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Bologna 21 aprile manifestazione antifascista
CONTRO VECCHI E NUOVI FASCISMI
APPELLO PER UNA GRANDE MANIFESTAZIONE A BOLOGNA
TUTTE E TUTTI IN PIAZZA IL PROSSIMO 21 APRILE
ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI BOLOGNA DAI NAZIFASCISTI
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CONTRO TUTTI I FASCISMI
GLOBALIZZIAMO I DIRITTI
Le stesse pietre, rosso bolognese. Le stesse case. Medesimo l'acciottolato
della strada. L'aria no, quella e' diversa.
21 aprile 1945
Da Porta Maggiore arrivarono le truppe alleate e la citta' esplose in una
gioia irrefrenabile.
I reparti partigiani sfilarono nelle strade in festa. Le foto di quei giorni narrano
di volti sorridenti carichi d'euforia dopo tanto dolore.
Parlano, le foto, di speranze verso un futuro disegnato da uomini e donne
con il pennello dell'eguaglianza e di una nuova giustizia sociale. Poi, la storia
e' andata come sappiamo, non certo generosa nei confronti di queste
aspirazioni, ma tant'e'.
56 anni sono trascorsi da quel giorno ma potrebbero essere molti di piu'.
Oggi si parla di cancellare ogni riferimento alla Resistenza dallo statuto
comunale ma non solo.
-Il fascismo della post-modernita' ha il volto della normalita' quotidiana. Il
retrogusto acido della paura. L'ansia paranoica della difesa identitaria. Il
sogno di una sicurezza assoluta protetta dai sacchetti di sabbia
dell'appartenenza. La memoria monca degli smemorati.
-Il fascismo e' un Giano bifronte. Dispensa sorrisi e "bolognesita'" mentre le
gru di via Mattei lavorano alacremente alla costruzione di un nuovo centro di
detenzione per immigrati.
-Il fascismo ha il volto delle case vuote mentre cresce nella citta' il degrado
umano.
-Il fascismo e' il ponte di via Stalingrado, sventrato dall'incompetenza e dalla
speculazione edilizia.
-Il fascismo e' immaginare una citta' addormentata dove ogni forma di vita
altra sia repressa e cancellata. Dove gli spazi della socialita' non
commerciale siano chiusi o relegati nell'ultima periferia.
-Il fascismo ha la tonaca della fede integralista timorosa dinanzi alla
"aggressivita' della cultura musulmana".
-Il fascismo sono le cariche della polizia a Napoli durante il recente vertice
Ocse e il tentativo d'impedire ogni manifestazione di dissenso nei confronti
del G8, che si terra' a Genova nel prossimo mese di luglio.
-Il fascismo ha al polso il braccialetto elettronico del controllo totale e nel
cuore una molteplicita' di autoritarismi.
Piu' di mezzo secolo e' trascorso, ma non basta.
Il 21 aprile 2001 saremo tutti in piazza, come 56 anni fa !
Appuntamento alle 15 in Piazza Verdi, partenza del corteo alle16 per
raggiungere P.zza del Nettuno, passando da via Mascarella, via Irnerio, via
Indipendenza
*LUC* LIBERA UNIVERSITA' CONTROPIANI
Via Ranzani 4 Bologna
Web: http://www.contropiani2000.org - No Copyright Zone
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Questo è il testo del volantino-appello distribuito sabato 17 Marzo a
Bologna.
All'attenzione della cittadinanza, della società civile, con preghiera di
pubblicazione/diffusione per gli organi d'informazione.
http://contropiani2000.org/documentazione/eventi/21Aprile2001/index.htm
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APPELLO PER UNA GRANDE MANIFESTAZIONE PER IL 21 APRILE
SONO FASCISTI E DELLA PEGGIORE RAZZA
Con la campagna di revisionismo storico di queste settimane il centro destra
bolognese ha gettato la maschera (se ancora ce ne fosse stato bisogno).
Tutti hanno capito quali siano i valori a cui fanno riferimento forze politiche e
liste civiche come Forza Italia, Alleanza Nazionale e La Tua Bologna.
Le cose che si sono sentite in consiglio comunale non possono generare
equivoci:
* La cancellazione dallo statuto comunale del riferimento alla Resistenza.
* La dichiarazione del capogruppo di Forza Italia Garagnani sul fatto che la
lotta di liberazione sarebbe stata utilizzata dai comunisti per sostituire una
dittatura con un'altra ben più feroce.
