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Tortura in Turchia
----- Original Message -----
From: <press@amnesty.it>
Sent: Thursday, November 08, 2001 1:44 PM
[...]
> La sistematica e diffusa natura della
> tortura in Turchia comporta per quasi ogni
> individuo il rischio di essere torturato, ha
> dichiarato oggi Amnesty International in
> occasione del lancio del rapporto Turkey: An end
> to torture and impunity is overdue!.
[...]
> un anno
> fa, l'Unione Europea abbia identificato la lotta
> contro la tortura come una priorita' per la
> Turchia.
[...]
> In Turchia i detenuti vengono abitualmente
> bendati durante gli interrogatori, alcuni
> durante l'intera detenzione preventiva, per
> impedire l'identificazione dei torturatori. I
> pestaggi violenti, i denudamenti, l'abuso
> sessuale, le minacce di morte e di stupro, altre
> torture psicologiche, l'elettroshock, la
> sospensione per le braccia, la privazione di
> sonno, cibo, acqua ed uso dei servizi igienici,
> sono metodi di tortura e maltrattamento comuni
> nel paese. La creazione di carceri di massima
> sicurezza, cosiddette del tipo F, ha aumentato
> le preoccupazioni per la sicurezza dei
> prigionieri. Perpetrata principalmente durante
> la custodia preventiva, la tortura e' ancora
> ampiamente praticata nelle carceri e durante i
> trasferimenti da e verso le stesse. "Tra le
> vittime di tortura vi sono donne e bambini, e
> non solo i sospettati di crimini secondo la
> legge anti-terrorismo, ma anche quelli per reati
> comuni" ha dichiarato Amnesty International. "In
> alcuni casi la tortura e' legata a
> discriminazioni basate sul sesso, l'orientamento
> sessuale o l'etnia".
[...]
> denunciata esistenza di
> stanze per gli interrogatori insonorizzate,
> specialmente allestite ed equipaggiate per la
> tortura. I difensori dei diritti umani hanno
> comprovato l'uso di tecniche di tortura e
> maltrattamenti che normalmente non lasciano
> tracce sul corpo, nei casi in cui la polizia
> ritiene che il detenuto sia rilasciato dopo
> l'arresto. La detenzione incommunicado e' un
> fattore chiave per la persistenza di tortura e
> maltrattamenti in Turchia: i detenuti sono
> privati della possibilita' di comunicare con
> avvocati, familiari, amici e medici. Le linee
> guida che prevedono l'immediata e regolare
> registrazione dei detenuti con notifica alle
> famiglie vengono spesso ignorate, creando le
> condizioni favorevoli per tortura, "sparizioni"
> e morte in custodia preventiva.
>
> Avvocati, difensori dei diritti
> umani e alcuni procuratori in Turchia concordano
> nel ritenere che la persistenza della tortura
> sia dovuta al ruolo predominante rivestito dalle
> confessioni estorte nelle indagini,
> successivamente usate come "prove" nei
> tribunali. In Turchia molti fattori
> contribuiscono a favorire un clima di impunita'
> per i torturatori: vittime e loro parenti sono
> spesso ridotti al silenzio dal terrore e i
> procuratori riluttanti ad indagare su
> maltrattamenti e torture.
[...]
> Indagini regolari e azioni giudiziarie contro la
> tortura sono ulteriormente ostacolate dai
> provvedimenti adottati dagli agenti di sicurezza
> per annullare regolari referti medici, ma ancor
> piu' preoccupante e' l'esistenza di un preciso
> sistema di intimidazione verso i funzionari
> sanitari affinche' non documentino casi di
> tortura, sfortunatamente in alcuni casi
> occultati volontariamente dagli stessi medici.
[...]
---
Giuseppe Ricciardi
velarossa@tiscalinet.it
(nickname irc: cau)