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(Fwd) CS 102 - Pena di Morte




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From:           	"Amnesty International" <press@amnesty.it>
To:             	stampa@amnesty.it
Date sent:      	Mon, 18 Sep 2000 12:58:56 +0000
Subject:        	CS 102 - Pena di Morte
Send reply to:  	"Amnesty International" <press@amnesty.it>

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OLTRE LO SDEGNO: I DOVERI DELL'EUROPA PER FERMARE 
LA PENA DI MORTE

 All'indomani del forte sdegno suscitato dall'esecuzione  di Derek
 Rocco Barnabei, Amnesty International si rivolge ai governanti
 europei affinche' comincino al piu' presto ad agire concretamente
 contro la pena di morte. Le istituzioni degli stati appartenenti
 all'Unione Europea hanno facolta' d'intervento presso le corti
 nazionali, le istituzioni intergovernative e i tribunali
 internazionali per sollecitare il rispetto degli accordi
 multilaterali in materia. 

 Gia' nel luglio scorso, in un rapporto intitolato "Un mondo a 
parte", Amnesty International ha denunciato i casi di 10 cittadini 
europei condannati a morte negli USA. In palese violazione della 
Convenzione di Vienna, nessuna di queste persone e' stata informata 
al momento dell'arresto del proprio diritto all'assistenza consolare. 
Un tempestivo accesso a tale assistenza, avrebbe potuto evitare la
 condanna a morte. L'esecuzione di due cittadini tedeschi in Arizona
 nel 1999, ha spinto la Germania a presentare ricorso presso la Corte
 Internazionale di Giustizia.

 L'applicazione della pena capitale in USA continua ad essere
 ampiamente iniqua e discriminatoria. In Europa solo i casi piu'
 eclatanti conquistano l'attenzione dell'opinione pubblica, ma la
 situazione generale e' scandalosamente al di sotto degli standard
 stabiliti dal diritto internazionale. Alla Convention Democratica del
 14 agosto, il Presidente Clinton ha rivendicato la leadership
 mondiale statunitense nei diritti umani. Parole che stridono con i
 dati sulle esecuzioni negli USA.

 E' tempo per i paesi europei di passare ad azioni concrete e mirate,
 al di la' dei facili proclami di condanna. I recenti interventi 
presso la Corte Suprema della Florida di alcuni Ordini degli avvocati 
e di diversi parlamentari europei, sono indubbiamente una novita' 
positiva. Amnesty International crede che azioni simili possano e 
debbano essere attuate anche dai governanti europei.
FINE DEL COMUNICATO

Roma, 18 settembre 2000
Ufficio Stampa 
Amnesty International

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