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Re: Una donna afgana ci implora
""Gli altri
> tacciono e subiscono.""
"Gli altri" siamo noi.
Io, per non tacere, ho sottoscritto e rinnovo ogni anno il "Patto tra i
Cittadini del Mondo per la pace, i diritti umani ed uno sviluppo equo
e sostenibile".
Gianni.
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Cara amica e caro amico,
un'altra guerra, scatenata con il pretesto o la falsa illusione di
combattere un feroce terrorismo, aggiunge morti e sofferenze alle
innumerevoli altre violenze e ingiustizie che in tutto il mondo
affliggono milioni di persone; guerre, violenze e ingiustizie generate
da un sistema di rapporti politici ed economici fondato sulle leggi
del profitto e del più forte, quindi su un modello di sviluppo violento
e insostenibile, con scarso rispetto sia dei diritti umani che della
natura.
Contro questi orrori e pericoli lottano e lavorano con grande
impegno e sacrificio tante ammirevoli persone e associazioni, ma
la loro azione evidentemente non basta. I governi sono pressoché
sordi a tutto ciò che non metta veramente in discussione il loro
potere. A volte molto parzialmente, provvisoriamente e
strumentalmente, fanno mostra di aderire alle richieste dei
movimenti di opinione che di volta in volta si esprimono su casi o
problemi eclatanti, ma non affrontano i problemi alla radice e
lasciano immutata la situazione strutturale che genera sempre
nuove catastrofi umane e ambientali.
Solo una permanente e crescente mobilitazione di molte persone,
di cittadini del mondo, di quelli che votano e pagano le tasse,
potrà imporre un cambiamento reale e duraturo. Siamo noi quindi,
che abbiamo questa responsabilità e questo potere. Il "Patto tra i
Cittadini del Mondo, per la pace, i diritti umani ed uno sviluppo
equo e sostenibile" è un impegno personale che si fa gesto
pubblico e collettivo per obbligare i governi di tutto il mondo a
riconoscere priorità concrete alla pace, ai diritti umani, alla
giustizia, ad uno sviluppo equo e all'ambiente. Un gesto di per se
minimo e facile, com’è sottoscrivere una dichiarazione e spedirla
una volta all’anno ad uno o più indirizzi, che può caricarsi però di
una grande forza, perché sostenuto da convinzioni personali
profonde e perché condiviso da un grande numero di cittadini.
Non è stata costituita nessuna nuova associazione o comitato,
perché sono già molte le organizzazioni impegnate in diverse e
indispensabili opere umanitarie e solidali che possono fare propria
e promuovere questa mobilitazione, sapendo che da questa trarrà
maggiore forza ed efficacia anche la loro azione e attività specifica.
Stiamo solo formando una ReteCdm (rete dei cittadini del mondo),
con l'unico scopo di tenerci in contatto e informati sulle scadenze
e gli sviluppi di questa iniziativa, una rete autogestita senza capi e
senza strutture: ogni cittadino fa quello che ritiene utile e che si
sente di fare.
Siamo dunque noi cittadini i protagonisti insostituibili di questa
iniziativa e ognuno potrà decidere di continuare, cambiare o
smettere questa azione, solo per responsabile decisione personale
come assolutamente personale sarà la verifica della coerente
attuazione degli impegni sottoscritti.
Se decidi di aderire al Patto, i consigli operativi sono i seguenti :
1 - fotocopia separatamente i testi del Patto, in italiano e in
inglese;
2 - completa le fotocopie con i tuoi dati anagrafici, le eventuali tue
integrazioni al testo, la data e la firma;
3 - spediscile per lettera al Presidente del Consiglio e al
Segretario Generale dell'ONU; si possono usare altri mezzi (fax,
modem, ...) ma ovviamente bisogna evitare i duplicati;
4 - ripeti la stessa procedura ogni anno, ad una scadenza
qualsiasi;
5 - per ricordarti il rinnovo annuale ed essere informato sugli
sviluppi dell’iniziativa, comunica la tua adesione e la data ad un
“nodo” della ReteCdm (rete dei cittadini del mondo).
Io sono un nodo della ReteCdm e chiunque pensi di raccogliere
altre adesioni può decidere di esserlo, basta che lo comunichi ad
un altro nodo: riceverà alcune linee guida e consigli per far
funzionare al meglio la rete.
Cari saluti.
