[Diritti] Limes: "Gruppi ultranazionalisti ucraini stanno compiendo in tutto il paese vere e proprie aggressioni contro i fedeli legati alla tradizione russa". Papa Francesco: "Chiedo alla parti in guerra di rispettare i luoghi religiosi"



Lo scorso 15 marzo, papa Francesco ha fatto riferimento al rispetto dei luoghi religiosi da tutte le parti in guerra: “Penso alle suore ortodosse delle Grotte di Kiev. Chiedo alle parti in guerra di rispettare i luoghi religiosi”.
Lo sfratto è solo l’ultimo episodio dello scisma originato geopoliticamente nel 2018 (guerra cognitiva), che spacca sempre di più i credenti ortodossi del paese in guerra. Nel corso del 2022, i servizi segreti ucraini (Sbu) hanno condotto frequenti perquisizioni in vari monasteri della Chiesa ortodossa ucraina legata a Mosca, tra cui proprio il monastero delle Grotte, per indagare su presunte forme di collaborazionismo (passaggio di informazioni e propaganda) con l’esercito di occupazione. Di più: con decreto presidenziale 820/2022 del 1° dicembre 2022 Volodymyr Zelensky ha ordinato alla Verkhovna Rada (parlamento monocamerale) di studiare una legge per vietare le «organizzazioni religiose affiliate a centri di influenza nella Federazione Russa» e intensificare le «misure per identificare e contrastare le attività sovversive dei servizi speciali russi nella sfera religiosa dell’Ucraina». Di fatto, mettendo in prospettiva fuori legge la più grande chiesa del paese.
Non finisce qui: godendo di una certa indulgenza occidentale riservata a una nazione sotto attacco armato, gruppi ultranazionalisti ucraini stanno compiendo in tutto il paese vere e proprie aggressioni contro i fedeli legati alla tradizione russa. Per esempio, a Ivano-Frankivs’k circa duecento persone hanno scacciato con gas lacrimogeni religiosi e fedeli dall’unico edificio della regione ancora nelle pertinenze dell patriarcato di Mosca, mentre la polizia guardava senza intervenire. Nell’oblast’ di Ternopil’, degli sconosciuti hanno addirittura dato alle fiamme il tempio dell’Intercessione della Santissima Theotókos (madre di Dio) del villaggio di Kordišіv. Il tutto mentre madri legate alla chiesa ortodossa storica non riescono ad avere funerali presso i monasteri sotto sequestro per i propri figli morti al fronte in difesa della patria.

Fonte: Limes