[Diritti] Verso la protezione costituzionale delle vittime di reato (richiesta modifica articolo 111 della Costituzione)



VERBALE CONFERENZA STAMPA 

“VERSO LA PROTEZIONE COSTITUZIONALE DELLE VITTIME DI REATO”

21 MAGGIO 2024 dalle ore 15.00 alle ore 16.00

AULA NASSIRYA DEL SENATO


La conferenza è stata proceduta da un sit-in che si è svolto in Via San Nicola De Cesarini (angolo Largo Argentina) dalle ore 14.00 alle 14.35


Gli interventi durante la conferenza sono stati molto sintetici visto il poco tempo che ci era stata concessa l’aula, ma sono stati efficaci, chiari e molto diretti al punto che interessava le vittime.


Non sono stati presenti per impegni istituzionali i senatori ANTONIO IANNONE (FdI) e GIUSEPPE DE CRISTOFARO (AVS) primi firmatari dei rispettivi ddl.



Ha brevemente introdotto la conferenza stampa FELICE CASSON, (ex senatore ed ex magistrato) che ha sottolineato come la richiesta di modifica dell’Art. 111 sia partita dal basso dal Comitato Noi, 9 Ottobre dopo un lavoro fatto al loro fianco da avvocati, ex magistrati, accademici nel corso di diversi anni per rispondere ad un’esigenza molto sentita dalle vittime.

Ha poi dato la parola a LUCIA VASTANO, giornalista, portavoce del Comitato, che ha letto il nome delle associazioni, dei comitati, dei famigliari delle vittime e dei cittadini danneggiati dai reati presenti in sala e in seguito anche quelli che hanno aderito, ma sono stati impossibilitati ad essere a Roma.


CASSON ha poi dato la parola al senatore PARRINI che ha convocato la conferenza stampa.


DARIO PARRINI, primo firmatario del ddl PD con la richiesta di modifica ART.111

L’Accettazione della modifica dell’Art. 111 è un dovere verso le vittime di avvenimenti di responsabilità umana. Sancire questa modifica è la maggiore salvaguardia del bisogno delle vittime di essere difeso.

  1. La prima cosa da sottolineare è che fa piacere che questo procedimento sia realizzato con un consenso trasversale, che unisce maggioranza e opposizione;

  2. chi strumentalmente o non afferma che questa modifica significa alterare la base del processo dice una cosa che non sta in piedi;

  3. non c’è in questo nostro impegno nemmeno niente di nuovo.  Casson ha presentato almeno tre ddl in merito alla modifica in tre legislature diverse.

I tempi sono ora maturi per ottenete un risultato concreto.


BRUNO MARTON (5S)

Tutto il nostro gruppo parlamentare ha firmato il ddl legge. Il testo finale redatto è stato inserito al 5° Comma, a mio giudizio andava addirittura inserito come 1° articolo dell’Art.111.

Noi appoggiamo tutto l’iter e ci impegniamo a portarlo a termine in collaborazione con gli altri senatori.


COSTANZO DELLA PORTA, relatore (DdI)

Sono onorato di essere il relatore di questo disegno legge. Non c’è distinzione di sorta. Per scrivere questo testo di appena due righe abbiamo avuto una discussione lunga, si sono valutati i punti, le virgole e ogni parola utilizzata.

Ora stiamo aspettando il parere della Commissione Giustizia. Noi siamo pronti. Siamo a buon punto. Non ci sono state tra di noi, anche se di parti politiche diverse, distinzioni sostanziali. Vogliamo dare un senso etico alla modifica. L’imputato è tutelato, ora deve esserlo anche la vittima. Abbiamo intenzione di concludere nel più breve tempo possibile. La Commissione sta lavorando all’unisono.


ALBERTO BALBONI (FdI), presidente della 1° Commissione per gli Affari Costituzionali del Senato.

A questa Commissione fanno parte due formazioni politiche contrapposte, ma con stima e amicizia reciproca stiamo lavorando molto bene insieme. Il confronto è una ricchezza che permette di rafforzare, ma anche raffinare le proprie idee. 

