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[Resistenza] Intimidazioni, molestie, denunce, diffide e repressione… La solidarietà è un’arma!
- Subject: [Resistenza] Intimidazioni, molestie, denunce, diffide e repressione… La solidarietà è un’arma!
- From: Resistenza Pcarc <resistenza.pcarc at rocketmail.com>
- Date: Thu, 1 Aug 2013 06:09:13 -0700 (PDT)
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Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
Via Tanaro, 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 02.26306454
e-mail: resistenza at carc.it – sito: www.carc.it
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Milano,1 agosto 2013
Intimidazioni, molestie,
denunce, diffide e repressione…
La solidarietà è un’arma!
Con Marta, donna No Tav.
Come donne abbiamo preparato un
appello in solidarietà a Marta Camposano, donna pisana aggredita e molestata
dalle forze dell'ordine venerdì 19 luglio in Val Susa e poi ancora umiliata,
violata e denigrata da un sindacato di polizia, da giornalisti e da un senatore
della Repubblica.
Ve lo inviamo chiedendo di sottoscriverlo sia
personalmente che collettivamente per esigere giustizia e fare sentire a Marta
che non è sola ad affrontare l'arroganza di chi pensa di poterla continuare a
offendere con tutto il potere personale e mediatico di cui dispone.
Fatevi sentire, il silenzio è assordante. Marta ha
bisogno di noi, adesso. Se non ora, quando?
Marta Calamia, Valeria Camilloni, Monica Moretto
Per adesioni: monicamoretto1 at virgilio.it
Nella notte di venerdì 19 luglio, centinaia di uomini
e donne No Tav cercano di avvicinarsi alle recinzioni che espropriano una parte
della Val Susa: terra di boschi e lavande, terra che dovrebbe dare frutti,
terra che uomini e donne hanno vissuto e rispettato. Terra di lotte partigiane,
sentieri che hanno visto combattere, e vincere, contro i nazisti. Ma quella
terra ora è deserto, ruspe che scavano e abbattono, recinti e check point, gas
che avvelenano, con le popolazioni civili, i loro campi e le loro vigne.
Una terra strappata al presente in nome di un
“progresso” che avvelena le vite delle donne e degli uomini, impegnato a
distruggere i valori e la dignità delle comunità. Un salto indietro nella
storia.
Venerdì 19 luglio uomini e donne No Tav si avvicinano
nel buio per battere sulle reti e gridare: “mia nonna partigiana me l’ha
insegnato, tagliare le reti non è reato”.
Qualcosa è accaduto, venerdì notte, in Val Susa.
Centinaia di agenti, esercito armato e attrezzato per la guerra, hanno assalito
quegli uomini e quelle donne armati di torce e limoni e bottiglie d’acqua.
Hanno chiuso loro ogni via d’uscita e, novella Diaz, hanno operato una mattanza.
I più giovani, come testimoniano gli anziani della valle, hanno cercato di
proteggere una via d’uscita ai più deboli, consentendoli di arrampicarsi sulla
montagna, fuori dai sentieri chiusi dalle “forze dell’ordine”. Hanno pagato un
prezzo altissimo, 63 feriti, 2 fermati, 7 arrestati.
Una nostra amica, Marta, 33 anni, pisana, viene
fermata, colpita alle spalle durante la fuga. La sua testimonianza racconta le
manganellate alla schiena mentre è schiacciata per terra dagli scarponi di
agenti di cui non riesce neanche a vedere il volto. La notte è satura di gas e
lei non è protetta da maschere, a differenza degli agenti. La trascinano in
due, uno le stringe il collo, dell’altro restano sul suo braccio le impronte
livide della stretta. La trascinano mentre altri intervengono. Uno alza il
manganello e le spacca la bocca (6 punti esterni, 2 interni), altri le
palpeggiano il seno e il pube. E’ un coro di insulti, un gridare “puttana”.
Sanguinante la portano dentro il cantiere, gli insulti e gli sputi continuano, ci
sono i magistrati e anche una donna poliziotto che non porta conforto ma altri
sputi e insulti e molestie verbali.
Un medico di polizia raccomanda il ricovero immediato
in Pronto Soccorso. Passeranno quattro ore. Quattro ore di sangue sul volto e
sputi e insulti al suo essere donna.
Dal Pronto Soccorso la rilasceranno indagata a piede
libero. Non è il caso di farla vedere a un giudice.
