[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
[Resistenza] All'attenzione della stampa - Maria Elena Muffato denuncia: cacciata dalla CGIL perché iscritta ai Carc
- Subject: [Resistenza] All'attenzione della stampa - Maria Elena Muffato denuncia: cacciata dalla CGIL perché iscritta ai Carc
- From: Resistenza Pcarc <resistenza.pcarc at rocketmail.com>
- Date: Mon, 15 Jul 2013 01:51:31 -0700 (PDT)
- Delivered-to: resistenza at lists.riseup.net
- List-archive: <https://lists.riseup.net/www/arc/resistenza>
- List-help: <mailto:sympa@lists.riseup.net?subject=help>
- List-id: <resistenza.lists.riseup.net>
- List-owner: <mailto:resistenza-request@lists.riseup.net>
- List-post: <mailto:resistenza@lists.riseup.net>
- List-subscribe: <mailto:sympa@lists.riseup.net?subject=subscribe%20resistenza>
- List-unsubscribe: <mailto:sympa@lists.riseup.net?subject=unsubscribe%20resistenza>
- Sender: resistenza-request at lists.riseup.net
Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza
- per il Comunismo (CARC)
Via Tanaro, 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 02.26306454
e-mail: resistenza at carc.it – sito: www.carc.it
e-mail: resistenza at carc.it – sito: www.carc.it
All’attenzione degli organi di stampa
Nelle settimane scorse i
mass media hanno dedicato tempo e spazio alla questione democrazia interna di
organizzazioni politiche quali il Movimento 5 Stelle, in relazione alle
espulsioni di alcuni parlamentari
In allegato due documenti
che illustrano l’espulsione di una esponente della Rete 28 Aprile e iscritta
alla Fisac CGIL ad opera della direzione sindacale. Tale espulsione è fondata
su una motivazione pretestuosa e diffamatoria del nostro Partito che nulla a
che vedere con le violazioni dello Statuto della stessa CGIL.
Dalle poche righe della
comunicazione d’espulsione si evince inoltre che vi sono strutture di
spionaggio e dossieraggio interne alla CGIL in aperta violazione di ogni norma
di democrazia.
Invitiamo gli organi di
stampa a occuparsi anche di questa vicenda che riguarda la libertà di
espressione, di organizzazione e di democrazia interna al più grande sindacato
italiano.
Promuoveremo sia
iniziative di lotta che legali contro questa operazione provocatoria e
diffamatoria orchestrata dalla CGIL Campania.
Siamo a disposizione per ogni
chiarimento e approfondimento
Per contatti: 02.26306454
Distinti saluti
Pietro Vangeli, Segretario nazionale del
Partito dei CARC
Maria Elena Muffato denuncia: cacciata perché iscritta ai Carc
14.07.13
la lettera di Maria Elena Muffato,
sindacalista, espulsa dalla Cgil.
Sono una donna, una lavoratrice della
Fondiaria-Sai, una sindacalista, una comunista. Ho sempre creduto che la Cgil,
l’ organizzazione che fu di Di Vittorio, di Teresa Noce , di tutti quei
compagni e quei lavoratori che combatterono contro il nazifascismo e che,
generosamente, misero a disposizione la propria vita per gli interessi di una
sola classe, quella dei lavoratori, fosse la più indicata per la tutela dei
colleghi che rappresento e dei lavoratori in genere. Io amo quella Cgil, quella
di cui abbiamo festeggiato da poco i 100 anni , quella Cgil che,
nell’immaginario collettivo ancora rappresenta un punto di riferimento per la
tutela e la difesa dei diritti conquistati con il sangue, quella Cgil che per
me deve tornare a essere espressione esclusiva dei lavoratori, dei precari, dei
disoccupati, degli studenti, delle donne, degli extracomunitari e di tutti
coloro che si ritrovano nelle parole di altissimo spessore che compongono il
suo Statuto e nelle azioni che dal dopoguerra fino a una ventina d’anni fa ,
hanno strappato diritti e salario ai padroni determinando un beneficio per
tutta la classe che rappresenta.
