Salve,
Continuano le iniziative attraverso il mondo per il
sostegno del movimento cittadino di protesta in Algeria.
A Milano, Amnesty International
organizza l' 8 Maggio una giornata d'informazione sulla situazione dei
diritti umani in Algeria con titolo: Algeria ed Europa: Diritti umani in
vendita, e il 10 maggio insieme all'Associazione Culturale dei Berberi
in Italia, Organizza sempre a Milano: TAFSUT, l'eterna primavera dei
Berberi
dettagli ed ulteriori notizie sul sito: http://digilander.iol.it/asaka
ALGERIA, Elezioni ad alto rischio, proteste e cecità istituzionale (Torino il 30.04.02) Tutto in Algeria sembra andare male. Le
ribellioni popolari si moltiplicano e si diffondono attraverso tutto il paese.
Anche il grande Sud, che sembrava, fino ad oggi, risparmiato dalla febbre
generale che tormenta il paese da anni ormai, aggiunge la sua voce al coro
sempre più numerose delle voci di dissenso contro la politica suicida del
governo e della giunta militare. El Golea e In-Salah, sono due città del
profondo sud e queste due hanno conosciuto questi giorni delle proteste molto
violente. I giovani, disperati di vivere in una delle zone petrolifere le più
ricche del pianeta e di rimanere eternamente poveri, senza nessuna prospettiva
di futuro, sono usciti nelle strade e hanno bruciato tutto. Queste sembrano
essere solo le prime scintille che possono generare una scia di fuoco che può
incendiare tutto il grande Sahara, dove è molto condivisa l’impressione di
vivere in territorio occupato dalle multinazionali e dalla gente del nord e in
cui non c ‘è niente per gli indigeni. Ma la rabbia (che non riguarda solo il Sud:
ci sono tanti focolari sparsi attraverso tutto il territorio) non sembra
convincere il governo a rinunciare ai suoi folli progetti totalitari e a
lanciare un largo dibattito, franco, trasparente ed aperto a tutti. Esso
continua a fare finta di niente e a sforzarsi ad organizzare le prossime
elezioni legislative che rischiano veramente di essere
esplosive. A fianco ai partiti della coalizione
governativa (islamo-nazionalista) per partecipare alle elezioni, ci sono,
all’eccezione (del Partito dei Lavoratori PT: estrema sinistra Trotskjsta) solo
quei particeli che hanno gravitato attorno ai servizi segreti ed alla giunta
militare, tutti i partiti d’opposizione si sono ritirati. Il derby si giocherà
tra gli islamisti e la coalizione nazional-populista (RND-FLN) che si produrrà
sicuramente a casa, come sempre, perché come sempre le elezioni saranno
teleguidate. Nel frattempo, in Cabila, la protesta
continua senza mostrare nessun segno d’indebolimento. Le manifestazioni sono
quotidiane su tutto il territorio regionale. Il movimento cittadino tiene e si
organizza nonostante la repressione, e, nelle prigioni, i delegati detenuti
proseguono il loro sciopero della fame, contro la loro ingiusta detenzione, che
arriva al suo ottavo giorno. Ma continua anche la repressione selvaggia e
continuano le spedizioni punitive dei gendarmi contro i civili disarmati, mentre
l’integralismo armato si sta riorganizzando ed uccide tutti i giorni. ASAKA-Italia.
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