Ma la Diaz di Marta non è finita. Non è bastato il
pestaggio, non sono bastate le violazioni al suo corpo di donna, non sono stati
sufficiente “lezione” gli insulti e gli sputi e il ritardo nei soccorsi.
Marta non è stata zitta. Ha alzato la faccia ferita, è
andata davanti alla stampa e ha osato raccontare.
Lei, l’unica dei fermati di quella notte d’inferno che
poteva parlare.
E allora la caccia alle streghe riparte. Come donne
conosciamo i toni e i modi e la violenza profonda di chi ti umilia e viola e
insulta un’altra volta. Ed ecco spuntare l’UGL, sindacato di destra, a chiedere
per Marta punizioni esemplari. Ed ecco un senatore della Repubblica, Stefano
Esposito, Partito Democratico, divertirsi a twittare che Marta è bugiarda, che
le manganellate giuste che ha preso se l’è cercate con la sua “guerra allo
Stato” e che certo nessuna molestia c’è stata. Una follia di machismo, una
banale arcaica prepotenza sulle donne umiliate e su Marta violata che si
permette ancora di ribadire, dalle frequenze di una radio nazionale.
Come donne non possiamo tacere. Non possiamo tollerare
che la terra, gli uomini e le donne continuino ad essere violati. Non possiamo
più sopportare che la vita e i bisogni di tutte e di tutti siano travolti
dall’arroganza dei pochi che su questo possono lucrare. Un arroganza che si
crede onnipotente, che pensa di poter travolgere i corpi e le vite delle donne
e degli uomini, con la violenza delle armi, prima, con quella degli insulti e
della denigrazione e delle menzogne, poi.
Per Marta e i feriti della Val Susa esigiamo
giustizia.
Per le donne violate esigiamo rispetto. Se il
carnefice è pagato dallo Stato ne esigiamo di più.
Donne della Pisa No Tav
Giù
le mani da Giorgio Rollin
Comunicato
dell’Associazione Sportiva Quartograd
Diffide e
repressione non fermeranno la lotta per un mondo migliore
Diffidato il
nostro compagno Giorgio Rollin, Presidente del Quartograd
Che il
calcio popolare sia l’ennesimo rivolo della rivoluzione socialista
2
agosto ore 9 - Presidio sotto la Questura di Avellino
·
Firma
la petizione online in solidarietà con Giorgio:
Il 22.7.2013 la sbirraglia della Tenenza di Quarto ha bussato alle porte dell’abitazione del nostro compagno, Giorgio Rollin, Segretario della Sezione di Quarto del Partito dei CARC, nonché Presidente della neonata Associazione Sportiva Quartograd, che da un anno a questa parte è saltata alla ribalsa sulle cronache locali e nazionali per gli ottimi risultati ottenuti dentro e fuori dal campo, per notificargli un avvio di procedimento redatto dalla D.ssa Bianca Della Valle, Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Avellino che prevede il divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazione calcistiche per un periodo che va da uno a cinque anni.
I fatti indicati nell’atto si attribuiscono alla
trasferta del 2 Giugno 2013 quando il Quartograd si recava a Lecce per
un’amichevole con i fratelli dello Spartak e alle colluttazioni avvenute con
gli agenti della Stradale di Grottaminarda (AV) – vettura targata H3521 - presso
l’area di servizio di “Calaggio Est” sulla Napoli-Bari, in seguito
all’estrazione della pistola da parte di un agente che poi l’ha puntata alla
tempia di un giovane presente sul pullman.
Questa diffida non è nient’altro che un tentativo di
confinare il nostro compagno, di rendergli impossibile la militanza politica,
un tentativo di ridurre al minimo le libertà di movimento del nostro compagno
per lo svolgimento dell’attività rivoluzionaria. Oggigiorno Giorgio paga il
fatto di essere comunista, di essere un membro del Partito dei CARC, di essere
punto di riferimento sul proprio territorio di quanti non ci stanno ad
abbassare la testa e sottostare alle logiche del profitto e della sopraffazione
del più forte sul più debole. Giorgio paga per essere stato l’ideatore e il
promotore del progetto Quartograd che tanto ha destabilizzato i poteri forti e
i meccanismi di un sistema corrotto e incancrenito che vede una parte sempre
più consistente di popolazione ridotta alla miseria e una parte sempre più
ridotta a vivere nei lussi e nello sfarzo. Giorgio paga per essere stato in
prima linea nelle battaglie ambientaliste della discarica del Castagnaro, di
via Spinelli e nella lotta per non far sgomberare la Consulta dei Giovani di
Quarto, unico luogo di aggregazione sana e pulita su quel territorio. Questa
diffida cade inoltre alcuni giorni dopo l’avvenuta espulsione della nostra
compagna Maria Elena Muffato dalla CGIL in quanto aderente al Partito dei CARC.
