[Diritti] Kiev chiede al G7 di utilizzare gli asset russi congelati ma ci sono dei problemi. Ecco quali sono



I riflettori sono puntati sul G7 dei leader in Italia della settimana prossima, a cui parteciperà anche Volodymyr Zelensky. La sua speranza è che gli occidentali si convincano a drenare risorse dai russi utilizzando i loro asset congelati, e non solo i profitti. I membri del G7 e dell'Ue ne stanno discutendo da tempo e si lavora per un'intesa almeno a livello generale da formalizzare al summit dei leader in programma in Puglia il 13-15 giugno: Washington spinge in questa direzione, ma gli europei oppongono riserve di carattere tecnico-giuridico e di opportunità politica (il timore ad esempio di scoraggiare futuri investimenti di altre grandi economie mondiali). Da qui l'appello del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, a pochi giorni dal vertice dei 7 Grandi: «Comprendiamo le preoccupazioni dei nostri partner, ma crediamo che ci siano tutte le basi legali internazionali per utilizzare non solo i profitti ma anche gli stessi beni nell'interesse dell'Ucraina. Il diritto internazionale li definisce abbastanza chiaramente».
Fonte: La Stampa 


Spiegazione della notizia con Gemini

La notizia riporta che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parteciperà al G7 in Italia la prossima settimana e spera di convincere i leader occidentali a utilizzare gli asset russi congelati per sostenere l'Ucraina.

Punti chiave:

  • Zelensky chiede di utilizzare gli asset russi congelati: Zelensky vuole che i paesi del G7 e dell'UE utilizzino non solo i profitti derivanti dagli asset russi congelati, ma anche gli stessi asset stessi per aiutare l'Ucraina.
  • Le discussioni sono in corso: I membri del G7 e dell'UE stanno discutendo questa possibilità da tempo, ma ci sono ancora delle riserve.
  • Le posizioni sono diverse: Gli Stati Uniti sono favorevoli all'utilizzo degli asset, mentre alcuni paesi europei hanno delle preoccupazioni di carattere tecnico-giuridico e temono che ciò possa scoraggiare futuri investimenti.
  • Kuleba fa appello: Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, sostiene che il diritto internazionale permette l'utilizzo degli asset russi per aiutare l'Ucraina.

Il G7 in Italia

Il G7 si terrà in Puglia dal 13 al 15 giugno e sarà un'occasione importante per discutere questa e altre questioni relative alla guerra in Ucraina.


Gli asset russi congelati

Cosa sono gli asset?

Gli asset, in generale, sono beni o risorse che hanno un valore finanziario. Possono essere di diversa natura:

  • Attività finanziarie: titoli azionari, obbligazioni, quote di fondi comuni di investimento, depositi bancari.
  • Beni reali: immobili, terreni, opere d'arte, metalli preziosi.

Quali asset russi sono stati congelati?

A seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, i paesi occidentali hanno imposto una serie di sanzioni economiche, tra cui il congelamento di alcuni asset russi. Si stima che il valore totale degli asset congelati ammonta a circa 300 miliardi di euro.

Tra i principali asset russi congelati troviamo:

  • Riserve valutarie della Banca centrale russa: si tratta di depositi in valuta estera detenuti presso banche centrali di altri paesi.
  • Attività finanziarie di oligarchi e altri individui e istituzioni russe: conti bancari, azioni, obbligazioni e altri titoli.
  • Beni immobili situati in paesi occidentali: case, appartamenti, yacht e altri beni di lusso.

L'utilizzo degli asset congelati

L'utilizzo degli asset russi congelati è un tema controverso. Da un lato, l'Ucraina vorrebbe che questi asset vengano utilizzati per finanziare la sua ricostruzione e per sostenere le sue forze armate. Dall'altro, alcuni paesi europei hanno delle perplessità di carattere legale e temono che ciò possa avere ripercussioni negative sull'economia globale.

Il 2024, l'Unione Europea ha raggiunto un accordo per utilizzare i profitti derivanti dagli asset russi congelati per fornire assistenza militare all'Ucraina.

Il diritto internazionale e la tutela degli asset come proprietà privata

Il diritto internazionale riconosce e tutela la proprietà privata, compresi gli asset. Tuttavia, la tutela è soggetta a limiti e varia a seconda del contesto specifico.

Principi generali

  • Diritto di proprietà: Il diritto di possedere, utilizzare e godere dei propri beni è riconosciuto come un diritto umano fondamentale.
  • Protezione degli investimenti: Il diritto internazionale garantisce agli investitori stranieri la protezione dei loro beni contro espropriazioni arbitrarie o ingiuste.
  • Rispetto dei contratti: Gli Stati sono obbligati a rispettare i contratti privati ​​che riguardano beni situati sul loro territorio.

