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Fw: [NetworkAnticapital] Perquisizioni a giornalisti



Inoltriamo questo messaggio appena giunto con un nostro commento.
Vogliamo segnalare la pericolosità della situazione, e il grave
deterioramento degli spazi in vista dell'autunno caldo.
Non ci siamo illusi che l'attacco ai nostri siti fosse un attacco
"personale", eravamo coscienti che ben altro bolle in pentola, insomma
quanto volete che incida un sito come il nostro?
Ora i compagni e il movimento debbono mettere all'ordine del giorno, secondo
noi, la pericolosità dell'attuale momento.
Qui non stiamo a difendere i giornalisti di regime, qui c'è ben altro da
difendere.
Se noi facciamo"mente locale" ai passaggi vediamo come "lor signori"
giochino a tutto campo. Si danno gli arresti domiciliari ai Cobas di
Taranto, si schedano gli iscritti ai sindacati, si crea un clima di caccia
alle streghe, si chiudono gli spazi sociali, si dice che persino il
segretario della CGIL fomenta il terrorismo, si accusa chi si diverte a fare
girotondi di voler sovvertire l'ordine costituito e addirittura di voler
fomentare un golpe anti democratico.
E' evidente che siamo in un momento pericoloso per la democrazia nel nostro
paese.
Se noi pensiamo che ormai da parecchio viviamo un conflitto istituzionale
che non vede soluzioni, una lotta dei lunghi coltelli che dura da parecchio,
non possiamo fare spallucce e dire "fatti loro, che si scannino", in quanto
dobbiamo essere coscienti che se questi  si scannano, si scannano sulla
pelle nostra.
Dobbiamo anche tenere presente il clima internazionale, e cioè l'ennessimo
atto della guerra infinita alle porte, che mal digerita da settori popolari
e persino accettata obtorto collo da un Europa infingarda, porterà ad
ulteriori strette di vita per gli spazi democratici.
Non a caso il giorno 12 agosto gli USA hanno rilanciato la licenza di
uccidere e di intervento senza avvisare i paesi interessati, per la caccia
ai "terroristi".
Ma se a livello internazionale i vari stati utilizzano, magari inasprendole,
le leggi borghesi su cui essi stati borghesi si reggono, in Italia il nuovo
regime arcoriano tende a cancellare proprio quelle leggi su cui si fonda il
sistema.
Ormai, nonostante quello che dice il sinistro D'Alema, al regime ci stiamo
arrivando.
L'attacco all'informazione è uno degli aspetti centrali di questo regime: è
chiaro che le perquisizioni ai due giornalisti sono finalizzate non tanto a
mettere a tacere i due (perchè lo dovrebbero fare?), ma sono finalizzate
allo scopo di instaurare un nuovo tipo di informazione: quella pilotata dal
regime, sia esso rappresentato dai politici di professione (meglio se
arcoriani, ma non solo), sia esso rappresentato dai convitati di pietra
(servizi e affini).
Continuano ad attrezzarsi per quest'autunno che si avvicina, per ora con la
repressione preventiva e col controllo dei media.
MA SI FERMERANNO A QUESTO?
L'Avamposto degli Incompatibili
http://www.controappunto.org

----- Original Message -----
From: Meletta
To: redazioneror@autistici.org
Sent: Monday, August 19, 2002 6:45 PM
Subject: [NetworkAnticapital] Perquisizioni a giornalisti


Considerando l'infame articolo di Panorama e queste perquisizioni,
nonchè i precedenti, credo proprio che sia in atto un attacco
concetrico contro l'informazione non allineata, sia a quella
antagonista che più in generare a quella "democratica".
Credo che si debba cominciare a pensare come contrastare questo
attacco.
Saluti comunisti libertari
Carlo

da Indymedia:

Perquisizioni
by Camilo Monday August 19, 2002 at 02:48 PM
majar@tin.it

Perquisizioni giornalisti

(ANSA) - ROMA, 19 AGO - Agenti della Digos di Roma stanno
perquisendo le abitazioni dei giornalisti Fiorenza Sarzanini del
Corriere della Sera e Mario Menghetti del Messaggero. I due cronisti
giudiziari lo scorso mese hanno scritto articoli sul rapporto stilato dal
Ros dei carabinieri sul comportamento di Carlo Giuliani, ucciso da
un carabiniere in piazza Alimonda, durante gli incidenti che hanno
caratterizzato lo svolgimento del G8 a Genova dello scorso anno.
2002-08-19 - 13:38:00

Perquisizioni 2

by Camilo Monday August 19, 2002 at 03:25 PM

G8, perquisiti due giornalisti. Il presidente dell'Ordine: «Una
persecuzione»
di red.

da l'Unità

ROMA - «Si sta realizzando un atteggiamento vagamente
persecutorio nei confronti dell'informazione». Questo il commento di
Lorenzo Del Boca (nella foto), presidente dell'Ordine dei giornalisti,
appena appresa la notizia della perquisizione delle abitazioni di
Fiorenza Sarzanini, del Corriere della Sera e di Mario Menghetti, del
Messaggero. Motivo della perquisizione, avvenuta all'alba ed
effettuata su ordine della Procura di Genova: la pubblicazione di
notizie, coperte da segreto d'ufficio, relative all'inchiesta sugli scontri
durante il G8 di Genova. In particolare i due giornalisti avrebbero
pubblicato stralci di un rapporto consegnato alla procura dai
carabinieri del Ros. In quel dossier Carlo Giuliani, il ragazzo ucciso
in piazza Alimonda, veniva indicato come uno degli autori degli
scontri con le Forze dell'Ordine prima dell'episodio in cui aveva
perso la vita.
Secondo Del Boca, i due «sono stati trattati come criminali, quando
la loro colpa è stata solo quella di avere fatto il loro dovere». Le
pressioni sulla stampa, ha aggiunto, si verificano «proprio quando
c'è maggiore bisogno di attenzione, riflessione e commenti; ignorare
le notizie sui fatti di Genova, come si pretenderebbe per presunte
necessità istruttorie non sarebbe un aiuto alla giustizia, ma una
colpevole omissione nei confronti dell'opinione pubblica che ha
diritto di sapere e che è nostro dovere di informare», ha concluso il
presidente dell'Ordine.

Per Fiorenza Sarzanini questa non è la prima disavventura con la
polizia per questioni riguardanti la violazione del segreto istruttorio.
Già il 5 marzo era stata interrogata in una caserma di Roma
assieme alla collega di Repubblica, Claudia Fusani, con l'accusa di
aver pubblicato intercettazioni "top secret" che avevano portato
all'arresto di possibili affiliati al terrorismo islamico. Il 13 marzo era
stata invece la volta della perquisizione dell'appartamento.

Appresa la notizia, l'Associazione per la tutela la libertà di
espressione, "Articolo 21 Liberi di", ha espresso solidarietà ai
giornalisiti perquisiti e ha chiesto la revisione dell'articolo 200 del
Codice di procedura penale. In un comma dell'articolo si stabilisce,
per i giornalisti professionisti, l'obbligo, se ordinato eccezionalmente
da un giudice, di rivelare le fonti da cui si è appresa una notizia. Tale
comma - dicono i responsabili di "Articolo 21 Liberi di" - «è sempre
stato ritenuto avverso alla libertà di stampa e al diritto d'essere
informati».



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