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Caponnetto
I GIROTONDI PER LA DEMOCRAZIA INFORMANO:
IN OCCASIONE DEL DECENNALE DELLA MORTE DI PAOLO BORSELLINO, E' STATA
AVVIATA UNA RACCOLTA DI FIRME PER CHIEDERE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
ITALIANA DI NOMINARE ANTONINO CAPONNETTO SENATORE A VITA.
Questo il testo della richiesta, potete fare avere le vostre adesioni
all'indirizzo: info@antoninocaponnetto.it
"Mai come quando si ritrova a sprofondare nelle sue lacune, nel vuoto di
sostanza un Paese fa ricorso alle forme, le formule vuote quanto
altisonanti, utili a coprire una penosa assenza di contenuti, di coraggio,
di coerenza. E di eroi veri.
Questi sono tempi di formule. Tempi altisonanti di eroi al contrario, eroi
a tutti costi, da rotocalco, non sempre puliti, dai quali possono salvarci
solo gli esempi di eroi veri, che in silenzio hanno servito il loro Paese
fin nell'inferno più profondo: salvo riemergerne, quasi miracolosamente,
per continuare a servirlo in altre forme, secondo altri impegni, non meno
pressanti.
Uno di questi eroi contromano è Antonino Caponnetto, l'ex capo del pool di
Palermo. Uomo di sostanza, non di forma. Uomo di coraggio schivo, di
tenerezze profonde e mascherate, di lealtà mai esibita ma mai tradita. Il
magistrato dal quale la vera, forte lotta alla mafia è cominciata sul
serio. Il padre spirituale, oltre che professionale, di Giovanni Falcone e
Paolo Borsellino, che ci troviamo a ricordare a dieci anni dal loro
martirio.
E' un anno per troppi versi significativo e drammatico questo 2002: dieci
stagioni dal sacrificio dei due magistrati, venti da quello del generale
Carlo Alberto Dalla Chiesa. Sempre a Palermo, sempre per mafia.
Antonino Caponnetto conserva in sé, e continua a donarli alle scolaresche e
ai giovani di tutta Italia, i ricordi, le esperienze, le ferite
dell'inferno palermitano. Ma lo Stato italiano, crediamo si possa dire, si
è troppo facilmente liberato della sua figura, del suo esempio. Per troppi
Antonino Caponnetto è oggi un protagonista lontano di una lotta, quella
alla mafia più spietata, che appare lontana, avvolta nel romanzo e invece
non è mai terminata, non è stata ancora vinta ma neppure perduta, malgrado
la voglia esibita di cedere alla mafia; di andarci d'accordo; di
"conviverci".
Lotta non perduta ancora, grazie all'impegno e al coraggio di pochi eroi
contromano, dei quali è più facile, in apparenza, dimenticarsi: è quasi
sorprendente che un servitore del Paese come Antonino Caponnetto non sia
stato ancora gratificato del riconoscimento che lo Stato e il Popolo
italiano fortissimamente gli debbono: quello di Senatore a vita. Per questo
noi ci rivolgiamo al Presidente della Repubblica, senza formule, con la più
grande, serena, leale semplicità, affinchè sappia accogliere questa
richiesta che non è solo per l'uomo: è, prima ancora, per il Paese, perché
rimedi in fretta a una lacuna durata almeno dieci anni. E' beato, si sa, il
Paese che non ha bisogno di eroi. Ma questo Paese oggi ha bisogno di eroi.
Eroi veri, eroi contromano. Sarebbe bello che di Antonino Caponnetto
l'Italia tornasse a ricordarsi in questo 2002, anniversario di eventi
terribili dei quali Caponnetto serba ogni ricordo, ogni ferita."
Appello redatto da Massimo Del Papa (Giornalista della rivista musicale
"Mucchioselvaggio")