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dichiarazioni Sabella su stampa locale
Mi scuso con tutti coloro che hanno gia' ricevuto queste informazioni, e
con tutti per l'arbitrio che mi sono preso nel mandarvi questo tipo di
messaggi.
Chiedo a chi non vuole riceverli di mandarmi un cenno.
Marco Siino
MN Palermo - Movimento Nonviolento
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Fonte:
La Repubblica - PALERMO, Venerdì 28 Dicembre 2001
http://www.palermo.repubblica.it/archivio/20011228/attualita/05palet.htm
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Radiografia della malagestione delle carceri La relazione al Csm del
magistrato esautorato. Il capo del Dap taglia corto: "Il caso non
esiste"
Sabella accusa Tinebra
ENRICO BELLAVIA FRANCESCO VIVIANO
"Nulla, non dico nulla, la vicenda non c'e' e per il resto si commenta
da sola". Per Gianni Tinebra, numero uno del Dap, il caso Sabella non
esiste. Ma nel documento che l'ex pm di Palermo, silurato dalla guida
dell'ispettorato a pochi mesi dall'insediamento del nuovo capo, ha
spedito al Csm ci sono accuse in grado di provocare un terremoto
giudiziario al vertice dell'amministrazione penitenziaria.
La denuncia di Sabella non riguarda solo le manovre intorno alla
trattativa che pezzi dello Stato hanno avviato con i boss mafiosi. Il
documento riservato contiene una radiografia impietosa sullo stato delle
carceri e sull'uso del personale. Nel carteggio e' contestato il
provvedimento con il quale ai primi di dicembre Tinebra ha anticipato il
riordino dell'ufficio cancellando la direzione dell'ispettorato,
l'ufficio di Sabella, assumendone la titolarita'. Sabella definisce
"illegittimo" il provvedimento ricordando che il riordino
dell'amministrazione centrale era di competenza del ministro.
Ma e' nel merito della gestione dell'ufficio che il dossier redatto a
consuntivo del lavoro ispettivo svolto tra ottobre e novembre scorsi si
traduce in un atto d'accusa. "Sono state individuate tra le strutture
esistenti - scrive Sabella - alcune migliaia di postidetenuto che, per
ragioni di comodo, non vengono sfruttate adeguatamente per allocarvi i
detenuti (che si preferisce mantenere ammassati in poche sezioni) o di
cui le direzioni degli istituti non hanno segnalato l'esistenza e, in
qualche caso, hanno persino, arbitrariamente, variato la destinazione".
Sabella documenta anche la portata dei suoi accertamenti: "L'esito del
monitoraggio disposto potrebbe anche dimostrare l'inutilita' della
realizzazione di nuove strutture penitenziarie, la cui progettazione
dipende, talvolta, solo da sollecitazioni ed interessi localistici". Sul
fronte delle strutture penitenziarie l'ex pm insiste: "Ho sostenuto
l'opportunità di modificare alcuni piani di strutture penitenziarie di
nuova concezione, attualmente utilizzati per improbabili uffici o
inutili magazzini, per destinarli a sezioni detentive". E ancora: "Ho
segnalato la paradossale situazione per cui i detenuti del circuito alta
sicurezza venivano allocati in camere singole o al massimo doppie, a
differenza dei detenuti comuni".
Altrettanto circostanziati i rilievi sulla gestione del personale. Il
dito e' puntato sulla esiguita' dei procedimenti disciplinari a carico
dei dipendenti trovati assenti durante la visita fiscale, "a fronte di
un numero di assenze per malattie del personale che non ha riscontri nel
panorama italiano". E c'e' poi la questione delle mansioni. Un piano
concordato con le Poste avrebbe potuto svincolare gli addetti alle
carceri dalla gestione dei conti correnti dei detenuti. Il piano
"consentirebbe di recuperare almeno un paio di migliaia di unita' di
personale". Ai raggi x passano anche i distacchi: "Viene distaccato o
inviato in missione (con consistenti spese per l'erario) un numero di
unita' di personale praticamente pari a quelle che, dallo stesso
istituto, sono state distaccate o mandate in missione presso altre
strutture". Sabella e' dunque drastico nel ritenere "totalmente
infondata la carenza di personale". "L'Italia - dice - e' al primo posto
in Europa con una relazione detenuti/personale pari a circa 1,2,
rispetto a Francia, Gran Bretagna, Germania e Spagna, che si attestano,
invece, su rapporti compresi tra 2,7 e 3".
Che la sua estromissione possa avere a che fare con i suoi accertamenti
e' lo stesso magistrato a sostenerlo: "I primi esiti di tale attivita',
diffusi formalmente con una mia nota del 24 ottobre 2001, hanno
presumibilmente prodotto reazioni negative in parte della dirigenza
periferica del Dap".