Il testo unificato è stato davvero ragionato sulle virgole, nel rispetto della nostra Costituzione che è la più rispettata del mondo. 

Come non si può essere d’accordo con un principio così fondamentale come quello proposto dalla modifica. 

Va assolutamente rispettato il principio di non colpevolezza fino alla fine dell’iter processuale. La difesa ha tutti i suoi diritti.  Ma la verità processuale si deve formare sul contradditorio tra le parti, accusa e difesa. I Pm promuovono l’accusa, ma non esauriscono tutti gli interessi in campo. La dignità di chi è stato leso di vedere tutelati i propri diritti non è una dignità inferiore. 

Attraverso la tutela delle vittime si realizza pace sociale. 

Come si fa a non dire che sono tutti interessi che devono stare sullo stesso piano?

Ci sono giudici che vedono le parti civili come un di troppo. Ma i Pm a volte sono aiutati nelle indagini dalle parti civili, dalle memorie presentate, dai loro periti. La vittima non si deve sentire un oggetto inutile, altrimenti viene a meno un equilibrio per un giusto processo. 

Io garantisco che la Prima Commissione all’unanimità farà il possibile perché questa modifica venga approvata.


CASSON: siamo vicini alle elezioni europee, credo importante dare la parola a MARCO BOUCHARD, ex magistrato che ha una visione europea della tutela delle vittime


BOUCHARD: ringrazio Lucia Vastano che si è spesa moltissimo per organizzare questi lavori per dare voce alle vittime. 

Nel 2008 ho fondato la RETE DAFNE, un servizio di assistenza e di accompagnamento delle vittime fin dal momento della denuncia. Vi sono direttive europee dal 2012 per la tutela delle vittime. Le vittime sono persone con una dignità che va sempre riconosciuta e seguita, fin dall’inizio. 

Ora si va ad eleggere un nuovo Parlamento europeo che si trova davanti una direttiva per i diritti delle vittime già pronta. 

L’Italia che ha sottoscritto le direttive, non ha però applicato molte delle norme scritte. Abbiamo la necessità di mettere in moto servizi integrati per le vittime, riconoscere parità tra le vittime, considerarle tutte uguali. 

L’ART. 8 delle direttive 2012 stabilisce che le vittime vadano assistite prima, durante e dopo l’evento da loro denunciato. Non deve mai sentirsi sola.


VASTANO chiede la parola. 

Chi crolla con un ponte o da una Torre Piloti, sotto le macerie di un terremoto, o per un’alluvione, per amianto, o chi cade da un ponteggio non è stato selezionato come vittima in base ad una tessera politica. Tutti possiamo essere vittime. In aula ci sono vittime senza distinzione di preferenza politica.

Il senatore Parrini ha detto che qualcuno si oppone a questa modifica costituzionale. Visto che fra poco ci sono le elezioni europee, ci può dire chi si oppone in modo che le vittime sapranno come regolarsi andando alle urne?


PARRINI: lei sicuramente giudicherà la mia risposta troppo diplomatica. L’iter è ancora in corso e c’è ancora molto spazio per la mediazione. L’importante è andare avanti.


VINCENZO VITTORINI, in rappresentanza associazioni vittime del terremoto dell’Aquila, chiede la parola. 

Qualche settimana fa siamo andati alla Camera per presentare un pacchetto di riforme (tra le quali anche riguardo alla prescrizione) che abbiamo distribuito a tutti i deputati. Non abbiamo avuto alcun riscontro. In aula eravamo in tanti e soltanto due deputate.


CASSON: Prendiamo atto e capisco il vostro disappunto, ma qui siamo al Senato e stiamo discutendo dell’Art.111.


La seduta si è conclusa pochi minuti dopo le 16.00 quando erano da poco usciti dall’aula Nassirya i senatori Balboni e Della Porta scusandosi per dover presenziare ad un altro incontro istituzionale in Senato.


 Verbale raccolto da Lucia Vastano

 22 maggio 2024