* La proposta, sempre del capogruppo di FI, di eliminare la festa nazionale
del 25 aprile per sostituirla col 18 aprile 1948 (perché sarebbe dalla vittoria
della Democrazia Cristiana contro il Fronte Popolare che nacque la
Repubblica Italiana).
* Le proposte di Galeazzo Bignami di Alleanza Nazionale di sostituire i nomi
delle strade: Viale Lenin con Giovanni Gentile (il filosofo del fascismo), Via
Stalingrado con Pericle Ducati (il rettore dell'Università di Bologna durante il
fascismo), i Giardini Francesco Lorusso con lo studente di destra Ramelli.
* La gazzarra fatta, prima da Scavone di Forza Italia e poi dall'ultimo
giapponese" Rocco di Torrepadula, per non dedicare un'aula universitaria
alla memoria di Francesco Lorusso, perché un "eversivo".
Ora la destra è stata costretta dalla mobilitazione a una "pausa di
riflessione", ma è nelle sue azioni di governo di questi mesi, nella sua
arroganza a voler "comandare" infischiandosene dei più elementari principi
del confronto politico, che emerge la sua concezione della democrazia.
FASCISTI ANCHE SE TRAVESTITI
Qualunque sia il travestimento di chi alimenta razzismo, antisemitismo e
xenofobia, dal doppio petto di Alleanza Nazionale ai bomber di Forza
Nuova, dalle camicie verdi della Lega ai papillon di Forza Italia, unica è la
strategia: alimentare la paura sociale, per far passare un grande disegno di
restaurazione sociale fondato sull'integralismo dell'assoluta libertà del
mercato, dell'identità della razza, del fondamentalismo cattolico.
I bersagli di questa "destra plurale" sono gli immigrati, i poveri, i diversi, le
donne, chi lotta per una diversa qualità della vita e della libera scelta di
disporre del proprio corpo.
La giunta Guazzaloca e la maggioranza che la sostiene, in questi venti mesi
di governo della città, ha fatto vedere come intende affrontare il problema
dell'emarginazione sociale. I ghetti in cui sono costretti a vivere tanti
immigrati sono in uno stato di totale abbandono. Valgano per tutti gli esempi
del Centro per i Pakistani di via Guelfa, il centro per i Magrebini
dell'Arcoveggio e i due campi profughi del Trebbo e di Santa Caterina di
Quarto (dove, poco meno di un anno fa, il 3 aprile 2000, due bambini rom
morirono arsi vivi nel rogo della loro roulotte).
Quando, lo scorso anno, nacque la Rete Contropiani No Ocse, scegliemmo
di mettere al centro della nostra riflessione e del nostro intervento politico il
tema dei diritti di cittadinanza, non immaginavamo di doverci misurare con la
barbarie del "vecchio" fascismo. Avevamo il problema di sconfiggere,
piuttosto, quel nuovo fascismo postmoderno connesso alle forme unilaterali
della globalizzazione, quello che inneggia alla assoluta libertà di
spostamento e di circolazione per merci e capitali, mentre la nega
arbitrariamente a uomini e donne i cui corpi vengono imprigionati, oltre ogni
parametro giuridico nei Centri di Detenzione Temporanea per migranti
(come quello che si sta costruendo nella ex caserma Chiarini, in via Mattei).
Ma, oggi, vecchie e nuove forme di fascismo si legano nei provvedimenti di
questa Giunta.
Un esempio per tutti: l'8 marzo scorso due profughi kosovari (un nonno e un
ragazzo di 14 anni, membri di una famiglia di 11 persone in cui lavora solo il
padre) sono stati "acciuffati", mentre vendevano mimose per strada, dalle
ronde dell'assessore/commissario di AN Raisi e gli stata comminata una
multa di 10 milioni a testa.
FORTI CON I DEBOLI, DEBOLI CON I FORTI
Le dimostrazioni muscolari con i soggetti più deboli sono il fiore all'occhiello
di questa Giunta che, invece, è sempre più asservita ai poteri forti della città.
In primo luogo, alla lobby dei costruttori che sta determinando, per Bologna,
un futuro di mattoni e cemento, senza che sia minimamente affrontato il
grave problema della casa che colpisce gli strati più poveri della
popolazione.
Per queste ragioni, facciamo appello a tutti coloro che hanno a cuore la
tolleranza, la democrazia, la convivenza tra persone diverse, affinché non
rimangano indifferenti.
