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Fiat Auto Pomigliano - Verbale d'Assemblea
Fiat Auto Pomigliano - Verbale d'Assemblea
Mozione
L'assemblea generale dei lavoratori del 1° turno e del turno centrale della
Fiat Auto, stabilimento di Pomigliano d'Arco, regolarmente convocata
dall'O.S. Slai Cobas e svolta in fabbrica dalle ore 09.00 alle ore 10.00
del giorno 7/12/2001, presenti circa 2000 lavoratori tra operai ed
impiegati,
considerato che:
trentuno anni fa, dopo una durissima lotta operaia furono varate, con lo
Statuto dei Lavoratori, le "norme a tutela della libertà e della dignità
dei lavoratori" che portarono finalmente un poco di Costituzione
all'interno delle fabbriche ed in ogni luogo di lavoro;
oggi, mentre siamo impegnati a costruire un difficile orizzonte di difesa
del precariato dei contratti atipici e flessibili il governo di
centro-destra in carica e la confindustria pretenderebbero di abrogare
l'art. 18 SdL per sottometterci al costante ricatto del licenziamento ed
impedirci l'esercizio diretto di ogni libertà sindacale;
vorrebbero riportarci al feudalesimo ed alla schiavitù ricacciando fuori
dai luoghi di lavoro ogni tutela contrattuale, giuridica e sindacale;
decenni di subordinazione sindacale agli interessi dei padroni hanno già
determinato il pesante arretramento delle nostre condizioni di vita e di
lavoro e dell'insieme di diritti e tutele;
nel giugno 1997, con l'approvazione della legge denominata "pacchetto Treu"
- proposta dall'allora governo di centrosinistra - hanno legalizzato il
lavoro in affitto, precario e flessibile, ed il nuovo caporalato delle
agenzie interinali, per sostituire i lavoratori garantiti con altrettanti
lavoratori precari, già realizzando nei fatti la sostanziale libertà
padronale di licenziamento;
da tempo le burocrazie sindacali di CGIL-CISL-UIL hanno dato al padronato
la loro disponibilità all'ulteriore "svuotamento" delle tutele previste
dall'art. 18 SdL proponendo di sostituire il ricorso alla magistratura per
i lavoratori licenziati con lo strumento falsamente volontario dei collegi
arbitrali (la stessa "volontarietà" che già hanno utilizzato per le
pensioni integrative che dichiararono volontarie. Poi hanno talmente
massacrato quelle pubbliche che oggi chi comincia a lavorare non può fare a
meno della polizza privata): questa proposta è nei fatti funzionale allo
sciagurato tentativo in atto di liberalizzare i licenziamenti;
la debolezza del "vagito" confederale in risposta a questo gravissimo
attacco è il portato di decenni di concertazzione sindacale 'a perdere'
(per i lavoratori) e delle posizioni liberticide, antioperaie ed
antipopolari, presenti non solo nello schieramento del Polo ma,
trasversalmente, anche in quello dell'Ulivo;
ciò ha determinato il preoccupante restringimento alla rappresentanza
sindacale ormai consegnata al riconoscimento datoriale, la massiccia
diffusione della precarietà lavorativa e sociale della povertà;
i lavoratori e la povera gente non possono aspettarsi niente di buono da un
quadro politico-istituzionale interamente sottomesso agli interessi
globalizzati del grande capitale, e dalla relativa alternanza di potere dei
collegati governi di centro-destra e centro-sinistra: entrambi hanno
dichiarato guerre di conquista millantante come umanitarie e bombardato e
massacrato intere popolazioni civili. Il libro bianco del ministro Maroni
sull'ulteriore attacco alle pensioni, ammortizzatori sociali, TFR e diritti
sindacali è in diretta continuità con i ministri dei governi che lo hanno
preceduto.
L'attuale debolezza del movimento operaio è data dalla mancanza di una vera
strategia alternativa e complessiva e ciò può essere superato da quelle
stesse burocrazie sindacali che hanno firmato decenni di acccordi-bidone e
che oggi fanno finta di chiamare i lavoratori alla mobilitazione per
ristabilire un piano di concertazione su cui contrattare con padroni e
governo l'ennesimo attacco allo Statuto dei Lavoratori ed alla stessa
democrazia,
ritiene che:
"tutti", aldilà delle singole appartenenze sindacali, siamo chiamati a
schierarci "con forza e sul serio" contro il gravissimo attacco in atto per
affermare un grande obiettivo di difesa generale di tutti i lavoratori: di
oggi e di domani, di giovani ed anziani, di stabili e precari, di pubblici
e privati, di operai ed impiegati;
è necessario contrapporre alla piattaforma dei padroni una piattaforma dei
lavoratori che rimetta al centro del quadro di "diritti sociali negati" che
invece i lavoratori e le loro famiglie esprimono e perseguono con forza su
salario, garanzie, diritti sindacali, previdenza, scuola, sanità, servizi
sociali e democrazia, senza dimenticare il necessario azzeramento
dell'antidemocratico appannaggio del 33% delle RSU a favore dei sindacati
confederali indipendentemente dalla volontà di voto espressa dai lavoratori;
deve partire ed essere costruita, come ai tempi dell'autunno caldo del 69'
(che portò tra l'altro alla conquista dello Statuto dei Lavoratori) una
nuova e fortissima stagione di lotta progettata e condotta in prima persona
e direttamente dai lavoratori e dai loro delegati di base;
a tutti i lavoratori e i loro delegati di base (indipendentemente dalla
iscrizione o meno a qualsiasi sindacato) che vogliono seriamente
contrastare leggi o accordi concertativi che danno al padronato libertà di
licenziare e precarietà lavorativa "per tutti", spetta il compito di
cominciare questa lotta costruendo assieme un VERO SCIOPERO GENERALE entro
il mese di gennaio;
dichiara:
otto ore di sciopero per ogni turno di lavoro per venerdì 7 dicembre;
demanda:
alla presidenza dell'assemblea nelle persone di Domenico Mignano, Mara
Malavenda, Vittorio Granillo, l'attivazione delle necessarie iniziative per
la costruzione di un Comitato Referendario Nazionale Unitario per
l'indizione dei referendum per l'abrogazione della flessibilità prevista
dal "Pacchetto Treu".