Al procedere della crisi terminale del sistema Capitalista, la borghesia
innalza il livello di repressione nei confronti dei comunisti e degli elementi
avanti delle masse popolari.
La nostra unica arma per vincerla è non abbassare la
testa, tenere alta la guardia ed esprimere la nostra solidarietà.
Invitiamo tutte le realtà ad esprimere la propria
solidarietà a Giorgio per questo vile attacco subito.
CONTRO LA REPRESSIONE LA SOLIDARIETA' E' UN'ARMA
USIAMOLA.
Avanti Giorgio, Avanti Quartograd.
Non un Passo Indietro.
Alcuni
comunicati solidarietà
- A.S.D. Afro-Napoli; Lab Occ Insurgencia; Mezzocannone Occupato
DIFFIDA DA CHI DIFFIDA
Abbiamo saputo con un po’ di sconcerto la notizia
della diffida nei confronti del Presidente dell'A.S.D. Quartograd, Giorgio
Rollin, attivista impegnato da sempre nelle lotte territoriali. Sui fatti accaduti
non mettiamo bocca, il comunicato li spiega benissimo. Sappiamo anche che la
verità e i fatti accaduti è ben diversa da quello che ci raccontano le carte
delle forze dell'ordine. Siamo da sempre coscienti che l'unico modo, per
diffamare e mettere in difficoltà realtà che lavorano dal basso e provano ad
affermare un'altra idea di sport, fatta di socialità e aggregazione, è quello
della repressione. Non c'interessa neanche sapere se la diffida, il daspo,
chiamatelo come vi pare, possa durare un anno o cinque. Siamo vicini a Giorgio
perchè conosciamo la sua passione e anche un solo giorno lontano dal suo
sogno sarebbe un prezzo troppo alto da pagare per lui e per tutti quelli che
durante l'anno lavorano duramente per portare nuove prospettive di socialità nei
proprio territori. Ultimamente li abbiamo incontrati sui campi del rione Lieti
a Capodimonte, per una giornata che organizzammo per il diritto di accesso ai
migranti nello sport, un'amichevole, ma prima di tutto una gran festa nel nome
dello "ius soli" e dell'antirazzismo. Ricordiamo con un grande
sorriso il lavoro fatto dal Quartograd sul territorio. La determinazione con
cui nello scontro diretto dell'ultima giornata, poi vinto, avevano portato
oltre cinquecento supporters sugli spalti ad urlare forte il nome della propria
squadra, del loro sogno. E forse, col senno di poi, avremmo dovuto aspettarci
un comportamento repressivo visto che, sempre nell'ultima partita, il livello
di spiegamento delle forze dell'ordine era superiore di molto alla solita macchina
della polizia messa davanti ad un campo: due camionette e tre defender facevano
da contorno, un pessimo contorno, a quello che poi è stato il grande finale di
stagione per il Quartograd.
Per questo diciamo da sempre che i sogni non si
arrestano ne, come in questo caso, si diffidano. La nostra solidarietà a
Giorgio, al Quartograd, ai suoi supporters, sempre e comunque nel nome di un
altro calcio possibile.
- Josi Gerardo Della Ragione – Consigliere comunale a Bacoli
Diffidato
Si chiama Giorgio Rollin, un ventenne flegreo. Segretario della Sezione del P.CARC
di Quarto, presidente dell' Associazione Sportiva Quartograd.
Questo ragazzo è stato diffidato.
Diffidato perchè manifesta la sua contrarietà al
corrotto sistema nostrano, alla malapolitica, al calcio moderno, ai silenzi assensi, alle clientele.
Diffidato perchè ascoltato da troppi, perchè amato da
molti, perchè capace di mobilitare cittadini, perchè voglioso di cambiare il
presente.
Diffidato perchè sogna di poter smantellare le
fondamenta di un palazzo fatiscente, perchè con lui ne sono in tanti, perchè è
da tempo voce di un popolo muto.
Diffidato perchè rappresenta un'avanguardia
fastidiosa, perchè non riesce ad inginocchiarsi al cospetto del padrone di
turno, perchè non riesce a tacere dinanzi alle ingiustizie.
Diffidato perchè diverso da tanti suoi coetanei,
perchè non riesce ad uniformarsi all'apatia, perchè lotta per tutti e non per
pochi.
