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18/12 Roma: No a Bossi-Fini
FERMIAMO LA LEGGE BOSSI-FINI, RAZZISTA E LIBERTICIDA
Un sistema economico e sociale in profonda crisi, e le cui contraddizioni
esplodono, ha bisogno da un lato delle bombe, per garantirsi il dominio sul
Sud del mondo, e dall'altro di provvedimenti che mirano a restringere gli
spazi di liberta', le garanzie e i diritti in un quadro di totale
precarieta'. Sventolando il feticcio del terrorismo i governi occidentali
attuano rastrellamenti nelle citta', esplusioni indiscriminate,
carcerazioni "preventive" totalmente arbitrarie instaurando un clima di
criminalizzazione del disagio e del conflitto sociale.
Sul fronte interno, questa logica di guerra investe le diverse espressioni
di opposizione sociale, a partire dalla componente piu' esposta, quella dei
migranti in lotta. In Italia, il parlamento si appresta a discutere la
nuova legge sull'immigrazione. PARLIAMONE ALL'UNIVERSITA'.
La legge Bossi-Fini e' la strada per imporre gravi limitazioni delle
liberta' di tutti. La legge Bossi-Fini raddoppia il tempo di detenzione nei
centri di permanenza. Contemporaneamente il governo propone modelli
segregazionisti per tutti i tipi di "devianza" (vedi i lager di Muccioli).
Il risultato sara' la costruzione di una societa' in cui le diversita' sono
sinonimo di criminalita'.
La legge Bossi-Fini restringe drasticamente il diritto d'asilo, proprio
mentre l'Italia partecipa alle guerre di conquista delle potenze
occidentali. Il risultato sara' il mantenimento di un sistema basato sul
profitto e sullo sfruttamento, in cui la guerra d'aggressione e' il modello
di "giustizia" imposto all'intero pianeta.
Portando alle estreme conseguenze una filosofia gia' presente nella legge
Turco-Napolitano, la legge Bossi-Fini creera' una massa di lavoratori
ricattabili a continuo rischio di espulsione. L'assenza di diritti e' una
condizione contagiosa: infatti parallelamente si intende abolire l'articolo
18 dello Statuto dei lavoratori, modificando radicalmente i rapporti di
forza sui luoghi di lavoro e nella societa'. Il risultato sara' un mercato
del lavoro selvaggio con il conseguente azzeramento del costo del lavoro.
Per queste ragioni, la lotta per la libera circolazione e la piena
cittadinanza dei migranti e' un momento centrale nella difesa dei diritti e
delle garanzie dei soggetti sociali che si oppongono a questi processi.
In preparazione della manifestazione regionale del 22 dicembre e della
manifestazione nazionale del 19 gennaio, mobilitiamo l'universita'
rendendola terreno di confronto e di raccordo dei soggetti impegnati nella
lotta antirazzista e per la pace e porto franco per rifugiati, rom e
migranti.
L'UNIVERSITA' DEVE ESSERE PROTAGONISTA DELLE BATTAGLIE DI LIBERTA'
Assemblea in aula II a Lettere (La Sapienza, Roma) Martedi' 18 dicembre ore
15.00 con:
Yusef (Presidente Comunita' Palestinese - Roma)
Dino Frisullo, Andrés Barreto, Luca Santini, Hamadi Ouslati, Gianluca Peciola
Comitato Universitario per la Pace, Collettivo di Scienze Statistiche,
HURRIYYA - Laboratorio di analisi e controinformazione sulla civilta'
islamica, Comitato Straniero per Stranieri, Migrant's Social Forum