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I nostri DIRITTI in cambio (forse) di qualche centesimo



Si è aperto il baratto!

I nostri DIRITTI in cambio (forse) di qualche centesimo

Lavoratori, dopo gli "incontri segreti" del Viminale si è aperto il tavolo
tecnico al Ministero della Funzione pubblica voluto dal Ministro
dell'Interno e Cisl e Uil. Hanno partecipato, oltre ad un rappresentante
della funzione pubblica, il Capo dipartimento e le OO.SS. maggiormente
rappresentative del Corpo nazionale dei vigili del fuoco (RdB, CGIL,CISL e
UIL). Il rappresentante della Funzione pubblica, con non poche difficoltà
ha aperto il dibattito spiegando che la trasformazione del rapporto di
lavoro del personale del Corpo nazionale nel contesto delle Forze di
polizia e Forze armate, comporta sicuramente la modificazione di alcune
agibilità e di alcuni diritti propri del personale del pubblico impiego.
Inoltre, vi è la necessità di individuare il percorso legislativo, a suo
parere non facile per far confluire il personale del Corpo nazionale nel
cosiddetto "comparto sicurezza". Accanto alle procedure di carattere
legislativo, si dovrà stabilire un incremento di risorse economiche che al
momento il Governo non ha stanziato. Dopodiché ha chiesto di conoscere le
posizioni delle organizzazioni sindacali, le quali come è noto, sono
nettamente divergenti. RdB e Cgil hanno ribadito la posizione contraria,
mentre Cisl e Uil affiancandosi alla volontà del Governo, si sono espresse
favorevolmente. Cisl e Uil hanno anche evidenziato che gli accordi (da loro
sottoscritti) impediscono aumenti salariali superiori all'inflazione
programmata nel pubblico impiego e per questo non è possibile incrementare
i salari oltre l'inflazione programmata. Tuttavia hanno rivendicato
l'esigenza di inserire i lavoratori del Corpo nazionale nel comparto
sicurezza. A parere dell'Amministrazione e di Cisl e Uil ciò consentirebbe
la possibilità di incrementare i salari del personale del Corpo nazionale
dei vigili del fuoco. Pertanto hanno proposto che venga inserito
nell'attuale DPEF un impegno generico che prevede il transito dei
lavoratori del Corpo nazionale nell'area contrattuale delle Forze di
Polizia e Forze Armate. La RdB ha evidenziato come l'apertura del tavolo
tecnico non corrisponde a delle esigenze reali dei lavoratori ma solo agli
interessi del Governo di rendere ancor più subalterno il rapporto di
lavoro. Inoltre, non sono stati fissati gli obiettivi e le competenze del
tavolo stesso. La RdB ha affermato che se il Governo vuole riconoscere
l'operato del personale del Corpo nazionale è sufficiente che stanzi, come
avvenuto per il comparti del pubblico impiego, delle risorse aggiuntive per
il rinnovo del contratto 2002-2005. Il Capo dipartimento ha affermato
l'importanza del ruolo sindacale anche se tale ipotesi comporterà nuove
forme di relazioni sindacali. Insomma uno scambio delle parti. Il Capo
dipartimento rivendica il ruolo del sindacato!! Ci viene in mente il suo
collega prefetto di Palermo che ha posto in questi giorni il divieto a
qualunque manifestazione o sit-in previsto in città. La RdB ha chiesto
quali sono le vere motivazioni che spingono il Ministro dell'Interno a
sostenere questo progetto, quando ordinariamente gestisce il Corpo
nazionale anche nell'attuale collocazione contrattuale. La risposta del
Capo dipartimento è stata immediata: l'esigenza non è tanto
dell'amministrazione o del Governo quanto di CISL e UIL. A questo punto la
RdB ha posto sul tavolo di discussione la necessità di non essere
assimilati con altri corpi dello stato, ma di avere un comparto di
contrattazione esclusivo. Questo oggi è possibile, in conside-razione del
fatto che l'indirizzo della funzione pubblica prevede l'attuale comparto
aziende come composto unicamente dal personale del Corpo nazionale. Abbiamo
anche ricordato che l'inserimento dei vigili del fuoco nel comparto aziende
è stato voluto proprio da quei sindacati che oggi dichiarano
l'inadeguatezza, e barattano i diritti individuali dei lavoratori in
cambio, forse, di qualche centesimo di euro in più. La RdB ha posto la
questione sul destino che verrà riservato al personale amministrativo, in
considera-zione del fatto che questa nuova collocazione comporterebbe il
transito in altri comparti. Sul piano dei diritti sindacali abbiamo posto
alcune questioni a carattere generale: il riappropriarci del diritto di
sciopero, oggi fortemente compromesso dagli accordi concertativi, e il
ruolo delle RSU nell'eventualità, non auspicabile, che questa ipotesi
divenga realtà. La RdB Pubblico Impiego visto l'orientamento del Governo
rispetto alle problematiche sopra descritte ha proclamato per il 28 giugno
una prima giornata di sciopero generale. L'articolazione dello sciopero
prevede l'astensione per il personale aeroportuale dalle 10.00 alle 14.00;
per il restante personale l'intera giornata. Aderisci allo sciopero
generale della RdB Pubblico Impiego Contro le politiche autoritarie del
Governo Berlusconi Contro l'ipotesi di svendere i nostri diritti in cambio
di qualche promessa

Roma 20/6/2002

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