
un mezzo legalizzato per intensificare e modulare lo sfruttamento del
lavoro delle/dei migranti, che sono l'esercito di manodopera internazionale
indispensabile ai processi produttivi dei paesi economicamente,
politicamente e militarmente dominanti.
La legge Bossi/Fini e' in armonia con le altre norme che deregolamentano la
prestazione di lavoro di tutte/i le/i lavoratori, al di la' della loro
provenienza geografica (legge Treu, patto per l'Italia, patto per Milano,
finanziaria, libro bianco, ecc.).
Solamente la presa di coscienza della comune identita' di classe
e la lotta organizzata tra lavoratrici/lavoratori migranti ed italiane/i
possono assicurare una risposta efficace e di lunga durata contro
le azioni conservatrici e razziste
del governo Berlusconi e dei padroni italiani
ASOCIACION INTERCULTURAL ARCI
"MI RANCHITO"
tel. 3479271955 - 3397161178
consulenza per regolarizzazione
ogni sabato dalle 16.00 alle 19.00
presso Circolo ARCI R. Ricotti
Milano, via Tommei, 3
bus 90-91-92/ capolinea tram 12