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COMUNICAZIONE DA CONSEGNARE AI COMPAGNI ED ALLE COMPAGNE DILAVORO SOCIETA' CAMBIARE ROTTA
Documento approvato dall'Assemblea nazionale di
Lavoro Società - cambiare rotta Filcea-Cgil
Firenze, 28 giugno 2002
A) Lavoro Società e la Filcea
Non sappiamo chi sarà il nuovo segretario generale della Filcea che
sostituirà il compagno Eduardo Guarino; tanto meno sappiamo se e quale
nuovo carattere vorrà imprimere all'Organizzazione. In ogni caso dobbiamo
definire le questioni su cui, come Lavoro Società, intendiamo intervenire
nei prossimi mesi per migliorare la Filcea, che in sintesi sono le seguenti:
1) L'identità Filcea
E' necessario rivitalizzare l'identità della Filcea, in sinergia - non in
contrapposizione - con altre categorie della Cgil quali la Fiom.
Nell'industria di processo si impone una gestione del conflitto e, più in
generale, delle relazioni sindacali diversa da quella nelle imprese
manifatturiere. Da tali condizioni strutturali è nata e si è sviluppata
(con i suoi pregi e difetti) la "tradizione" che identifica la Filcea, cioè
uno specifico modello di relazioni sindacali (contrattazione anche di
procedure).
Nella Filcea è mancata una riflessione collettiva sul rapporto anche
interno alla categoria tra industria di processo e settori manufatturieri
(gomma, vetro, ecc. che permettono politiche meno "concertative") e sulle
trasformazioni strutturali dei comparti della chimica e dell'energia
(passaggio dalla grande impresa chimica parastatale alla media impresa
specializzata o alle unità produttive di multinazionali con centri
decisionali all'estero).
Anche la migliore tradizione Filcea, se non viene rivitalizzata e
attualizzata alla luce dei mutamenti strutturali, perde il suo valore
(concertazione subordinata) e si corre il rischio di definire la propria
identità solo in una bassa polemica con le "storie" di altre categorie
(vedi le valutazioni sulla Fiom al Congresso Filcea).
2) La Filcea e la Fulc
L'unità sindacale è importantissima e va perseguita con determinazione, ma
non al prezzo di offuscare l'identità della Filcea.
La Filcea non può essere la depandance della Fulc. Può essere condivisibile
affidare alla Fulc il percorso per la contrattazione, dalla definizione
dell'ipotesi di piattaforma alla conclusione della vertenza (sarebbe
sbagliato produrre tre ipotesi di piattaforma e poi cercare di fonderle),
ma solo dopo una discussione Filcea sulle strategie vertenziali, sulle
linee guida, prima e durante il percorso Fulc.
Dobbiamo affrontare scadenze importanti (per es. su contratti a termine,
sanità integrativa, ecc.) che possono incidere significativamente sui
rapporti con la confederazione, con le altre categorie e con le altre
organizzazioni confederali ma non abbiamo convocato sul tema una apposita
riunione del Direttivo nazionale Filcea.
Ciò, oltre a provocare "incertezze" sul merito, pone seri limiti a una
definizione democratica e partecipata della linea vertenziale
dell'Organizzazione e alla stessa funzione del Direttivo nazionale e delle
strutture territoriali.
3) Le regole e la democrazia
I testi e suprattutto le pratiche Fulc sono inadeguati e devono essere
profondamente migliorati garantendo il ruolo dei lavoratori in tutte le
fasi delle vertenze.
Quanto indicato nel punto precedente si accentua se si considerano i
problemi relativi alle regole democratiche nel rapporto con i lavoratori e
con le altre organizzazioni sindacali, anche in riferimento alla situazione
generale confederale attuale.
La legge sulla rappresentanza in vigore nel pubblico impiego e la proposta
di legge per il privato, che il governo di centro-sinistra non è stato
capace di promulgare, definiscono un punto di riferimento condivisibile.
Non è invece condivisibile che nella Fulc (e anche nella Filcea), invece di
ricercare una sintesi avanzata tra la democrazia di mandato (che nasce
dalla tradizione dei chimici) e la democrazia validante (tradizione dei
metalmeccanici e di altre categorie), si contrapponga l'una all'altra.
Per Lavoro Società è dirimente che, a conclusione delle vertenze nazionali
e aziendali, il voto dei lavoratori sia vincolante per le conclusioni delle
stesse; se non è possibile unitariamente, anche come Filcea.
Inoltre, in Filcea è ormai opinione diffusa che le regole Fulc debbano
essere riviste, ma non si capisce ancora quando e dove ne parleremo, e
soprattutto in che senso le vorremo cambiare.
Va rimarcato con forza che, in realtà, non abbiamo applicato neanche le
riconosciute carenti regole Fulc (per es. la non chiarezza dei quesiti nel
mandato, l'assenza di modulistica per registrare i voti delle assemblee di
approvazione, ecc.).