Giovanni Zampieri, cdm (cittadino del mondo)
Via Figliodoni, 2 - 23891 Barzanò (Lc) -Italia
tel. 039-958264 e-mail: zampieri.gg@libero.it
http://www.peacelink.it
( http://www.peacelink.it/tematich/pace/pattopax.html )
http://www.giovaniemissione.it
( http://digilander.iol.it/giovaniemissione/campagna4.htm )
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Testo del Patto (italiano) :
A tutti i cittadini del mondo, e per opportuna conoscenza a :
Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi - Piazza Colonna 370 - 00187 Roma
ed a: The Secretary-General of United Nations
United Nations Plaza, 1 - New York, NY 10017 - USA
Io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ,
residente a . . . . . . . . . . . . . . . via . . . . . . . .
. . . . . . . . n . . . ,
per ribadire la mia volontà di pace ed affinché i governi adempiano
con il loro dovere e le loro promesse, sottoscrivo e rinnovo il
seguente
PATTO TRA I CITTADINI DEL MONDO per la pace, i diritti umani
ed uno sviluppo equo e sostenibile.
Mi impegno a non partecipare personalmente ad azioni di guerra e
mi oppongo che altri lo faccia o si prepari a farlo, anche per
difendere veri o presunti diritti e interessi miei o della collettività cui
appartengo. Acconsento all'uso della forza, personale od
organizzata, non intenzionalmente omicida, per scopi strettamente
difensivi della vita e dei diritti fondamentali delle persone e dei
popoli. Secondo le mie forze, capacità e mezzi, attuerò e sosterrò
ogni forma di resistenza civile contro la guerra, di azione
nonviolenta e di cooperazione solidale, per stabilire e mantenere la
pace e il rispetto dei diritti umani, nella giustizia e nella sicurezza
comune; mi sforzerò di mantenere uno stile di vita ed un livello di
consumi compatibili con la realizzazione di uno sviluppo equo e
sostenibile, per la famiglia umana e per l'ambiente.
Mi impegno a dare il mio consenso politico solo a chi operi
concretamente per la pace e contro ogni forma di violenza e
ingiustizia con coerenti atti di governo, legislativi e diplomatici,
anche unilaterali, tra i quali considero prioritari ed essenziali:
- sottomettere alla sovranità ed al controllo democratico popolare,
tramite i parlamenti degli stati nazionali, loro unioni, federazioni e
confederazioni, tutti gli organismi internazionali e sovranazionali
con poteri di gestione dei rapporti politici, economici e sociali
dell’intera famiglia umana, a cominciare dall’ONU,
dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), dalla Banca
Mondiale (BM) e dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), oltre
che tutte le alleanze, patti e accordi politici, economici e militari;
tali istituti devono quindi essere riformati, rifondati o abrogati, con
l’abolizione o una diversa regolamentazione del diritto di veto e la
definizione di più ampi ed equi criteri di rappresentanza di tutti i
cittadini; riconoscere all’ONU, come alla Corte Internazionale di
Giustizia ed al Tribunale Penale Internazionale, piena ed effettiva
autorità sovranazionale, fornendoli dei fondi e dei mezzi necessari
per esercitarla ed operare concretamente per la pace, i diritti umani
ed uno sviluppo equo e sostenibile;
- avviare un concreto programma di disarmo generale, a partire
dagli armamenti nucleari e da quelli che provocano uccisioni,
ferimenti e distruzioni indiscriminate, di massa o particolarmente
disumane; convertire gli apparati militari nazionali in organismi per
la prevenzione anti-bellica, la protezione civile e ambientale; abolire
i tribunali militari; porre sotto il rigido controllo degli stati e la
supervisione dell'ONU la produzione ed il commercio delle armi, da
destinare esclusivamente alle polizie nazionali ed all'ONU per i loro
scopi istituzionali;
- affermare nei fatti la priorità dei diritti e dei bisogni delle persone
rispetto ad ogni altra esigenza o legge pseudo-naturale, ideologica
o religiosa, etnica o nazionalistica, economica o finanziaria;
stabilire più giusti rapporti economici tra le nazioni, in particolare
tra le più ricche del Nord e le più povere del Sud del mondo, con
l'applicazione di criteri di equità negli scambi commerciali e di
clausole sociali per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori e delle
culture autoctone, per la difesa dei più deboli e la sicurezza di tutti;
- adottare una concreta politica di cura, protezione e prevenzione
ambientale, di risparmi energetici e di riduzione dell'impatto
ambientale di tutte le attività umane, a salvaguardia della natura
che ci ospita;
- abolire il segreto di stato e gli infidi servizi segreti, che poco o
nulla hanno a che vedere con l'opportunità di temporanei e limitati
segreti operativi, e sono motivo di sospetto e sfiducia tra le nazioni,
oltre che frequente strumento di trame incontrollabili,
antidemocratiche e antisociali; fondare invece la sicurezza comune
sulla trasparenza e sulla lealtà;
- garantire libertà e pluralismo di cultura e di informazione, affinché
la verità prevalga sulla menzogna e le diversità non siano motivo di
divisione e di scontro, ma di arricchimento per tutti.
- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . .
Conseguentemente, in occasione delle scadenze elettorali,
eserciterò il mio diritto di voto esclusivamente in favore di candidati
e forze politiche che esplicitamente assumeranno questi punti
programmatici e si confermeranno seriamente impegnati a
realizzarli.
Basta guerre! Per cominciare.
data) . . . . . . (firma) . . . . . . . . . . . .
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English text :
To the world's citizens, and for their information
copies to The Secretary-General of United Nations
United Nations Plaza, 1 - New York, NY 10017 - USA
and to Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi - Piazza Colonna 370 - 00187 Roma
To reaffirm my will for peace and to ensure that governments fullfil
their duties and their pledges,
I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ,
resident at . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . ,(city) . . . . . . . . . . . . . . . . . .
hereby sign and renew the following
WORLD CITIZENS’ PACT for Peace, Human Rights and Just and
Sustainable Development.
I undertake not to participate in acts of war and I shall stand out
against the actions of those who do or who prepare to do so, even
when the defence of rights and interests - real or presumed - of
myself or the community to which I belong is at stake. I approve of
the use of force, individual or collective, without homicidal intent,
strictly for the aims of defending the lives and fundamental rights of
individuals and populations. Within the bounds of my strength,
ability and every means, I shall give effect and support every form of
civil resistance against war, of non-violent action, and of mutual co-
operation, so as to establish and maintain peace and the respect
of the human rights, that is attended by justice and safety for all; I
shall take steps to maintain a life style and a level of consumption
compatible with achieving just and sustainable development for
mankind and for nature.
I undertake to give my political support only to those who work
actively for peace and against any form of violence through
governmental, legislative, and diplomatic action consistent with this
endeavour, including such as is unilateral, the essential priorities
in which action I consider to be :
- subordinating to popular democratic control and sovereignty – as
exercised through the parliaments of national states or unions,
federations, and confederations thereof – all international and
supranational bodies invested with powers to manage the political,
economic, and social relations of mankind, starting with United
Nations (UN), the World Trade Organisation (WTO), the World
Bank and the International Monetary Fund (IMF), as well as all
political, economic, and military alliances, pacts, and agreements;
said agencies must, accordingly, be reformed, re-established on a
new basis, or done away with, therein abolishing or re-formulating
the rules as to the right of veto and defining broader and fairer
criteria for representing all world citizens; according to the UN –
as also the International Court of Justice and the International
Criminal Tribunal - full and effective supranational authority and
thereby providing them with the funds and resources needed to
exercise that authority;
- initiating a meaningful programme of general disarmament,
starting with nuclear weapons and those causing killing, injury, and
destruction that are indiscriminate, are on a mass scale, or are
particularly inhuman; converting the military establishment in each
nation into a body charged with preventing war, with emergency
service functions, and with environmental protection; abolishing
military tribunals; placing the production and sale of arms under the
rigid control of each state and the supervision of the UN so that
they are solely at the service of national police forces and of the
UN;
- reaffirm effectively the priority of the rights and the needs of all
persons over any other demand or pseudo-natural law, ideological
or religious, ethnic or nationalist, economic or financial;
establishing fairer economic relations between nations, especially
between the richer nations of the North and the poorer ones of the
South, by applying the principles of equity to trade as well as
through social clauses that protect workers' rights and indigenous
cultures, so as to defend the weakest and to ensure the safety of
all;
- to adopt a concrete policy of environmental care, protection and
prevention, of energy saving, and one that reduces the ecological
impact of all human activity – this to safeguard nature, to which we
are indebted for its hospitality;
- abolishing official state secrets and the inherent perfidy of secret
services, these having little or nothing to do with the effectiveness
of short-term limited operational secrecy while provoking suspicion
and dis-trust between nations and being often instrumental in anti-
democratic and socially de-stabilising manoeuvres that escapes
control; founding, by contrast, the mutual safety of all on openness
and sincerity;
- guaranteeing freedom and pluralism in matters of information and
culture, so that truth prevails over falsehood and diversity brings not
division and antagonism but rather enrichment for all.
- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Accordingly, at elections I shall cast my vote solely in favour of
those candidates and political forces who explicitly subscribe to
the points in this pact and who demonstrate a genuine
commitment to implementing them.
