[Diritti] Chiesa Ortodossa Italiana contro la nuova legge ucraina che limita la libertà religiosa: "Neppure Stalin si azzardò a sopprimere la Chiesa Ortodossa Ucraina"



Filippo Ortenzi, arcivescovo metropolita della Chiesa Ortodossa italiana, è intervenuto sulla decisione del parlamento ucraino di sopprimere la Chiesa Ortodossa Ucraina“La Chiesa Ortodossa Italiana ha appreso con dolore la delibera della Duma ucraina di mettere fuorilegge la Chiesa Ortodossa Ucraina, nonostante questa abbia rotto formalmente il legame che la univa al Patriarcato di Mosca, le cui origine sono comuni e risalgono al 980 quando il principe della Rus’ di Kiev (di origine variaga) Vladimir I il Santo, dopo aver ricevuto il battesimo a Cherson (in Crimea) e preso il nome cristiano di Basilio, tornato a Kiev promosse il battesimo di massa degli abitanti nelle acque del Dnepr.
Quella tra Russia e Ucraina è una guerra fratricida tra popoli ortodossi, come ha affermato il metropolita ortodosso ucraino Onufrij. I popoli russo e ucraino provengono dalla fonte battesimale del Dnepr e una guerra tra loro è una ripetizione del peccato di Caino, che uccise il suo stesso fratello. Una tale guerra non può essere giustificata né da Dio né dal popolo. Non si può cancellare la storia con un colpo di spugna oppure con una legge. Questo provvedimento, sebbene possa essere visto come una mossa strategica da parte del governo di Kiev, porterà inevitabilmente ancora più rabbia e divisioni in quei territori già provati dalla guerra. La fede e la spiritualità non sono aspetti che possono essere facilmente rimossi o regolamentati. Esse fanno parte dell’anima di un popolo e rappresentano un legame profondo con la propria storia e cultura. La soppressione di una Chiesa, che neppure Stalin pur perseguitandola aspramente non si azzardò mai a sopprimere nonostante ben 50mila ucraini avessero militato nelle SS naziste e oltre 250mila in altre formazioni militari e gruppi anticomunisti; nel 2014 rappresentava il 64,6% della popolazione ucraina, con 34 diocesi (eparchie) e oltre 6mila tra parrocchie e monasteri: la cosa non può che suscitare lo sdegno di tutti coloro che reputano la libertà religiosa come uno dei diritti fondamentali dell’uomo.
Non si può cancellare per legge una parte significativa della storia e dell’identità spirituale di milioni di fedeli, con la conseguenza di accendere ulteriormente le micce in un’area già duramente colpita dal conflitto".


Continua su
https://www.notiziegeopolitiche.net/ucraina-ortenzi-la-soppressione-della-chiesa-ortodossa-portera-ulteriori-divisioni/