Ma la Cgil che è oggi, mi ha espulsa…
come si espelle un anticorpo in un corpo malato, mi ha espulsa poiché sono una
comunista e come tale non mi attengo alla linea di resa che gli attuali
dirigenti hanno deciso di perseguire, a danno di coloro che rappresentano .
Sono stata espulsa in quanto sostengono che il Partito al quale , con molto orgoglio, rivendico l’appartenenza , il Partito dei Carc, sia incompatibile con la mia appartenenza alla Cgil .
Come a dire che il sindacato i cui
massimi dirigenti , nella storia nobile di questa organizzazione, coloro che
avevano in tasca la tessera del Pci, che fu clandestino durante la messa al
bando dei comunisti da parte della dittatura fascista , fossero incompatibili
con la Cgil.
Il Partito dei Carc lavora ogni
giorno, alla costruzione di un’alternativa al marcescente e putrescente sistema
capitalistico , un’alternativa che può essere costruita solo con l’unità di
coloro che sono stati designati come vittime sacrificali dai governi degli
speculatori, del Fmi, della Bce
Per l’unità delle lotte per un governo
che sia espressione del popolo e che metta in atto quelle misure indispensabili
per combattere questa crisi che non ha soluzioni (riapertura delle fabbriche
per un lavoro utile e dignitoso per tutti , non pagamento del debito per
citarne alcune ).
Come comunista e sindacalista non ho
voluto derogare alle mie idee e all’azione sempre improntata alla tutela dei
lavoratori e a loro tutela mi sono espressa, con dissenso, verso il
comportamento che i dirigenti della Cgil avevano avuto il 1° Maggio, con le
cariche ai manifestanti che volevano prendere la parola sul palco che avrebbe
dovuto essere loro.
Per l’appunto tutto ha avuto inizio
il 1° Maggio che a Napoli ha visto Cgil-Cisl e Uil e barricate nell’ex area di
Città della Scienza . Sono partiti spintoni ed è intervenuta la polizia
antisommossa che ha picchiato i manifestanti. Quel che dico è facilmente
riscontrabile dai video su Youtube, i manifestanti sono stati, fra l’altro,
appoggiati e sostenuti anche da chi era intervenuto alla manifestazione per ascoltare
lo spettacolo che in quel momento si stava svolgendo. Personalmente non ho
partecipato a quel momento di dissenso, poiché ho dovuto abbandonare la
manifestazione, alla quale avevo partecipato unitamente ai compagni che stanno
costruendo la “RETE 28 Aprile- Opposizione in Cgil”, a causa di un malore, ma
ho espresso il mio dissenso in tutti gli organismi ( riunioni di area ,
direttivi ) e sulla mia pagina privata di Facebook .
Da quel momento non ho capito che è
successo, è cominciato il pressing per farmi abiurare il mio partito, per farmi
ritrattare la mia posizione critica. Varie e a vari livelli sono state le
pressioni e le minacce di espulsione con soluzioni concordate sulla mia testa e
sul mio onore….
A tutto questo, la mia dignità
politica e personale , non poteva sottostare e pur ringraziando chi mi
consigliava “percorsi sicuri “, non ho inteso perseguirli perché avrebbero
segnato la mia sconfitta politica e personale, oltre che la perdita della
libertà….
Ho ritenuto opportuno informare il
mio direttivo ed i compagni , di quel che stava accadendo e ho fatto un
intervento che, continuo a non capire il perché, ha suscitato molto scompiglio
e molta rabbia… I tempi più duri sono cominciati da lì…
Sono stata attaccata, discreditata,
diffamata fra i compagni, a livello nazionale e locale, fra le altre sigle, fra
i vertici aziendali, e soprattutto fra i colleghi iscritti e non. Ho ritenuto
opportuno informarli e rendere tutto pubblico e avvertire la segreteria Fisac e
le Rsa sia di Fonsai che di Unipol (azienda che si sta fondendo con la nostra
in un progetto che assume sempre di più i caratteri della scelleratezza
finanziaria ) che avrei agito a tutela del mio onore con una denuncia per
diffamazione. Ma il lavorio è continuato… Isolamento, disinformazione…
Fino alla convocazione di un
direttivo straordinario, che si terrà oggi lunedì 15 luglio, con ordine del
giorno segreto, al quale non sono stata convocata ma informata da alcuni
compagni . Ho capito che era arrivato l’epilogo e quasi con sollievo ho atteso
la convocazione della Segreteria Territoriale che è arrivata puntuale giovedì
scorso. Con molta gentilezza sono stata convocata per delle “comunicazioni” . E
che comunicazioni… La commissione statutaria della “MIA CGIL” , ha decretato
che la mia adesione ai Carc, ad un partito comunista risulta incompatibile con
l’art. 3 dello Statuto che riporto pedissequamente: “A tutela
dell’organizzazione la domanda di iscrizione viene respinta, a cura delle
Segreterie delle strutture alle quali l’iscrizione viene richiesta che ne
daranno informazione ai Centri regolatori, nei casi di gravi condanne penali,
sino all’espiazione della pena, di attività o appartenenza ad associazioni con
finalità incompatibili con il presente Statuto (organizzazioni segrete,
criminali, logge massoniche, organizzazioni a carattere fascista o razzista,
organizzazioni terroristiche)”.