Il CCNL chimico, con i suoi rimandi all'Osservatorio nazionale su materie
importantissime quali: mercato del lavoro, inquadramento, appalti, sanità
integrativa, ecc., rende urgente e indispensabile ripensarne le forme, gli
obiettivi, il funzionamento. In ogni caso, le materie trattate
nell'Osservatorio nazionale devono essere gestite con le stesse regole
democratiche previste per i CCNL (partecipazione e controllo nella
costruzione delle proposte e verifica dei risultati).
4) La Filcea e la Cgil
Le specificità di categoria sono importantissime, ma devono essere sempre
collocate nel contesto confederale.
La conclusione del Congresso nazionale Cgil ha confermato lo spostamento a
sinistra dell'asse strategico della nostra confederazione. Le divergenze
strategiche, che rimangono e giustificano la permanenza delle due Aree
programmatiche congressuali di maggioranza e minoranza, non hanno
ostacolato una conclusione unitaria, politica e organizzativa, che
riconosce la validità di molte nostre proposte e ci assegna nuove
responsabilità.
Ora dobbiamo verificare che le deliberazioni avanzate del Congresso
nazionale Cgil si traducano in fatti concreti, in generale e anche nella
Filcea, dove la trattazione di temi confederali e sempre difficoltosa.
E' inaccettabile che una categoria si "definisca" senza o addirittura in
contrapposizione con la Confederazione (vedi la differenza tra Cgil e Cisl).
Sarebbe sbagliato ripetere a tutti i livelli le discussioni del Direttivo
nazionale Cgil, perché si perderebbe il necessario rapporto tra discussione
e efficacia delle decisioni. Ma quanto discusso o deciso nel Direttivo
nazionale Cgil ci serve, sia per supportare le iniziative del movimento
confederale, sia soprattutto per i riflessi che dovrebbe avere sulla nostra
attività di categoria, sulla contrattazione.
Più in generale, non è condivisibile una concezione che fa vivere le
tematiche confederali come un fastidio di cui è sperabile che ci si liberi
al più presto.
5) La Filcea e la contrattazione
Lo spostamento a sinistra dell'asse della Cgil deve essere confermato da
pratiche concrete, anche nella contrattazione.
Lo spostamento a sinistra dell'asse strategico della Cgil indicato dal
Congresso ha senso solo se si concretizzerà in pratiche di categoria e
territoriali, e anche noi della Filcea, a tutti i livelli, dobbiamo fare la
nostra parte.
In Cgil vengono utilizzati un ventaglio di schemi interpretativi che, ai
due estremi, possono essere schematicamente così sintetizzati (con Lavoro
Società e una parte consistente della maggioranza più orientati sul primo e
l'altra parte sul secondo):
…L'attacco sull'art. 18 fa parte di una azione delle forze dominanti nel
governo, nella maggioranza parlamentare e nella Confindustria, finalizzata
a un vero e proprio mutamento di regime (in senso autoritario) e di modello
sociale (liberismo anglosassone in salsa populista-affarista nazionale),
alla ridefinizione dei blocchi politico-sociali, alla revisione della
Costituzione antifascista, alla destrutturazione del sindacato confederale,
degli assetti contrattuali, del mercato del lavoro, ecc. ecc. Il movimento
di lotta è e deve restare sul piano sociale-sindacale, ma può produrre
effetti significativi anche sul piano politico-istituzionale (centro-destra
forte ma fragile).
…L'attacco sull'art. 18 è un incidente da isolare e superare al più presto,
per tornare alle normali relazioni sindacali. Dobbiamo prendere atto che il
centro-destra governerà, legittimamente, per tutta la legislatura e
adottare una linea conseguente.
Malgrado i nostri interventi nella Segreteria e nel Direttivo nazionali, la
Filcea continua a ribadire una linea "continuista" rispetto alla realtà
precongressuale e sono abbastanza diffuse opinioni riconducibili al secondo
schema.
Invece, noi di LsFilcea dobbiamo essere consapevoli che dobbiamo lavorare
per trasferire progressivamente sulla contrattazione di categoria il
livello di scontro che si vive a livello confederale; non si può pensare
che la contrattazione di categoria possa agire su un piano che non si
incrocia mai con quello confederale.
Noi di Lavoro Società dobbiamo saper esprimere il nostro dissenso tutte le
volte che lo riteniamo opportuno, come per esempio abbiamo fatto
dichiarando il nostro No all'accordo del CCNL chimico. Ma non dobbiamo
accontentarsi di semplici dichiarazioni altisonanti. Anzi, dobbiamo ridurre
lo scarto tra il dire e il fare e cercare di dirigere la contrattazione,
insieme ai settori della maggioranza che esprimono posizioni simili alle
nostre, per dimostrare nella pratica che, sia pure nel rispetto delle
regole, malgrado le indispensabili mediazioni con le altre organizzazioni
sindacali e tra le diverse opinioni interne alla Filcea, è possibile fare
qualcosa di avanzato, nel merito e nel metodo.