Con un telefonino, in una mattinata afosa, ebbi la
fortuna di registrare questo meraviglioso intervento.
Oggi, proprio questo video, rappresenta una pietra
miliare per poter mostrare le gravi colpe che gli sono imputate da quel regime
che ancora oggi mente sfacciatamente, nascondendosi dietro il mantello di una
falsa democrazia.
Ascoltatelo questo "diffidato", aizzare la
folla in difesa della cava del Castagnaro. Ascoltate la rabbia, la denuncia, la
proposta.
"Diffidato" per loro. "Esempio"
per noi.
Avanti, presidente.
- Comitato Villa Medusa Occupata
Esprimiamo la nostra piena e incondizionata solidarietà , sostegno e complicità
al compagno Giorgio Rollin. Giorgio non è solo il presidente della ASD Quartograd,
Giorgio è in primis un comunista membro del P.CARC. La diffida di Giorgio rientra
in un quadro generale di repressione che oggi tenta di colpire tutte quelle
voci fuori dal coro che non hanno paura di battersi per i diritti di tutti, per
i diritti di chi non ha voce in questo putrido sistema. L'esempio di forza e
perseveranza che Giorgio e l'intero progetto Quartograd hanno rappresentato
nell'ultimo anno, dimostra che la strada tracciata è giusta, mentre questo atto
persecutorio dimostra che loro hanno paura. Oggi tocca quindi a noi unificare
le esperienze, rafforzare ogni tipologia di progetto e di lotta che punta a
mettere gli interessi dei lavoratori, dei disoccupati, dei giovani, della
molteplicità delle donne e degli uomini al centro dell'interesse comune. Oggi
tocca a noi. Sostenere Giorgio e tutti quelli come lui colpiti dalla
repressione è una pratica naturale nel nostro aggregato ed è per questo che
esprimiamo tutta la nostra complicità e solidarietà al compagno Presidente Giorgio
Rollin. Non un passo indietro.
Complici e solidali.
Complici e solidali.
- All Reds Roma
Sport è passione. E’ passione in chi lo pratica. E’
passione in chi lo segue. E’ passione in chi si sveglia all’ alba per seguire
la propria squadra del cuore, quando tutto e tutti vorrebbero trasformarlo in
un tifoso da poltrona. E’ passione in chi, al termine di una giornata di studio
o lavoro, non rinuncia all’ allenamento anche se sa che ad attenderlo troverà
solo pioggia e fango.
E’ passione quando si matura la consapevolezza di
voler lottare per una diversa idea di sport. Uno sport fatto di condivisione,
partecipazione, accessibilità per tutte e tutti.
Sono queste passioni ad animare Giorgio, presidente
del Quartograd ed un fratello per tutti noi.
Sono queste passioni che qualcuno cerca di frenare con un procedimento penale che rischia di portare Giorgio all’ interdizione da manifestazioni sportive per un periodo sino a 5 anni.
Sono queste passioni che qualcuno cerca di frenare con un procedimento penale che rischia di portare Giorgio all’ interdizione da manifestazioni sportive per un periodo sino a 5 anni.
Questo procedimento intende colpire Giorgio, ma noi
sappiamo che il tentativo di arginare la sua passione è assolutamente vano.
Questo procedimento intende però colpire anche ciò che
Giorgio rappresenta: uno sport dal basso, uno sport strumento fondamentale in
contesti in cui le istituzioni dimostrano quotidianamente il proprio
fallimento, uno sport non ingabbiato negli steccati del profitto.
La lotta di Giorgio e del Quartograd è la lotta di
tutte e tutti noi.
La diffida non fermerà il nostro grido di libertà!
- Marco Proto – avvocato (CS)
Giorgio è una delle persone più in
gamba che abbia conosciuto da quando è nato il progetto RFC Lions Ska Caserta.
Un invito a non mollare, anche se so che mai lo farà. W lo sport popolare,
forza Giorgio, "diffidato" per loro, esempio per noi!
A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione, RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE Cordiali saluti dalla redazione di: RESISTENZA Dir. resp. G. Maj - Redazione c/o Centro Nazionale del P.CARC: via Tanaro 7 - 20128 Milano; tel./fax 02.26.30.64.54 Reg. Trib.MI n. 484/19.9.94 - stamp. in proprio il 31/05/11. Per abbonamenti nazionali ed esteri e sottoscrizioni: CCP 60973856 intestato a M. Maj Sito: www.carc.it
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