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M'inchino al passaggio di un mito
- To: <Undisclosed-Recipient:;>
- Subject: M'inchino al passaggio di un mito
- From: "Giampiero Labbate" <glabba@tin.it>
- Date: Sun, 10 Mar 2002 13:53:21 +0100
- Disposition-notification-to: "Giampiero Labbate" <glabba@tin.it>
M'inchino al passaggio di un mito
Non posso fare altro, Benigni ti penetra dentro in tutta la genialità e
sinceramente credo che tutto gli sia permesso, anche palpare Baudo e non
farci gridare 'ESAGERA'.
Benigni è davvero un vanto per l'Italia e, seppur mi senta un piccolissimo
intellettuale di centro-destra, desidero dire la mia, sento tante emozioni
che hanno desiderio d'uscir fuori ed avrei voluto essere tra gli spettatori
che si sono alzati in piedi, idealmente io c'ero e tra quei fiori lanciati
sul palco c'era anche il mio.
Viva, evviva Benigni.
Ritengo inutile di parlare del Benigni attore, del signor Oscar a pieno
merito, altri lo hanno fatto meglio di me, del nostro Chaplin toscano
parlerei per ore: è grandissimo.
Grandissimo per come è uscito da una situazione "frittata" con genialità che
credo nessuno in Italia sia in grado di sfoggiare.
Caro Ferrara, sorrida a questo genietto, per una volta tanto non abbiamo
avuto l'ipocrisia di un Jovanotti qualunque (ricordiamo l'anno scorso ?)
improvvisatosi politico ridicolo, no, no, questo Robertaccio mi ha fatto
alzare in piedi ed esultare anche e soprattutto nel momento degli auguri a
Berlusconi.
Questa che poteva essere una frecciata politica è divenuto un atto
d'eleganza e di grande verità perché il nostro Cavaliere Silvio deve
lavorare per tutti gli italiani, deve ovviamente esser lasciato in pace a
lavorare, ma chi mai di sinistra avrebbe parlato così ?
Benigni ieri sera è stata la voce di tanti italiani e spero davvero
d'italiani non bianchi, neri, rossi, gialli, verdi, ambientalisti, global o
no-global, ma soltanto di milioni d'esseri umani; comunque è stata anche la
mia voce.
Nella mia utopia, nei miei sogni, mi sono sentito sul palco grazie a lui,
non c'era soltanto un grande attore ma un grandissimo uomo.
Spero che abbia dato ad altri quella lezione d'umanità che io ho percepito.
Ed in questo caso ch'egli sia comunista o meno a me non interessa, perché
nelle sue parole ho ritrovato un grande cuore che non ha bandiera, non ha
armi ma soltanto una capacità comunicativa insuperabile e con questa ci ha
regalato un'immensa lezione sull'amore abbastanza introvabile ai giorni
nostri.
Grazie piccolo grande diavolo, sei mondiale ed in questo momento io ti
voglio bene. Non cambiare strada, resta così, abbiamo bisogno di persone
come te. Hai ragione tu, amiamoci, sprechiamo pure il nostro tempo ad amarci
per costruire un mondo migliore, io sono pèronto anche ad amare don Mazzi,
se solo risponderà al mio ultimo messaggio che parlava d'amore.
Giampiero Labbate
Lo scrittore cancellato perché non ipocrita
0372.743899