Capirete la gravità dell’accusa che
viene mossa a me personalmente ma sostanzialmente a tutte le compagne e i
compagni, che ogni giorno, con molto sacrificio e anche autofinanziandosi,
praticano la costruzione di un mondo migliore e di eguali, che non contempla lo
sfruttamento dell’uomo sull’uomo, seguendo la scienza del pensiero di coloro
che hanno aiutato l’umanità ad avanzare e mi riferisco a Marx, Engels, Lenin,
Gramsci, Mao Tze Dong…
Rabbia ma anche ilarità… di nuovo rabbia e frustrazione… loro, gli stessi che appartengono per lo più al partito che ha effettuato la madre di tutti gli inciuci, il golpe bianco e che hanno sovvertito la volontà popolare e democratica espressa nelle ultime elezioni politiche con il governo Pd-Pdl, dicevano a me che ero incompatibile poiché comunista… o cos’altro ???
Rabbia ma anche ilarità… di nuovo rabbia e frustrazione… loro, gli stessi che appartengono per lo più al partito che ha effettuato la madre di tutti gli inciuci, il golpe bianco e che hanno sovvertito la volontà popolare e democratica espressa nelle ultime elezioni politiche con il governo Pd-Pdl, dicevano a me che ero incompatibile poiché comunista… o cos’altro ???
Cosa vogliono insinuare questi
signori??? Mi hanno anche invitata a dare le dimissioni da sola, per il mio
bene, perché avrebbero dovuto informare la mia azienda, ma io non ho niente di
cui vergognarmi, ho risposto loro, non so voi. Ora io torno ad essere una
lavoratrice anche se sono pronta a dare battaglia insieme a tutti coloro che
vorranno dare sostegno a questa lotta per la democrazia e contro le espulsioni
che sempre più numerose, si stanno moltiplicando nella Cgil, nei confronti di
tutti i sindacalisti onesti e combattivi che vogliono rialzare la testa e
organizzarsi per l’alternativa . L’alternativa c’è e siamo noi organizzati!!!
Invito tutti i lettori di questo mio
appello ad intervenire lunedì mattina alle ore 9, al presidio che è stato
organizzato davanti alla sede della Cgil Confederale della Campania in Via
Torino, in concomitanza con il direttivo della mia categoria che deve essere
informato della mia espulsione..
Con voi sarò più forte e le nostre
voci unite si leveranno a coprire il chiacchiericcio di chi non fa i nostri
interessi.
Maria Elena Muffato – Donna e
Comunista
************************************
Comunicato della DN n.
15/2013 - 12.07.2013
La CGIL è ridotta a reprimere e perfino espellere i suoi aderenti più combattivi, comunisti, sindacalisti
onesti e lavoratori avanzati!
Trasformare gli attacchi
della destra CGIL in uno strumento per estendere il coordinamento e l’azione di
orientamento, organizzazione e mobilitazione delle RSU, dei delegati e degli
operai più avanzati e combattivi!
La CGIL è dei lavoratori,
non della Camusso e degli altri nipotini di Craxi ed ex soci di Sacconi complici
del padronato e del governo Letta-Belusconi-Napolitano!