Approvata all'unanimità per alzata di mano: nessun contrario, nessun astenuto.
L'assemblea generale della Fiat Auto - Pomigliano d'Arco, 7/12/2001
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che portarono finalmente un poco di Costituzione all\rquote interno delle
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difesa del precariato dei contratti atipici e flessibili il governo di
centro-destra in carica e la confindustria pretenderebbero di abrogare
l\rquote
art. 18 SdL per sottometterci al costante ricatto del licenziamento ed
impedirci l\rquote esercizio diretto di ogni libert\'e0 sindacale;
\par vorrebbero riportarci al feudalesimo ed alla schiavit\'f9 ricacciando
fuori dai luoghi di lavoro ogni tutela contrattuale, giuridica e sindacale;
\par decenni di subordinazione sindacale agli interessi dei padroni hanno
gi\'e0 determinato il pesante arretramento delle nostrecondizioni di vita e di lavoro e dell\rquote insieme di diritti e tutele;
\par nel giugno 1997, con l\rquote approvazione della legge denominata
\'93pacchetto Treu\'94 - proposta dall\rquote allora governo di
centrosinistra - hanno legalizzato il lavoro in affitto, precario e f
lessibile, ed il nuovo caporalato delle agenzie interinali, per sostituire
i lavoratori garantiti con altrettanti lavoratori precari, gi\'e0
realizzando nei fatti la sostanziale libert\'e0 padronale di licenziamento;
\par da tempo le burocrazie sindacali di CGIL-CISL-UIL hanno dato al
padronato la loro disponibilit\'e0 all\rquote ulteriore \'93svuotamento\'94
delle tutele previste dall\rquote
art. 18 SdL proponendo di sostituire il ricorso alla magistratura per i
lavoratori licenziati con lo strumento falsamente volontario dei collegi
arbitrali (la stessa \'93volontariet\'e0\'94 che gi\'e0
hanno utilizzato per le pensioni integrative che dichiararono volontarie.
Poi hanno talmente massacrato quelle pubbliche che oggi chi comincia a
lavorare non pu\'f2 fare a meno della polizza privata): questa proposta
\'e8 n
ei fatti funzionale allo sciagurato tentativo in atto di liberalizzare i
licenziamenti;
\par la debolezza del \'93vagito\'94 confederale in risposta a questo
gravissimo attacco \'e8 il portato di decenni di concertazzione sindacale
\lquote a perdere\rquote (per i lavoratori) e delle
posizioni liberticide, antioperaie ed antipopolari, presenti non solo
nello schieramento del Polo ma, trasversalmente, anche in quello
dell\rquote Ulivo;
\par ci\'f2 ha determinato il preoccupante restringimento alla
rappresentanza sindacale ormai consegnata al riconoscimento datoriale, la
massiccia diffusione della precariet\'e0 lavorativa e sociale della
povert\'e0;
\par i lavoratori e la povera gente non possono aspettarsi niente di buono
da un quadro politico-istituzionale interamente sottomesso agli interessi
globalizzati del
grande capitale, e dalla relativa alternanza di potere dei collegati
governi di centro-destra e centro-sinistra: entrambi hanno dichiarato
guerre di conquista millantante come umanitarie e bombardato e massacrato
intere popolazioni civili. Il libro bianco
del ministro Maroni sull\rquote ulteriore attacco alle pensioni,
ammortizzatori sociali, TFR e diritti sindacali \'e8 in diretta
continuit\'e0 con i ministri dei governi che lo hanno preceduto.
\par L\rquote attuale debolezza del movimento operaio \'e8 data dalla
mancanza di una vera strategia alternativa e complessiva e ci\'f2 pu\'f2
essere superato da quelle stesse burocrazie sindacali che hanno firmato
decenni di acccordi-bidone e che oggi fanno finta di chiamare i lavoratori
alla mobilitazione per ristabilire un piano di concertazione su cui
contrattare con padroni e governo l
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i lavoratori: di oggi e di domani, di giovani ed anziani, di stabili e
precari, di pubblici e privati, di operai ed impiegati;
\par \'e8 necessario contrapporre alla piattaforma dei padroni una
piattaforma dei lavoratori che rimetta al centro del quadro di \'93diritti
sociali negati\'94
che invece i lavoratori e le loro famiglie esprimono e perseguono con
forza su salario, garanzie, diritti sindacali, previdenza, scuola,
sanit\'e0, servizi sociali e democrazia, senza dimenticare il necessario
azzeramento dell\rquote
antidemocratico appannaggio del 33% delle RSU a favore dei sindacati
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\par deve partire ed essere costruita, come ai tempi dell\rquote autunno
caldo del 69\rquote (che port\'f2 tra l\rquote
altro alla conquista dello Statuto dei Lavoratori) una nuova e fortissima stagione di lotta progettata e condotta in prima persona e direttamente dai
lavoratori e dai loro delegati di base;
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dalla iscrizione o meno a qualsiasi sindacato) che vogliono seriamente
contrastare leggi o accordi concertativi che danno al padronato libert\'e0
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