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La Rete NoGlobal nel carcere di Poggioreale
COMUNICATO STAMPA:
La Rete nel carcere di Poggioreale
Una delegazione della rete no-global, accompagnata dai consiglieri
regionali di rifondazione comunista Franco Maranta e Cucco Petrone, ha
varcato i cancelli del carcere di Poggioreale, per un sopralluogo a
sorpresa nel penitenziario più sovraffollato d'Italia. Nei giorni scorsi,
infatti, ci hanno scritto numerosi detenuti per raccontarci le condizioni
inumane in cui sono costretti a vivere, le indecenti condizioni igieniche e
sanitarie, le continue angherie e i maltrattamenti fisici e psicologici.
Già in passato abbiamo visitato il carcere di Poggioreale affiancando
questi interventi alle mobilitazioni di piazza al fianco dei detenuti (ad
es. dopo i pestaggi di Sassari). Oggi siamo tornati anche per parlare con i
detenuti, alla luce delle proteste che sono avvenute in questi giorni, per
rompere il muro di silenzio e di cemento in cui sono rinchiuse.
La delegazione ha potuto verificare le allucinanti condizioni
igienico-sanitarie e le umilianti condizioni di sovraffollamento.
Moltissimi i malati di Cirrosi epatica, ischemici ed altro che sono
costretti a restare nelle celle perché non c'è posto in infermeria e "non
possono essere trasferiti in strutture esterne". "Molti malati lamentano di
doversi mettere anche sull'attenti al momento della conta e un ragazzo ha
avuto una crisi epilettica durante la nostra ispezione! E' stato portato
via in barella…" ci riporta il consigliere Maranta.
Particolarmente umiliante la situazione degli immigrati : accalcati tutti
nelle stesse celle, spesso privi di rete familiare e sociale, privi di
qualsivoglia forma di sussidio, sono ridotti in condizioni incredibili :
senza avvocato, una saponetta ogni 60 giorni, un rotolo di carta igienica
ogni 15 giorni... Lo denunciavano senza paura loro stessi anche davanti ai
secondini, lamentando di sentirsi profondamente umiliati.
Noi che abbiamo sempre contestato l'istituzione carceraria e non auguriamo
il carcere a nessuno, vogliamo ricordare a tutti ed in particolare ai media
che, oltre agli 8 agenti agli arresti domiciliari presso le loro case, ci
sono migliaia di persone rinchiuse nelle celle di Poggioreale in numero
triplicato o quadrupliato persino rispetto alla capienza prevista. Se alla
caserma Raniero le violenze e i pestaggi sono avvenuti durante tutto il
pomeriggio del 17 marzo, nel carcere di Poggioreale sono purtroppo il "pane
quotidiano" per i detenuti e fanno attrito coi racconti da "libro cuore"
che i media continuano a propinarci sulla polizia.
All'esterno, attivisti no-global e familiari dei detenuti hanno presidiato
l'ingresso principale del carcere in attesa dell'uscita della delegazione.
LIBERIAMOCI DAL CARCERE!