Siamo in Italia.
Che si chiamino De Rita, Frati, o altro, poco cambia.
Non a caso Leo Longanesi diceva che il motto "tengo famiglia" dovrebbe essere impresso sul tricolore.
L' italiano (l'iniziale minuscola è, nel caso specifico, voluta) si indignerà per qualche giorno, forse una settimana; diciamo tra una partita ed un' altra. E poi magari non andrà a votare; l' unica, vera, critica utile e costruttiva.
Ma una mail è già qualche cosa; meglio se inviata, per conoscenza, a tanti altri, giusto per rimarcare il proprio distacco, la propria critica. Sfruttando quella fatidica settimana.
Tony
On 06 dicembre 2014 15:42:54 GMT+01:00, lorenzo es <eles515 at live.com> wrote:
grazie, ho comunque inviato questa mail al censis at censis.it a c.a. dott. De Rita
Poco egr. dott .De Rita,
immagino lei tra un po’ se ne andrà in pensione, e cosa conta qualche
spernacchiamento in cambio del posto per il figlio?
Al quale, d’altronde, farà un baffo lo stigma per come l’ha avuto,
calcolando il sostanzioso stipendio.
Tanto le dovevo, con tutto il disgusto possibile.
From: tony.r at autistici.org Date: Sat, 6 Dec 2014 13:37:37 +0100 To: dirittiglobali at peacelink.it Subject: Re: [Diritti] Questione di censis: Giorgio è proprio figlio di Giuseppe http://www.lastampa.it/2014/12/06/cultura/opinioni/buongiorno/questione-di-censis-AMV5J0wFXEkE8xOYIjn9BP/pagina.html
Il link corretto.
Tony On 06 dicembre 2014 12:23:14 GMT+01:00, lorenzo es <eles515 at live.com> wrote:
Questione di censis
Massimo Gramellini
06/12/2014
L’Italia è un Paese che umilia i giovani, denuncia l’ultimo rapporto
Censis del diversamente giovane Giuseppe De Rita. Solo una sparuta minoranza
immagina che l’intelligenza serva a farsi strada nella vita. Anche la cultura e
l’istruzione godono di scarsa considerazione. I ragazzi italiani credono che
per fare carriera servano le conoscenze giuste e i legami familiari, registra
il presidente del Censis con sorpresa e, gli va riconosciuto, un certo
dispiacere. Dopo di che procede alla nomina del nuovo direttore generale del
Censis, l’ingegner Giorgio De Rita. Sulle prime molti pensano a un caso di omonimia.
Invece no, Giorgio è proprio figlio di Giuseppe. Fortunatamente non si
tratta di raccomandazione, familismo o conflitto di interesse, fenomeni già
catechizzati da De Rita (Giuseppe) in una dozzina di rapporti Censis. De Rita
(Giuseppe) ha scelto De Rita (Giorgio) in quanto è il più bravo di tutti. E se
tuo figlio è il migliore, non dargli il posto solo perché la nomina dipende da
te sarebbe una discriminazione all’incontrario. Qualsiasi interpretazione
diversa, sostiene De Rita (Giuseppe, ma probabilmente anche Giorgio), significa
«cercare a oltranza il capello».
Il ragionamento ha una sua audacia, ma forse sottovaluta il fatto che
qualsiasi altro padre interpellato dal Censis affermerebbe che suo figlio è il
più bravo di tutti. Per questo nelle nazioni diverse dalla Corea del Nord vige
l’usanza di impedire a un padre di assegnare incarichi di rilevanza pubblica a
un figlio, sia pur bravissimo. Si tratta di clausole curiose dal nome a noi
ignoto di regole. Ne scoprirà l’esistenza il prossimo
rapporto del Censis.
http://www.lastampa.it/2014/12/06/cultura/opinioni/buongiorno/questione-di-censis-AMV5J0wFXEkE8xOYIjn9BP/pagina.htmlhttp://
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