An end to war! ...as a first step.
(date) . . . . . . . . (signature) . . . . . . . . . . . . . . .
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Perché un " PATTO TRA I CITTADINI DEL MONDO "
Qualche citazione:
Naomi Klein (festa de l'Unità 2001 - Reggio Emilia): "…la brutalità
della polizia SI NUTRE DEL SILENZIO E DELL'INDIFFERENZA
dell'opinione pubblica … è da questa porta che passa la crisi della
democrazia … ".
Giacomo Marramao (intervista "In transito verso Occidente" - il
manifesto 12-07-2001): "…Dopo il Leviatano, bisogna TORNARE
AI DUE PILASTRI DEL PATTO SOCIALE, INDIVIDUO E
COMUNITA', e ripensarli entrambi alla radice. "
Philippe Frémeux di "Alternatives Economiques" (da IL
GRANELLO DI SABBIA N° 226 - Aprile 2001), membro fondatore di
Attac-Francia: "LA PRESSIONE DEI CITTADINI deve civilizzare la
mondializzazione… L'emergere di UN MOVIMENTO CITTADINO
INTERNAZIONALE è tanto più necessario in quanto non esistono
degli attori che vogliano o possano produrre delle norme
soddisfacenti a livello mondiale…Questa nuova coscienza civile
internazionale…contribuisce ad aiutare i movimenti locali a
svilupparsi e a FARE PRESSIONE SUI LORO GOVERNI per
costringerli ad agire. "
Tonino Perna ("I Balcani dimenticati"- Altreconomia gennaio 2001):
"La società civile è stata ignorata…Le promesse del novembre '95
sono scomparse… Dobbiamo invertire la rotta. PROPRIO LA
SOCIETA' CIVILE ITALIANA DEVE BATTERSI per rovesciare
questa situazione."
Oliviero Diliberto ("L'Iraq e lo scudo di Bush" il manifesto - 18-02-
2001): "Attorno alla questione dello scudo si deve far crescere una
mobilitazione. Il Partito dei Comunisti Italiani ha preso alcune
iniziative …QUELLO CHE MANCA PERO' E' IL POPOLO DELLA
PACE … lottare per la pace significa difendere il nostro futuro e
l'indipendenza dei nostri popoli."
Monique Chemillier-Gendreau ("Valori universali" Le Monde
diplomatique/il manifesto - gennaio 2001): "Si tratta quindi di un
problema che dovranno affrontare le prossime generazioni, quando
tutti capiranno che i progressi interni e quelli delle relazioni
internazionali vanno di pari passo e che il dirittto è, in entrambi i
casi, uno strumento la cui attuazione non può essere lasciata al
caso. Intanto, aumentano le disuguaglianze, A MENO CHE NON
SI ATTIVINO I POPOLI, PRIMA DEI GOVERNI."
Ignacio Ramonet ("Porto Alegre" Le Monde diplomatique/il
manifesto - gennaio 2001): "Da anni ci sentiamo ripetere che,
contrariamente a quanto affermavano le utopie socialiste, solo il
capitale e il mercato - e non la gente - possono fare la storia e la
felicità degli uomini. A Porto Alegre, alcuni nuovi sognatori di
assoluto ricorderanno che di globale non c'è solo l'economia: sono
di portata mondiale anche i problemi dell'ambiente, la crisi delle
disuguaglianze sociali, la preoccupazione per i diritti umani. E
DEVONO ESSERE I CITTADINI DEL PIABETA A PRENDERLE IN
MANO."
Francesco Alberoni ("Avere energia pulita...,basta volerlo"-Corsera
15-01-2001): "Le strade dunque esistono. Ma per percorrerle
occorre essere coscienti del problema, e uno sforzo titanico,
scientifico ed economico, POSSIBILE SOLO SE SI MOBILITA
L'OPINIONE PUBBLICA DI TUTTO IL MONDO. Occorre fede e
coraggio. Poi i politici, i governi, le industrie seguiranno."
Pietro Ingrao (da un dialogo con Gabriele De Rosa su "La guerra
può essere giusta?" a Rai-Educational - 2000): "Riusciamo ora,
invece, a trovare una via per la pace? Questo è il punto che
bisogna affrontare. E questo richiede nuove alleanze tra
popolazioni e governanti? Sì. RICHIEDE UNA CAPACITA' DELLE
POPOLAZIONI DI FAR SENTIRE LA LORO VOLONTA' DI PACE
e qualche volta, persino di imporla ai governanti ... Credo che
bisogna tornare a una battaglia per la pace, a ripronunciare questa
parola: disarmo."