TUTTE E TUTTI IN PIAZZA IL PROSSIMO 21 APRILE
ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI BOLOGNA DAI NAZIFASCISTI
Con la stessa forza e determinazione con cui ci siamo stati il 13 maggio
dello scorso anno contro Forza Nuova e nelle giornate del Vertice Ocse.
Torniamo in piazza con gli stessi contenuti con cui siamo andati a Praga, a
Nizza, a Trieste, a Napoli e alla Marcia Zapatista in Messico.
CONTRO VECCHI E NUOVI FASCISMI
PER LA GLOBALIZZAZIONE DEI DIRITTI
NO PASARAN!!!!!
Per informazioni ed adesioni:
* <underline><color><param>0000,8000,0000</param>info@contropiani2000.org</underline></color>
* <underline><color><param>0000,8000,0000</param>http://www.contropiani2000.org</underline></color>
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To: <color><param>0000,0000,8000</param>Rete NoOcse-Bologna <<noocse-bo@it.egroups.com></color>
From: <color><param>0000,0000,8000</param>Marco Trotta </color>
Date sent: <color><param>0000,0000,8000</param>Thu, 5 Apr 2001 10:13:32 +0200</color>
<bold>Subject: <color><param>0000,0000,8000</param>An e partigiani, piazza per due il 21 Aprile</bold></color>
Spero proprio che questa volta l'ANPI alzerà la voce.
_[Ripostato da: La Repubblica ]
5 Aprile 2001
Sabato presidio Anpi al sacrario dei caduti e comizio della destra con
mongolfiera sul crescentone
Berselli: "Macchè provocazione è campagna elettorale"
An e partigiani, piazza per due
JENNER MELETTI
Hanno sempre creduto, i bolognesi, di avere una «piazza Grande».
Eppure, anche il crescentone e i dintorni di piazza Maggiore a volte possono
restringersi come il cachemire in lavatrice, e i risultati sono sorprendenti: in
un solo giorno, anzi in un pomeriggio (per essere precisi nell'arco di un'ora e
mezzo) si troveranno nella piazza i partigiani dell'Anpi (con tutti coloro che
vogliono difendere la Resistenza) e Alleanza nazionale, impegnata in una
manifestazione «a sorpresa».
Tutto avverrà sabato pomeriggio. Alle 15,30, attorno al dio Nettuno, si
troveranno gli ex partigiani, che diranno no al tentativo di cancellare la parola
Resistenza dallo statuto comunale. Alle 17, sul crescentone, inizierà la
manifestazione di An, iniziativa che fino ad oggi doveva restare «segreta».
«Alle 13,30 faremo una conferenza stampa dice il senatore Filippo Berselli e
racconteremo tutto. Abbiamo avuto un'idea clamorosa. Aspettate e
saprete».
Repubblica è in grado di anticipare la sorpresa: dalla piazza si alzerà una
mongolfiera, e questo sarà l'inizio della campagna elettorale di An.
«I partigiani? E chi se ne frega. Preciso, per non essere frainteso: noi
facciamo un'iniziativa elettorale, i partigiani sono lì per difendere la
Resistenza. Una provocazione? Nemmeno per idea. Se avessimo detto:
andiamo in piazza, dopo aver saputo che c'erano i partigiani, sì forse
sarebbe stata una provocazione. Ma noi abbiamo chiesto piazza Maggiore
venti giorni fa. E poi, perché dovremmo litigare? Se i partigiani mi invitano,
vado anch'io da loro a rendere omaggio. Del resto, io non ho mai detto che la
parola Resistenza debba essere tolta dallo statuto. C'è stata forse qualche
mia dichiarazione in merito?».
Insomma, nessun problema. In Alleanza nazionale c'è anche chi si dichiara
«contento» del presidio partigiano. «Sul muro di palazzo d'Accursio dice
Luca Giorgi, responsabile Enti locali di An c'è anche la fotografia di mio zio
Walter Giorgi, comandante del settimo Gap. Io sono di Alleanza nazionale,
ma sono orgoglioso di avere avuto uno zio così, e rispetto tutti gli altri caduti.
L'incontro dei partigiani? Lo giuro, non ne sapevo nulla. In questi giorni ero
così impegnato a raccogliere le firme per le liste che non ho nemmeno letto i
giornali».
Per l'incontro dell'Anpi aumentano le adesioni. Ci saranno i sindaci di
Marzabotto e della bassa bolognese e il segretario regionale dei Ds. Se
tutto andrà bene, e le promesse di «omaggio» saranno mantenute, tutti con il
naso in aria, a guardare la mongolfiera.
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