Comunicato stampa
In questi giorni, in queste ore, assistiamo ancora una volta
impotenti e nel silenzio del mondo all’innesco in tutta la Palestina - nella
Cisgiordania Occupata come a Gaza assediata – di una spirale di violenza che sta
portando all’ennesimo massacro dei Palestinesi. Quanto sta accadendo non è
casuale. E’ l’inevitabile frutto di 100 anni di espropri e quasi 70 di
un’occupazione che ha cacciato dalle loro case centinaia di migliaia di
palestinesi, molti dei quali assassinati o imprigionati, della distruzione di
abitazioni e luoghi di culto, musulmani e cristiani, della pluridecennale e
sistematica pulizia etnica, dei ripetuti eccidi a Gaza, delle scorribande di
coloni fanatici che da poco hanno portato allo sterminio di una intera famiglia,
i cuoi componenti, tra cui un bambino di pochi mesi, sono stati bruciati vivi,
senza che gli autori, benché noti, siano chiamati a rispondere del
crimine.
E’ il frutto dell’impudente e erroneo convincimento di Israele
di poter impunemente esercitare soprusi e violenza sul Popolo Palestinese, sino
a distruggerlo, senza che esso reagisca e di avere il diritto di soffocare con
la forza qualsiasi accenno di reazione. Ma l’odio genera odio, la violenza
genera violenza e l’ira degli oppressi prima o poi esplode. E’ quanto ha
scritto di recente Gideon Levy, noto giornalista israeliano: “Israele ha pensato
che quasi ogni settimana un bambino o un adolescente potessero essere uccisi dai
suoi soldati, tanto i palestinesi non avrebbero reagito. Ha pensato che i
dirigenti militari e politici potessero coprire dei crimini senza che nessuno
fosse incriminato. Ha pensato che le case potessero essere demolite, i pastori
cacciati e che i palestinesi lo avrebbero umilmente accettato. Ha pensato che
dei coloni delinquenti potessero danneggiare, bruciare e agire come se le
proprietà dei palestinesi fossero le loro, tanto questi ultimi avrebbero chinato
il capo.
Ha pensato che i soldati israeliani potessero fare irruzione
nelle case dei palestinesi ogni notte, terrorizzando, umiliando e arrestando
delle persone. Che centinaia di persone potessero essere arrestate senza
processo. Che lo Shin Bet, i servizi segreti, potessero ricominciare a torturare
con dei metodi ereditati da Satana. Ha pensato che le persone che facevano lo
sciopero della fame e i prigionieri rilasciati potessero essere nuovamente
arrestati, spesso senza motivo. Che ogni due o tre anni Israele potesse
distruggere Gaza, tanto questa si sarebbe arresa e la Cisgiordania sarebbe
rimasta tranquilla……… che, tanto, i palestinesi, avrebbero perdonato
tutto. Nessuna reazione in occidente, se non colpevolizzare le vittime, i
Palestinesi, dando in questo modo, ad Israele, l’autorizzazione ad andare
avanti, perché tanto nessuno lo ferma. Continua Levy: “Quando si osservano
dei giovani che uccidono dei coloni, lanciano bombe incendiarie verso i soldati
o scagliano pietre contro gli israeliani, bisogna ricordare che questo è il
contesto. Per ignorarlo, occorrono grandi dosi di ottusità, ignoranza,
nazionalismo o arroganza, o di una somma di tutte queste cose”. La spirale in
atto va fermata.
Facciamo appello al Parlamento ed al Governo italiani ed
all’Unione Europea perché inseriscano la tragedia palestinese tra le priorità
dell’agenda politica e si adoperino perché l’Onu intervenga non con la 88ma
risoluzione di condanna di Israele, che rimarrebbe inascoltata ed inefficace
come le precedenti 87, ma intervenga interponendosi tra i contendenti e
costringa Israele ad un negoziato serio che porti ad un superamento del
conflitto e nel rispetto del diritto internazione restituisca al Polo
Palestinese Libertà e Dignità.
Ci rivolgiamo ai ed alle parlamentari del
Parlamento Italiano e di quello Europeo perché sentano il peso della propria
responsabilità e non restino inerti rispetto a quel che sta accadendo in
Palestina.
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