…Nel metodo, dimostrando con pratiche concrete che è possibile coinvolgere
i lavoratori, i delegati e le strutture nelle varie fasi della vertenza,
applicando la nostra idea di democrazia.
…Nel merito, realizzando piattaforme e accordi che sui CCNL recuperino la
produttività di settore; vanno evitati accordi che definiscano il costo
complessivo contrattuale all'interno delle regole del 23 luglio; di
conseguenza, pieno recupero salariale legato all'inflazione e quote
aggiuntive con le forme che i settori determineranno. Realizzando
piattaforme e accordi che sulle contrattazioni aziendali tendano a
consolidare i premi di partecipazione, riducendo in prospettiva
sensibilmente la variabilità salariale. Sulle varie vertenze e ai vari
livelli, andranno ricercate soluzioni in merito alla tutela dei diritti,
riduzioni d'orario,controllo del mercato del lavoro, e vanno evitati
accordi che in materia di sanità integrativa non escludano esplicitamente
l'utilizzo di tali fondi per materie sostitutive della sanità pubblica.
6) La Filcea e l'Europa
La questione dei CAE e, più in generale, l'approccio europeo devono
diventare elemento basilare dell'attività della Filcea.
LsFilcea ritiene particolarmente importante:
oaccelerare la costituzione dei CAE nel modo più articolato possibile nel
territorio;
ocostituire un coordinamento dei CAE di categoria ai vari livelli che renda
patrimonio collettivo le esperienze di contrattazione europea, che raccolga
il materiale disponibile e attivi la traduzione dei contratti e degli
accordi dei vari paesi;
oarmonizzare le posizioni sindacali a livello europeo, attivando un
confronto tra i delegati sul merito delle piattaforme e delle strategie con
le quali il sindacato dei vari paesi si confronta con le controparti
padronali.
LsFilcea chiede pertanto che tutti i delegati di categoria già impegnati
nei CAE si attivino per avviare tutte le iniziative utili per la
costituzione dei comitati di coordinamento dei delegati europei.
7) L'organizzazione della Filcea e il rapporto con la maggioranza
I patti per la gestione unitaria della Filcea ai vari livelli devono essere
fondati anche su elementi di merito.
Lavoro Società si preoccupa del buon funzionamento dell'organizzazione non
meno del resto della Filcea. A tale scopo una delle questioni importanti è
il funzionamento del direttivo nazionale Filcea, che finora non è stato
messo in condizioni di esprimere una vera e sostanziale funzione dirigente.
La Filcea da anni non alimenta a sufficienza i propri fondamenti, vive
dell'inerzia dei suoi trascorsi gloriosi, è una federazione più fragile di
quanto appaia a prima vista.
Lavoro Società deve contribuire a superare questi limiti. Anche la
definizione dei "patti" per la gestione unitaria deve avere questo
carattere, altrimenti si ridurrebbe in accordi burocratici solo per
l'ingresso nelle Segreterie e negli apparati.
B) L'organizzazione di Lavoro Società Filcea
Ferme restando le regole della Cgil, sperimentare forme organizzative
finalizzate a costruire un gruppo dirigente allargato e partecipato.
1) La precondizione è la diffusione di uno stile di lavoro
trasparente, basato sulla lealtà e la solidarietà dei gruppi dirigenti,
evitando posizioni di distinguo a prescindere, o che portino al
dissolvimento dell'Area, oppure a cordate interne che ricalchino componenti
extrasindacali.
Va sempre affermata la propensione alla sintesi e la non drammatizzazione
quando la sintesi non fosse raggiungibile.
2) La costruzione di un gruppo dirigente allargato richiede strumenti
e occasioni di informazione, formazione, analisi, discussione e decisione.
Tra questi l'attivazione da subito di un sito web di LsFilcea che abbia le
funzioni di lettura/scaricamento di documenti, forum (serve almeno un
moderatore) e, se non subito, almeno in prospettiva, una newsletter.
Vanno previste riunioni periodiche o ad hoc del gruppo dirigente nazionale,
riunioni territoriali, attività varie su progetto, assemblee nazionali,
seminari nazionali, commissioni e gruppi di lavoro settoriali che
accompagnino le contrattazioni, dalla preparazione delle piattaforme alla
conclusione delle vertenze.
Va censita la presenza di LsFilcea nelle Segreterie e negli apparati per
tendere a farla corrispondere al peso congressuale a tutti i livelli,
territoriali e nazionale.