[Diritti] Coppa del Mondo e popoli indigeni: il lato oscuro del Brasile
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- Date: Thu, 05 Jun 2014 16:30:34 +0200
COMUNICATO STAMPA DI SURVIVAL INTERNATIONAL 5 giugno 2014 Coppa del Mondo e popoli indigeni: il lato oscuro del Brasile
Il logo della Coppa del Mondo imperversa ovunque, e FIFA e Coca-Cola promuovono l’evento utilizzando l’immagine di un Indiano sorridente accompagnata dalla scritta “Benvenuti alla Coppa di tutto il mondo”. ‘Dato il coinvolgimento di Coca Cola nell’accaparramento di terra che porta morte e miseria al popolo indigeno più numeroso del Brasile, i Guarani, l’utilizzo dell’immagine degli Indiani è una scelta quantomeno audace’ denuncia il Direttore generale di Survival International Stephen Corry. “La compagnia, infatti, compra zucchero dal gigante alimentare Bunge, che a sua volta acquista canna da zucchero prodotta nella terra rubata alla tribù.” Secondo quanto rivelato da un nuovo, scioccante studio, i Guarani non soffrono più “uno dei tassi di suicidio più alti al mondo”, bensì il più alto in assoluto. Nel 2013 almeno 72 membri della tribù si sono tolti la vita: il numero è quasi triplicato negli ultimi vent’anni. La maggior parte delle vittime ha tra i 15 e i 30 anni. “Non c’è futuro, non c’è rispetto, non c’è lavoro, e non ci sono terre dove possiamo piantare i nostri raccolti e vivere” ha detto un uomo guarani. I giovani “scelgono di morire perché, in realtà, sono già morti dentro.” I Guarani, che vivono nel cuore agricolo del Brasile meridionale, sono stati derubati di gran parte delle loro terre per far spazio ad allevamenti e piantagioni di canna da zucchero, e i loro leader vengono regolarmente attaccati e uccisi. Costretti con la forza a lasciare le proprie terre, oggi vivono in squallidi accampamenti ai margini delle strade o in riserve sovraffollate, dove dilagano alcolismo, violenze e malattie. Lunedì scorso, un giovane leader guarani è stato rapito e torturato da quattro uomini armati pur trovandosi sotto la protezione del governo per aver assistito all’omicidio del suocero, Nísio Gomes; Nísio era stato brutalmente assassinato nel novembre 2011 per aver guidato la sua comunità alla rioccupazione di un piccolo lembo di terra ancestrale. “Chiediamo a Coca-Cola di pensare alle nostre sofferenze…” hanno scritto i Guarani in una lettera a Coca-Cola. “Vogliamo che si schieri al nostro fianco e comprenda il nostro dolore e le nostre sofferenze, perché la canna da zucchero sta distruggendo ogni speranza di futuro per i nostri bambini. Chiediamo a Coca-Cola di smettere di comprare zucchero dalla Bunge.”
“E noi ci appelliamo non solo a Coca Cola” ha aggiunto oggi Francesca Casella, direttrice di Survival International Italia, “ma anche a tutti i protagonisti e a tutti gli spettatori della Coppa del Mondo. Basta scalfire leggermente la superficie della sua immagine patinata, per veder emergere il lato oscuro del Brasile, quello dimenticato dall’immaginario comune, ovvero il trattamento scioccante riservato ai primi abitanti del paese.” “Gli stadi di calcio sono costruiti sui territori indigeni, e la recente ricchezza del paese deriva dallo sfratto degli Indiani e dal furto delle loro terre. E, come se non bastasse, oggi il governo e i proprietari terrieri stanno progettando di aprire i loro territori a grandi progetti industriali per impadronirsi anche delle terre che gli indigeni sono riusciti a conservare fino ad oggi.” “I Guarani e le altre tribù del Brasile hanno bisogno del sostegno dell’opinione pubblica perché stanno pagando con la vita il prezzo del boom economico del paese. Il genocidio dei popoli tribali è ormai diventata una delle crisi umanitarie più urgenti del nostro tempo.” Nota ai redattori: Per leggere la storia online: http://www.survival.it/notizie/10274 Survival International aiuta i popoli indigeni di tutto il mondo a proteggere le loro vite, le loro terre e i loro fondamentali diritti umani. Fondata nel 1969, quest’anno celebra il suo 45° anniversario. www.survival.it |
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