[Diritti] Guerra in Ucraina e Telegram



Cosa c’entra Telegram?

Più che gli armamenti occidentali, però, a contrastare i piani militari di Mosca potrebbe contribuire l’arresto sabato in Francia del co-fondatore di Telegram, Pavel Durov. Sebbene questi prenda le distanze dal governo russo, infatti, la sua piattaforma di messaggistica istantanea svolgerebbe un ruolo cruciale nella guerra, sia per le operazioni sul campo che per la diffusione della narrativa di Mosca. Secondo lo Institute for the Study of War (Isw), la app costituisce la “principale alternativa alle comunicazioni ufficiali per il personale militare russo in Ucraina” e dall’inizio del conflitto è diventata un potente canale utilizzato dalle reti militari anche sul campo di battaglia. L’anno scorso, persino Yevgeny Prigozhin, il leader della milizia Wagner, aveva utilizzato il canale per criticare l’alto comando e chiedere sostegno pubblico. Operando, in linea di principio, al di fuori del controllo dei servizi segreti occidentali e russi, Telegram è servito come una delle colonne portanti delle comunicazioni militari in prima linea e per lo scambio di informazioni dietro la linea del fronte. Come comprensibile perciò il suo arresto ha messo in allarme i vertici politici russi e provocato un vespaio sui social. Mentre per Parigi Durov deve rispondere del fatto che la piattaforma non reprima reati come frode, cyberbullismo, criminalità organizzata e promozione del terrorismo, per diversi blogger militari russi la sua detenzione è politicamente motivata e rientra nella più ampia partita in corso tra l’Occidente e Mosca.

Fonte: ISPI


Se chiedi a un ucraino qual è il primo posto dove cerca aggiornamenti sulla guerra, ti risponderà inesorabilmente: Telegram. E se domandi ai reporter sul fronte o agli esperti di questioni militari qual è l’unica app di cui non potrebbero fare a meno in queste settimane si finisce sempre lì: Telegram. La usa Zelensky, ma la usano anche milioni di russi. Dentro una tragedia che ha solo vittime e sconfitti, una vittoria certa è quella dell’app che ha per simbolo un aeroplanino di carta.

Paolo Ottolina, Corriere della Sera


Durov ha in passato accusato le forze dell'ordine statunitensi come l'FBI di cercare di ottenere una backdoor nella piattaforma Telegram.
L'FBI non ha commentato queste accuse.

Fonte: Reuters