Esempi di tutela degli asset

  • Convenzione europea dei diritti dell'uomo: https://www.coe.int/en/web/human-rights-convention garantisce il diritto al rispetto della proprietà privata.
  • Trattati bilaterali di investimento: Questi trattati offrono agli investitori stranieri una protezione specifica contro le azioni arbitrarie degli Stati ospitanti.
  • Arbitrato internazionale: In caso di controversie tra Stati o tra investitori e Stati, l'arbitrato internazionale può essere utilizzato per risolvere le controversie.

Limiti all'utilizzo dei beni congelati

Sì, esistono dei limiti all'utilizzo dei beni congelati, sia a livello nazionale che internazionale. Questi limiti derivano da diversi fattori, tra cui:

Principi giuridici

  • Diritto di proprietà: I beni congelati appartengono ancora ai loro proprietari legittimi, che hanno il diritto di vederli restituiti se non viene dimostrata la loro illecita provenienza.
  • Presunzione di innocenza: I proprietari dei beni congelati sono presunti innocenti fino a prova contraria.
  • Dovuto processo: Le decisioni di congelamento dei beni devono essere basate su prove concrete e su un giusto processo che garantisca il diritto di difesa dei proprietari.

Considerazioni politiche

  • Impatto economico: Il congelamento dei beni può avere un impatto negativo sull'economia del paese interessato e sulle sue relazioni internazionali.

Norme internazionali

  • Convenzioni sui diritti umani: Le convenzioni sui diritti umani, come la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, pongono dei limiti al sequestro di beni.
  • Diritto internazionale pubblico: Le norme del diritto internazionale pubblico possono limitare la possibilità di utilizzare i beni congelati per certi scopi, come ad esempio per finanziare un'altra nazione.

L'utilizzo dei beni congelati è un'arma potente, ma deve essere utilizzata con cautela e nel rispetto dei diritti umani e delle norme del diritto internazionale. È importante trovare un equilibrio tra la necessità di punire le azioni illegali e la tutela dei diritti dei proprietari legittimi.

Reazioni al congelamento dei beni: il diritto di ritorsione

Sì, una nazione che subisce il congelamento dei beni propri o dei propri cittadini potrebbe, in teoria, reagire adottando misure di ritorsione analoghe. Il diritto di ritorsione è un principio del diritto internazionale che consente ad uno Stato di adottare misure coercitive contro un altro Stato che ha violato le sue norme o i suoi interessi.

Condizioni per il diritto di ritorsione

Tuttavia, il diritto di ritorsione è soggetto a determinate condizioni:

  • Proporzionalità: La misura di ritorsione deve essere proporzionata al danno subito.
  • Necessità: La misura di ritorsione deve essere necessaria per ottenere la cessazione della violazione da parte dello Stato che ha iniziato il congelamento dei beni.
  • Legalità: La misura di ritorsione deve essere conforme al diritto internazionale.

Esempio di ritorsione

Un esempio di ritorsione nel contesto del congelamento dei beni è la contro-sanzione. Una nazione potrebbe congelare i beni di cittadini o aziende dell'altro Stato in risposta al congelamento dei propri beni.

La confisca e vendita di beni

La confisca e vendita di beni rappresenta un'azione più invasiva rispetto al congelamento, in quanto implica la definitiva perdita della proprietà. Questa misura può essere adottata in casi eccezionali, come:

  • Finanziamento del terrorismo: Quando i beni sono direttamente collegati ad attività terroristiche.
  • Corruzione: Quando i beni sono provento di attività corruttive.
  • Crimini gravi: Quando i beni sono utilizzati per commettere reati gravi.
La confisca e vendita di beni è soggetta a rigorosi criteri di legalità e deve essere conforme alle norme del diritto internazionale e nazionale. Il proprietario dei beni deve avere la possibilità di contestare la confisca e di difendere i propri diritti.

Confisca con vendita e disincentivo agli investimenti

Impatto sugli investimenti stranieri

La confisca di beni con vendita forzata, specialmente se percepita come illegale o arbitraria, può avere un impatto negativo significativo sugli investimenti stranieri in un paese. Le potenziali conseguenze includono:

  • Perdita di fiducia: Gli investitori stranieri potrebbero perdere fiducia nel sistema legale e politico del paese, rendendoli meno propensi a investire.
  • Rischio percepito: La confisca può aumentare il rischio percepito di investire nel paese, scoraggiando nuove imprese e potenzialmente spingendo gli investitori esistenti a ritirare i propri capitali.
  • Danno alla reputazione: La reputazione del paese come destinazione per gli investimenti stranieri può essere danneggiata, con effetti negativi a lungo termine sulla sua economia.

Conclusione

La confisca di beni con vendita forzata, se percepita come illegale o arbitraria, può scoraggiare gli investimenti stranieri in un paese.