[Diritti] "Il Rwanda invade il Congo". E l'Unione Europea? Finanzia l'esercito rwandese. E gli USA? Espandono i loro investimenti nel Rwanda



Il Rwanda invade il Congo, e l'UE che fa?

Finanzia l'esercito del Rwanda.  

Nigrizia: "Fa scandalo la notizia secondo cui il 1° dicembre l’UE ha approvato lo stanziamento di 20 milioni di dollari da destinare all’esercito rwandese. Risulta sempre più opaco e critico il ruolo dei caschi blu della missione Monusco".

L'attivista per i diritti umani congolese Denis Mukwege, Premio Nobel per la Pace 2018, a Vatican News denuncia il sostegno del Rwanda al gruppo armato M23, che compie atrocità, e chiede l'intervento della comunità internazionale. 

Nigrizia: "Il Rwanda è il maggiore alleato degli Usa in Africa".

Dal sito del governo USA: "Gli interessi commerciali statunitensi in Ruanda si stanno espandendo, con investimenti privati statunitensi in tè, caffè, energia, miniere, trattamento delle acque, banche, franchising, servizi, ospitalità, tecnologia, apparecchiature per le comunicazioni e produzione".

Scrive Ilaria De Bonis (redattrice di Popoli e Missioni: "La difficoltà sta nello svelamento delle responsabilità del Ruanda considerato quasi “intoccabile” dall’Europa che ha sempre sostenuto Kagame". Chi è Kagame? E' il presidente della Repubblica del Ruanda dal 2000 (rieletto nel 2010 con il 93% dei voti, si legge su Wikipedia).

John Mpaliza: "All'est della RDCongo, i profughi non si contano più! L'occupazione da parte del Ruanda va avanti. I combattimenti tra FARDC e i criminali dell'M23 (milizia di ruandesi, sostenuta dal Ruanda) vanno avanti nel pieno silenzio della cosiddetta Comunità internazionale a cui, sì, interessa il Congo ma non i congolesi! Ma, perché mai mi sto lamentando? Questo non è un conflitto vero e questi non sono profughi come gli altri, giusto? È davvero troppo!!! Basta con questa ipocrisia!"



La strage in Congo
In Congo sale la pressione mediatica e politica sull’attacco armato al villaggio di Kishishe, nel Nord Kivu, che lo scorso 29 novembre ha provocato l’uccisione di almeno 272 persone ed è attribuito da Kinshasa all’M23. I ribelli dell’M23 avevano rifiutato di ritirarsi dalle posizioni conquistate nell’est della Repubblica democratica del Congo (Rdc). “Noi M23 non siamo burundesi, non siamo ruandesi, non siamo kenioti, nemmeno angolani. Siamo congolesi e siamo a casa nostra, ci dicono di ritirarci dove?”

Approfondimenti
Reuters: "Per l'ONU ci sono solide evidenze che l'esercito ha combattuto a fianco del gruppo ribelle M23 nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, fornendogli armi e supporto".
Il saveriano congolese padre Bacibone Deogratias racconta l’“esplosiva” situazione della regione, da tanti anni segnata da violenza e povertà. Il religioso racconta: “Si è accertato che dietro il gruppo armato M23 si nasconda la volontà di Paul Kagame, presidente del Ruanda”. I “ribelli” avanzano nell’entroterra, conquistando fette di territorio congolese, infiltrato ora dai militari ruandesi, ora da quelli ugandesi.

Cosa è l'M23
L’attuale gruppo armato M23 è ciò che resta del Movimento formatosi nell’aprile del 2012, come ramificazione del National Congress for Defence of the People.
Questo gruppo tra 2006 e 2009 proteggeva i congolesi Tutsi che parlavano ruandese, considerati discriminati, che si sono poi rifugiati nella regione dei Grandi Laghi. L’M23 occupò Goma per dieci giorni nel 2012.