[Diritti] Torino. Per Remi , ucciso dai gendarmi, presidio al consolato francese giovedì 30.
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- From: "maria matteo" <fat at inrete.it>
- Date: Tue, 28 Oct 2014 15:14:50 +0100 (CET)
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Torino. Per Remi, ucciso dai gendarmi, presidio al
consolato francese giovedì 30.
Giovedì 30 ottobre
ore
18
presidio al consolato francese di Torino
in via Roma 366 –
quasi all’angolo con piazza Carlo Felice
Si chiamava Remi. Uno
studente di Tolosa colpito a morte da una granata assordante durante una
notte di assedio al cantiere per la diga di Sivens.
La polizia
francese le chiama armi non letali. Ma fanno male. Tanti sono stati
feriti, Remi invece è morto. Un omicidio di Stato.
Aveva 21 anni.
Non lo conoscevamo, ma era uno di noi. Uno dei tanti che hanno scelto di
mettersi di mezzo, di lottare contro l’imposizione di un’opera inutile e
costosa. Contro la distruzione di una zona umida, per un’agricoltura
misurata sulla qualità, non sul peso, per una vita libera dalla feroce
logica del profitto.
La piccola dimensione, l’autogestione dei
territori e delle proprie vite, un’idea di relazioni sociali che rifiuta
il profitto e sceglie la solidarietà, un’utopia concreta per tanti, in
ogni dove, uniti al di là delle frontiere che separano gli uomini e le
donne ma non le merci.
Leggendo i racconti di chi era in quei
boschi, la mente è corsa ai nostri boschi, alle nostre valli, alla nostra
lotta.
Cosa è successo?
Sabato 25 ottobre era stata
indetta una manifestazione al cantiere per la costruzione della diga di
Sivens. Quest'opera è contrastata dagli ambientalisti e dai piccoli
agricoltori della zona. La diga servirebbe gli interessi di alcune grandi
aziende agricole e distruggerebbe l'unica zona umida della zona.
La
ditta che ha fatto "l'inchiesta pubblica" per la realizzazione
dell'opera, una procedura di consultazione tipica della Francia, è la
medesima che si è aggiudicata l'appalto e dovrebbe gestire la diga a
lavori ultimati. Una mano lava l’altra e poi si fanno la faccia pulita.
Siamo nel Tarn, nella zona pirenaica a ovest di Tolosa.
Qui è sorta
da diversi mesi una ZAD, Zone A Defendre, un'area occupata da
accampamenti, casette sugli alberi, tende, per tentare di impedire il
disboscamento preliminare all'inizio dei lavori per la diga, che dovrebbe
fornire acqua per le coltivazioni intensive di mais.
In questi mesi
gli attacchi alla ZAD si sono susseguiti in un crescendo di violenza
poliziesca. Tra i resistenti della ZAD era forte la convinzione che prima
o poi ci sarebbe scappato il morto.
E' successo nella notte tra
sabato 25 e domenica 26 ottobre. La notte precedente c'era stata un'azione
di sabotaggio: un generatore di corrente era andato a fuoco.
Migliaia
di manifestanti provenienti da tutta la Francia hanno partecipato
all’iniziativa contro la diga e in solidarietà con chi resiste nei boschi.
Una grande manifestazione popolare.
Al termine del corteo qualche
centinaio di attivisti aveva proseguito per l'area di cantiere vietata e
blindata dalla polizia. Dal tardo pomeriggio a notte inoltrata ci sono
stati scontri con la polizia. Le truppe dell’antisommossa hanno usato gas
lacrimogeni, pallottole di gomma e granate "per rompere
l'accerchiamento". Le cariche nel bosco si sono susseguite per ore.
Molti manifestanti, almeno una ventina, sono stati feriti dalle granate,
altri invece sono stati colpiti da pallottole di gomma e lacrimogeni. Il
tiro ad altezza d'uomo non è una specialità esclusiva della polizia
italiana.
Tra le due e le tre Remi è stato trovato morto da vigili
del fuoco e gendarmi.
Remi si trovava nei pressi degli sbarramenti
della polizia e si è accasciato dopo un lancio di granate. Secondo il
governo non sarebbero letali.
Domenica sera c'é stata una prima
manifestazione di protesta a Gaillac e un'altra a Toulose: entrambe sono
state disperse con la violenza dalla polizia.
Migliaia di persone
hanno partecipato alle manifestazioni contro la violenza di Stato che si
sono svolte in decine di città francesi. Il governo ha deciso di
sospendere i lavori per la diga per tre giorni: la ZAD è stata rioccupata
e si prepara alla resistenza.
Potete trovare informazioni e
aggiornamenti su questi siti.
Il collettivo contro la diga “Tant qu'il y aura des
bouilles”
Sull’esperienza libertaria della ZAD del Testet sull’ultimo numero di Le
Monde Libertaire c’è un interessante articolo di Iannis Vouluntas.
Lo trovate qui.
per info e aggiornamenti:
www.anarresinfo.noblogs.org
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