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Riforme Agrarie nello Zimbabwe di Mugabe



5 Settembre 2002 - Dopo aver tradotto e pubblicato un comunicato stampa di Amnesty International sulle violenze portate avanti dal governo di Mugabe in Zimbabwe per reprimere le opposizioni, ho ricevuto un'email in cui il mettente sosteneva la non-parzialita' di Amnesty e appoggiava le riforme agrarie (violente) volute da Mugabe che, secondo lui, aiuterebbero i cittadini che hanno subito il maltolto dei colonialisti, sostenendo anche che gli oppositori del presidente vogliono la ricolonizzazione bianca, cristiana e anglosassone e sono aiutati dalle associazioni a difesa dei "diritti umani" (le virgolette sono sue).
Ebbene, per informare lui e soprattutto voi sulla situazione socio-politica dello Zimbabwe, ho deciso di tradurre questo articolo non recentissimo di Human Rights Watch, anche considerando che a Johannesburg si sono visti dei manifestanti che inneggiavano al nome di Mugabe e che, secondo me, poco avevano a che fare con la democrazia, l'ecologia e la giustizia.
Tra l'altro, secondo quanto riportato in un articolo del quotidiano Britannico The Observer del 26 Agosto 2001, Mugabe e la Rep. Dem. del Congo (RDC, ex-Zaire) hanno firmato un accordo secondo cui la RDC permettera' allo Zimbabwe di tagliare un'area forestale grande quanto una volta e mezzo la Gran Bretagna in cambio degli aiuti militari che Mugabe fornisce al governo del paese vicino per combattere i ribelli in una guerra che ha fatto 2.5 milioni di morti negli ultimi 3 anni. L'ONU ha definito tali foreste tra le piu' importanti del pianeta, e i 200 mln di sterline che si ricaveranno dal loro taglio serviranno a arricchire le elite militari dello Zimbabwe oltre al fatto che le operazioni di taglio e distruzione ambientale impediranno un vero sviluppo ambientalmente, economicamente e socialmente sostenibile. Buona lettura.
Fabio Quattrocchi
fabiocchi@inwind.it
 
Zimbabwe: Violenze e abusi accompagnano la riforma agraria
www.ecquologia.it
 
Fonte: Human Rights Watch
Traduzione di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI@inwind.it
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8 Marzo 2002 - Il programma di riforme agrarie in Zimbabwe e' stato accompagnato da significative violazioni dei diritti umani che colpiscono proprio le persone che esso intendeva assistere. I gruppi affiliati con il partito del Presidente Mugabe hanno infatti compiuto atti di violenza contro gli abitanti e i lavoratori senza terra nei campi commerciali. Secondo HRW, la distribuzione delle terre e' stata discriminatoria perche' decisa in base alle opinioni politiche dei beneficiari. Molte delle persone che si credeva avrebbero beneficiato della riforma finora sono state oggetto di violenza.
 
Le vecchie politiche coloniali di espropriazione hanno dato agli agricoltori bianchi ampi tratti di terra fertile in quello che e' l'odierno Zimbabwe, mentre i cittadini neri delle zone rurali sono stati confinati alle riserve tribali affollate e di scarso valore agricolo. Dall'indipendenza del 1980 fino al 2000, l'iniqua situazione e' cambiata ben poco.
 
Nel 2000, il governo di Mugabe ha approvato nuove leggi che espropriavano i terreni senza fornire compensazioni, e incoraggiavano i contadini privi di terra a occupare le terre agricole commerciali. 
 
Secondo HRW, le persone che volevano beneficiare della riforma dovevano dimostrare sostegno per il partito di governo, lo ZANU-PF, mentre a coloro che sostenevano l'opposizione venivano automaticamente negati i terreni. I lavoratori senza terra che vivono e lavorano nei campi commerciali sono stati largamente esclusi dalla distribuzione. Essi sono stati oggetto della violenza sponsorizzata dallo stato. Il governo ha anche fallito ad assicurare alle donne, specialmente quelle sposate, i benefici della riforma, nonostante le promesse per l'uguaglianza tra i sessi. Molte persone vengono assegnate a terre senza adeguate infrastrutture o risorse per diventare agricoltori auto-sufficienti.
 
Le milizie del partito di Mugabe, guidate dai veterani della guerra di indipendenza del paese, sono state in prima linea nella violenza, sebbene i lavoratori e i sostenitori dell'opposizione hanno reagito con gli stessi metodi in certe occasioni. Human Rights Watch sostiene che queste milizie hanno assaltato i proprietari delle terre, i lavoratori dei campi e i residenti delle aree rurali attorno ai campi commerciali. Secondo l'organizzazione, la polizia non ha fatto quasi nulla per fermare la violenza.
 
Un buon programma di riforme agricole e' cruciale per i diritti umani in Zimbabwe, e la comunita' internazionale dovrebbe essere impegnata per risolvere la piaga delle popolazioni rurali e dei lavoratori agricoli. Serve anche assistenza finanziaria per migliorare le infrastrutture necessarie per una buona riforma.
 
Per leggere il comunicato stampa di Amnesty sulle recenti violenze nel paese:
http://sito.ecquologia.it/sito/pag89.map?action=single&field.joined.id=854&field.joined.singleid=9612