Dopo mesi di voci di
corridoio e avvertimenti ufficiosi, l’11 luglio alla compagna M.Elena Muffato
(militante del P.CARC, esponente della Rete 28 Aprile e iscritta alla Fisac
CGIL) è stata consegnata la lettera di espulsione dalla FISAC CGIL che
riportiamo qui di seguito.
In ottemperanza a quanto
stabilito dal Collegio Statutario Nazionale CGIL in data 9 u.s., prot.
2013/585, in relazione alle sue reiterate dichiarazioni e alle evidenze documentali
di appartenenza al Partito dei CARC, in applicazione dell’art. 3 dello
Statuto CGIL, si ritiene interrotto il suo rapporto associativo con la nostra
Organizzazione.
Cordiali saluti.
La Segreteria Regionale
Fisac Campania: Nadia Corradetti, Ciro De Biase, Gabriella Dell’Aversano,
Pierluigi Sessa, Paolo Scognamiglio,
Franca Marano
Il Segretario Generale
Fisac Campania: Susy Esposito
Il Segretario Nazionale
Fisac: Agostino Megale
Il Segretario Generale
CGIL Campania: Franco Tavella
L’art. 3 dello Statuto
della CGIL recita che: “(…) A tutela dell’organizzazione la domanda di
iscrizione viene respinta, a cura delle Segreterie delle strutture alle
quali l’iscrizione viene richiesta che ne daranno informazione ai Centri
regolatori, nei casi di gravi condanne penali, sino all’espiazione della pena,
di attività o appartenenza ad associazioni con finalità incompatibili con
il presente Statuto (organizzazioni segrete, criminali, logge massoniche,
organizzazioni a carattere fascista o razzista, organizzazioni
terroristiche). Analogamente e sulle stesse situazioni si procede, a cura delle
Segreterie delle stesse strutture, nel caso di iscritte/i determinando
l’interruzione del rapporto associativo con la CGIL (…)”.
Diamo per scontato che la
CGIL non arrivi ad arrampicarsi sugli specchi fino a includere il nostro
partito tra “le “organizzazioni criminali, logge massoniche, organizzazioni a
carattere fascista o razzista” o ad annoverarci tra le “organizzazioni
segrete” (il P.CARC ha sedi note e aperte in varie città italiane, propaganda e
diffonde la sua stampa, i suoi militanti sono conosciuti, da vari anni a questa
parte partecipa anche alle competizioni elettorali, ecc.), quindi la direzione
della CGIL ha deciso che siamo un’organizzazione terrorista?
Passi che gente educata e
selezionata in base ai servizi resi a padronato e autorità contro lavoratori,
pensionati e precari (alla Mauro Moretti per intenderci, segretario nazionale
della CGIL Trasporti promosso amministratore delegato delle Ferrovie dello
Stato: la strage di Viareggio è il suo principale “fiore all’occhiello”!) non
sappia più neanche dove stia di casa la solidarietà di classe.
E passi pure che la
direzione CGIL ignori che i terroristi deve andarli a cercare nei consigli di
amministrazione delle aziende, delle banche e delle società finanziarie, al
governo, nei palazzi del potere, in Vaticano, in Confindustria, ai vertici del
nostro paese: lì ci sono i responsabili del disastro in cui versa il nostro
paese, degli otto milioni di persone che vivono in povertà, delle migliaia di
persone che ogni anno muoiono di miseria, di lavoro, di malattia, di carcere,
di emigrazione, di maltempo, di disastri ambientali, di disperazione e
altrettante che sono emarginate dalla vita sociale e condannate a vivere di
espedienti o di elemosine.
Ma evidentemente nel loro
livore anticomunista i vertici CGIL hanno persino dimenticato che nell’ottobre
scorso la Corte d’Assise di Bologna ha chiuso (con una sentenza di assoluzione
“perché il fatto non sussiste”) l’ottavo procedimento giudiziario per
associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art. 270 bis) aperto dal
sostituto procuratore di Bologna Paolo
Giovagnoli nel quadro della trentennale persecuzione contro l’area politica di
cui il P.CARC fa parte (la carovana del (nuovo)Partito Comunista italiano). La
Camusso e chi per essa hanno deciso di prendere il posto di Giovagnoli?
