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Gentilini
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From: Raphaël
To: gio-co@domeus.it
Subject: [Gio-Co] treviso
Date sent: Sun, 11 Mar 2001 22:58:47 +0100
TREVISO: ALTRO CHE IL SIMPATICO SCERIFFO
Siamo alla nuova esternazione del sindaco di Treviso Gentilini.
Quello che ha fatto togliere le panchine per non far sedere gli immigrati;
quello che ha disegnato sul selciato i teschi per ammonire gli autisti;
quello che ha dato il ben venuto ai summit dei vertici della destra estrema.
Insomma il "maestro" di Haider che continua liberamente a guidare il Comune
di Treviso, solo grazie alla protervia di coloro che non fanno rispettare la
Costituzione.
Questa volta, se i passaggi riportati dai giornali rispondono al vero, siamo
di fronte ad una ulteriore e gravissima esternazione razzista.
Nel convegno promosso dalla Lega Nord a Chioggia , lo scorso 14 gennaio, sul
tema della "Sicurezza e criminalità" davanti alla platea composta dai
vertici veneziani del carroccio, il sindaco ha esposto la sua idea di città
sicura: tagliare tutte le siepi nei centri abitati, armare i vigili urbani
per farne una "polizia personale", rispondere agli schiaffi "spaccandoghe el
muso", ricostruire i vagoni piombati per rispedire i clandestini al loro
paese e soprattutto adoperare gli extracomunitari detenuti in lavori per
"rafforzare gli argini del Piave".
Dice il Gentilini:" Mi dicono che sono razzista perché nel mio programma di
ordine e disciplina ho fatto togliere le panchine, ma ora almeno a Treviso
non ci sono più extracomunitari mollaccioni. Ultimamente ho dei problemi con
i venditori di fiori da quella strana pelle olivastra, ma grazie ai blitz
notturni sequestro tutti i mazzi e li faccio portare in cimitero."
"Ma occorre anche radere al suolo tutte le siepi - continua Gentilini -
perché non si sa mai cosa ci sia al di là."
Poi parlando dei Vigili Urbani continua Gentilini: " li ho armati di
manganello e sto costruendo per loro un poligono di tiro perché imparino a
sparare: voglio una polizia personale, basta con la logica caritatevole: se
uno mi da uno schiaffo, io gli rompo il muso.. Siamo in guerra c'è una
invasione in atto e questa è una guerra organizzata".
Poi per dare il senso della sua natura civica il Gentilini, riferendosi ai
troppi lussi concessi dalle carceri italiane ai malcapitati extracomunitari
ospitati, aggiunge: "dobbiamo far rinforzare gli argini del Piave a questa
gente con le catene ai piedi".
Se un magistrato che non si vergogni di rispettare la Costituzione leggesse
queste cose, riportate ampiamente dai quotidiani locali, cosa dovrebbe fare?
Non è istigazione all'odio razzista, non è fanatismo nazista?
Che cavolo serve la legge se nessuno ha coraggio di chiudere la bocca a
questo essere?
Ci chiediamo se tutto il disprezzo manifestato dal Sindaco non finirà per
dare voce ad altri buoni cittadini che, stanchi di assistere inermi alla
citata guerra, decideranno di partecipare ai combattimenti, magari passando
dai cori nazisti dello stadio alle persecuzioni vere e proprie.
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Giorgio Ellero
<glr_y@iol.it>
http://digilander.iol.it/glry
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