Joseph Halevi ("Argentina ma non solo - Col consenso di
Washington" il manifesto - 22-12-2000): "Veri e propri organismi di
devastazione mondiale il Fondo (FMI), la Banca (Mondiale) e il
Tesoro di Washington possono venire bloccati SOLO CON UN
MOVIMENTO DI MASSA.... nella sinistra partitica europea è inutile
sperare."
Luisa Morgantini (Europarlamentare) /Alessandro Rossi
(AssoPace) (“Euroesercito poco sicuro” il manifesto - 1-12-2000): “
I GRANDI ASSENTI SONO PURTROPPO I CITTADINI e i
movimenti per la pace. “
Amnesty International (Campagna 2000/2001 "Non sopportiamo la
tortura") : "Per fermare la tortura E' INDISPENSABILE
SOPRATTUTTO UNA SPINTA "DAL BASSO" ...
Aldo Forbice (conduttore di "Zapping" GrRai, sulla pena di morte ,
Liberetà - ottobre 2000): "siamo convinti che SOLO I CITTADINI
potranno riuscire a rimuovere l'indifferenza, a esercitare una forte
pressione sui governi, sui potenti del mondo"
Walter Veltroni (“Forse Dio è malato” - Rizzoli 2000) : “i governi
occidentali sono lenti anche perché LE OPINIONI PUBBLICHE
NON SPINGONO”
Bruce Rich (su Carta- almanacco - Luglio 2000) , direttore di una
delle maggiori associazioni ambientaliste degli Stati Uniti, tra l'altro
dice che "...noi delle Ong abbiamo seguito il gruppo di lavoro Ocse
per almeno tre anni senza che venisse mai pubblicato un solo
documento o che esponenti della società civile fossero ammessi
agli incontri ufficiali. ...... SOLO LA PRESSIONE DEI SINGOLI
CITTADINI di ogni parte del mondo ... ha generato qualche
apertura."
Staffan De Mistura, rappresentante dell'Onu a Roma, a fine 1998
affermava che "i diritti umani sono sanciti da quando, 50 anni fa, fu
varata la Dichiarazione universale, ma la realtà insegna che per
farli applicare OCCORRE UN MOVIMENTO DI OPINIONE CHE
"ALZI LA VOCE" ;
Raniero La Valle ("Un anno dal Golfo...azioni unite di resistenza e
pace"- Avvenimenti 12-02-1992): "La violazione del diritto alla pace -
si è visto dopo il Golfo - prepara la violazione di altri diritti. Ecco
perché DEBBONO SCENDERE IN CAMPO I CITTADINI. ... la
natura stessa dell'impresa esige l'interazione di diversi mondi ideali
e la convergenza di diversi soggetti in operazioni e iniziative
comuni."
Martin Luther King : "Non ho paura delle parole dei violenti, mi
preoccupa molto IL SILENZIO DEGLI ONESTI".
Aldo Capitini a suo tempo affermava che "la pace non sarà il frutto
di un gruppo di volonterosi, ma CAMMINERA' SULLE SPALLE DI
UNA MOLTITUDINE".
Albert Einstein (da "Mein Weltbild"--->"The world as I see it"---
>"Come io vedo il mondo" trad.R.Valori-Newton C.) : "... i
governanti non potranno realizzare questo scopo importante (il
regolamento pacifico delle controversie internazionali) senza
L'APPOGGIO ENERGICO DELLA MAGGIORANZA DELLA
POPOLAZIONE."
--------------
Date forwarded: Mon, 26 Nov 2001 15:44:33 +0100
Date sent: Mon, 26 Nov 2001 15:45:42 +0100
To: dirittiglobali@peacelink.it, pace@peacelink.it
From: "finex" <finex@siasint.it>
Subject: Una donna afgana ci implora
Forwarded by: dirittiglobali@peacelink.it
Send reply to: dirittiglobali@peacelink.it
> FONTE: FORUM "LA STAMPA"
> Non so altro
>
> Preghiera
>
> Non potevo non metterla.
> Questo messaggio è una preghiera. Pochi
> decidono per tutti, in questo mondo. Gli altri
> tacciono e subiscono. Siamo tutti uguali, il sangue
> scorre rosso, il dolore si esprime in grida e
> lacrime. Per tutti.
> Io sono nata a Kandahar 22 anni fa, sono stata in
Zac...
"Non temo le parole dei violenti,
mi preoccupa molto il silenzio degli onesti" (M.L.King)