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[Diritti] 'Ndranghetav: l'operazione San Michele
- Subject: [Diritti] 'Ndranghetav: l'operazione San Michele
- From: "maria matteo" <fat at inrete.it>
- Date: Thu, 3 Jul 2014 17:07:10 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
- Reply-to: fat at inrete.it
'Ndranghetav: l'operazione San Michele 20 arresti e numerosi indagati tra gli imprenditori legati alle n'drine in Piemonte. Gente con le mani in pasta nella gestione dei rifiuti pericolosi dei cantieri. L'operazione dell'antimafia prende il nome da Chiusa San Michele, il paese della Val Susa dove si trova una cava sulla quale aveva messo le mani l'imprenditore Toro, uno degli arrestati del 1 luglio. I quotidiani cittadini minimizzano, dichiarando che l'operazione "San Michele" avrebbe impedito l'infiltrazione delle 'ndrine nel cantiere Tav di Chiomonte. Peccato che Giovanni Toro avesse lavorato nel cantiere Tav di Chiomonte sin dall'ottobre del 2011: la sua ditta aveva gettato asfalto (poco per risparmiare) per costruire la strada utilizzata dalle truppe di occupazione nel cantiere/fortino della Maddalena. Suo anche l'appalto per i lavori alla galleria autostradale di Prapontin sulla A32 della scorsa estate. Giovanni Toro è il padre di Nadia, amministratore e socio unico della Toro srl. La colata di asfalto nel cantiere del tunnel geognostico di Chiomonte era stata affidata alla Toro srl dai capofila dell'appalto. Chi erano questi galantuomini? Niente di meno che i responsabili di due imprese locali di cui si era occupata già un'altra operazione contro le n'drine, l’inchiesta Minotauro. Agli stessi imprenditori erano stati affidati i lavori di recinzione del cantiere. Uno di loro è Ferdinando Lazzaro, oggi tra gli indagati a piede libero dell'operazione San Michele, ieri osannato come esempio dell'imprenditoria valsusina, con tanto di strette di mano ministeriali. Nulla di cui stupirsi: il sistema delle grandi opere inutili e dannose ha la propria ragion d'essere nel drenaggio di denaro pubblico a fini privati. Ditte prive di certificato antimafia come la Toro srl, che asfaltano il cantiere per la polizia sono uno degli ingranaggi di questa macchina ben oliata. Una domanda sorge spontanea: come mai una magistratura poco attenta alle ripetute denunce di parte No Tav sull'intreccio tra Tav e mafie, oggi apre un capitolo, che certamente i responsabili della Torino Lyon avrebbero preferito mantenere chiuso? Forse qualche equilibrio sta saltando? Vi proponiamo di seguito l'articolo di Giovanni Tizian, uscito sull'Espresso del 1 luglio, che ben svela gli interessi dei clan calabresi per la grande opera. http://anarresinfo.noblogs.org/2014/07/02/ndranghetav-loperazione-san-michele/ _______________________________________________
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