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(fwd) solidarieta' con donne Iraniane - appello
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Da: Farnaz <fmirzapoor@tiscalinet.it>
A: aracne@mlx.pandora.it
Oggetto: solidarietà con donne Iraniana
Data: venerdì 22 febbraio 2002 22.16
Care amiche
Sono una donna Iraniana che vive in Italia da anni. Porto in cuore il
problema delle donne Iraniane e provo a fare il ponte per fare arrivare la
loro voce dove non sa arrivare. Stiamo raccogliendo firme per un appello a
favore delle donne Iraniane. Abbiamo bisogno delle vostre adesioni per
avere una voce più forte al livello mondiale e ottenere la condanna le
violazioni dei diritti umani in Iran ed in particolare dei diritti delle
donne.
In seguito c'è l'appello:
Con le Donne Iraniane, Contro il Fondamentalismo Islamico
Negli ultimi vent'anni i fondamentalisti che governano l'Iran hanno
oppresso violentemente le donne. Nel 2001, con falsi pretesti, sono
aumentate le pene disumane come la lapidazione, le esecuzioni capitali e le
fustigazioni di donne in pubblico.
I mullah al potere in Iran, negli ultimi 22 anni, hanno ucciso decine
di migliaia di donne per motivi politici e ne hanno imprigionate e
selvaggiamente torturato un numero ancora superiore. Una "fatwa", editto
religioso emesso da Khomeini, dichiara formalmente che "le donne membri e
sostenitori" dei Mojahedin, il maggior gruppo di opposizione ai mullah,
sono "campo aperto": cioè possono essere uccise, torturate, violentate
e le loro proprietà confiscate. Questa fatwa è stata riaffermata dai
successori di Khomeini e le giovani mojahedin sono state sistematicamente
violentate dalle guardie della rivoluzione prima dellíesecuzione.
In Dicembre, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha condannato le
violazioni dei diritti umani e líaumento delle esecuzioni capitali in
Iran. Il Rappresentante speciale della Commissione per i Diritti Umani
delle Nazioni Unite, nel suo rapporto all'Assemblea Generale ha
affermato che la Repubblica Islamica è ìuna prigione per le donneî ed ha
aggiunto che "non c'è alcun cambiamento nella discriminazione legalizzata
che
le donne subiscono in ogni campo".
Contrariamente alla propaganda politica del regime clericale e di
alcuni ambienti politici in Occidente, la situazione delle donne è
peggiorata in ogni senso durante il regime di Khatami.
Nel Maggio 1997, durante un incontro con un gruppo di donne
filogovernative, Khatami disse chiaramente: "Uno dei maggiori errori
dellíOccidente è stato líemancipazione delle donne che distrugge la
famiglia...
Stare a casa non significa essere emarginate... Non dobbiamo pensare che
líattività sociale significhi lavorare fuori casa. Badare alla casa è il
compito pi~ importante."
Il 10 Settembre 2001 in un incontro simile, Khatami ha affermato: "Se
impiegassimo le donne in alcuni settori, con la forza o seguendo la
moda del momento, le priveremmo della possibilità di scelta ed
eserciteremmo uníimposizione su di loro...".
In base alle leggi dei mullah, le donne sono private del diritto alla
presidenza, alla magistratura e allíinsegnamento in molti campi. Le
statistiche ufficiali rivelano che in Iran le donne si suicidano quattro
volte di pi~ rispetto agli uomini. L'età media delle prostitute è
passata dai 27 ai 20 anni e il numero delle ragazze fuggite da casa è
salito
del 30% durante il periodo di Khatami. Le leggi del regime clericale
fissano a 8 anni lunari e 9 mesi líetà minima legale per il matrimonio
delle donne.
Agli inizi del XXI secolo i governanti del regime clericale cercano di
ricacciare le donne nel Medio Evo, temendo la loro diffusa
partecipazione alle sommosse sociali, agli scioperi e alle proteste
antigovernative.
Nell'estate del 2001 le donne hanno avuto un ruolo preminente nelle
cinque maggiori manifestazioni. Gridando "abbasso Khatami, abbasso
Khomenei", hanno dato voce in tutto il mondo al loro odio per il regime
misogino dei mullah.
Il ruolo dirigente delle donne nella resistenza contro il regime
medioevale in Iran è un solido ostacolo contro il diffondersi della
misoginia negli altri paesi islamici del Medio Oriente. Sotto la guida di
Maryam Rajavi, una donna musulmana anti-fondamentalista, la Resistenza
Iraniana ha tracciato una netta demarcazione fra l'Islam religione di pace,
fratellanza e amicizia e il fondamentalismo e la misoginia.
Noi, firmatarie di questo Appello, condanniamo la politica oppressiva e
misogina dei mullah al potere in Iran e dichiariamo il nostro appoggio
alle donne iraniane in lotta per la libertà e l'eguaglianza, guidate da
Maryam Rajavi, presidente eletta dalla Resistenza Iraniana.
Chiediamo, inoltre, alla Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti
Umani di condannare fermamente ed inequivocabilmente, nella prossima
sessione, le violazioni dei diritti umani in Iran ed in particolare dei
diritti delle donne.
(in stampatello )
Nom e cognome: Firma:
Organizzazione:
Indirizzo:
E-mail:
si prega di inviare il presente appello firmato al seguente indirizzo:
E-mail:womenscomitee@iranncr.org
Associazione delle donne democratiche Iraniane in Italia
Via delle Egadi, 15 Roma 00141
Fax: 06.87.19.92.59