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(Fwd) CS 63-2000 - World Pride 2000
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From: "Amnesty International" <press@amnesty.it>
To: stampa@amnesty.it
Date sent: Tue, 30 May 2000 15:39:14 +0000
Subject: CS 63-2000 - World Pride 2000
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UNA QUESTIONE DI DIRITTI UMANI
Dichiarazione di Amnesty International sulle iniziative previste per
il World Pride 2000 a Roma
Manifestare in favore dei diritti umani e' inopportuno? Sembrerebbe
di si', a giudicare da tutto quello che sta succedendo in Italia in
questi giorni. Autorita' di governo, religiose, forze politiche,
nonche' gli amministratori di Roma, in questi giorni piu' volte hanno
parlato di 'opportunita' ', riferendosi alla marcia che dovrebbe
svolgersi nella capitale l'8 luglio prossimo. Ma la marcia e' solo
uno dei tanti eventi previsti nell'ambito di una settimana di
iniziative dedicate al tema delle liberta' sessuali.
Quello dell'orientamento sessuale e' un problema di diritti umani,
non di 'costume' o 'moda' come qualcuno crede o vuol far credere. Le
manifestazioni del World Pride 2000 devono essere sostenute perche'
nel mondo le persone con orientamenti sessuali che qualcuno vuol
definire 'contro natura' sono perseguitate. In Arabia Saudita,
Argentina, Australia, Austria, Brasile, Colombia, Cipro, Malesia,
Messico, Gran Bretagna, Romania, negli USA, Venezuela, Zambia,
Zimbabwe e altri paesi ancora, omosessuali e transessuali sono
discriminati dalla legge, vengono imprigionati, talvolta torturati,
talvolta uccisi. In molti stati, - e fra questi anche i cosiddetti
'occidentali' - la legge proibisce perfino gli 'atti omosessuali'
compiuti tra adulti consenzienti in privato. Se non ci si schiera in
maniera decisa contro queste violazioni, se ci si limita ad essere
'tolleranti' sino a quando i rappresentanti delle comunita' lesbiche,
omosessuali e transessuali non diventano 'inopportuni', si lascia
campo libero a tutti coloro che in tante parti del mondo sono
responsabili di crimini contro persone che non hanno fatto nulla di
male salvo cercare di vivere la propria sessualita', esercitando un
proprio diritto fondamentale. La citta' di Roma e il governo italiano
in prima istanza, ma anche tutte le forze politiche devono evitare
ogni ambiguita' e affermare chiaramente il diritto di tutti a
manifestare e agire in favore delle liberta' civili fondamentali. Si
deve sempre lottare in difesa dei diritti umani, anche quando a molti
puo' sembrare inopportuno.
Daniele Scaglione
Presidente della Sezione Italiana
di Amnesty International
Roma, 30 maggio 2000
Ufficio Stampa
Amnesty International
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