Come è scritto in uno dei
tanti messaggi di solidarietà giunti alla nostra compagna, e di cui ringraziamo
tutti, “ la CGIL ha espulso Maria Elena... Non per indegnità morale, per
essersi appropriata delle risorse sindacali illegittimamente, avrebbero
sistemato la cosa in altro modo; alcuni dirigenti hanno fatto carriera così.
Maria Elena è stata espulsa non perché ha disertato le lotte sindacali; ci sono
dirigenti della CGIL che organizzano il contrasto alle iniziative conflittuali.
Maria Elena è stata espulsa dalla CGIL perché è comunista, e ha voluto
sperimentare la linea di ricostruzione comunista dei CARC.
Un tempo, così è scritto
nella storia nobile della CGIL, i comunisti erano alla direzione di questo
sindacato; la CGIL era uno dei pochi luoghi sociali e culturali dove i
lavoratori comunisti trovavano accoglienza e protezione organizzativa per
combattere per le loro condizioni salariali e normative, per un mondo di
uguaglianza e cooperazione.
Maria Elena è stata espulsa senza appello e segnalata con lettera raccomandata ai suoi padroni, proprio nel settore selvaggio e feroce del credito e delle assicurazioni. Una vergogna senza precedenti. Una delazione e istigazione alla repressione contro una comunista che viene dal sindacato dove i comunisti dovrebbero essere a casa loro.
La reazione deve essere estesa e profonda, perché è in discussione la possibilità di opporsi al sistema dominante che ha stracciato salari e pensioni, ha stabilito un ricatto occupazionale e previdenziale su intere generazioni di giovani, ha estirpato qualsiasi potere di controllo sindacale e politico dei lavoratori in fabbrica e sul territorio.
Maria Elena sta dentro la
storia della CGIL, i dirigenti che l'hanno espulsa no!!
Vincenzo Gagliano (già
componente della Segreteria CGIL Campania)”.
I compagni della Rete 28
Aprile napoletana e pugliese, in un appello pubblicato in versione sintetizzata e ridotta
sul sito nazionale, hanno denunciato che il provvedimento contro M.Elena
(allora erano solo “avvertimenti ufficiosi”) non è un caso isolato, ma “fa il
paio con l’espulsione a Padova di Francesco Doro e Andrea
Berruti (RSU, esponenti della Rete 28 Aprile) e con analoghi provvedimenti che
colpiscono altri compagni e compagne che orbitano intorno alla Rete 28 aprile,
con le ritorsioni di qualche tempo fa contro alcuni compagni de “ La Cgil che
Vogliamo” (un delegato della Fincantieri di Ancona che la CGIL sospese perché
aveva spedito dalla sede CGIL un volantino firmato “CGIL che vogliamo”),
l’allontanamento di Maurizio Scarpa dalla segreteria nazionale Filcams, la
sospensione di Mauro Caffo che contestava il giro della Padania organizzato
dalla Lega, la sospensione di Ezio Casagranda, Fulvio Flammini e Franco
Tessadri dalla CGIL in Trentino, il trasferimento forzoso di Eliana Como dalla
FIOM di Bergamo a Roma, la destituzione di Sergio Bellavita dalla
Segreteria Nazionale FIOM, l’esclusione di Giorgio Cremaschi dagli interventi
alla riunione dei Direttivi unitari CGIL, CISL e UIL del 30 aprile scorso”.
La lotta per la
democrazia in CGIL contro l’espulsione di M.Elena e degli altri comunisti, sindacalisti
onesti e lavoratori combattivi per la democrazia in CGIL è una lotta che va
condotta senza se e senza ma, anche dalla Rete 28 Aprile e dal resto della
sinistra CGIL. Nella lettera di espulsione di M.Elena si parla di “reiterate
dichiarazioni ed evidenze documentali”, nella fase degli “avvertimenti
ufficiosi” la compagna era stata avvisata che suo conto era stato redatto un
dossier per certificare le “buone ragioni” che avrebbe avuto la CGIL per
espellerla. Se due più due fa quattro, vuol dire che all’interno della CGIL
opera una struttura di spionaggio e dossieraggio: la CGIL a scuola di Valletta?
Questa è una delle opere che ha contribuito a ridurre il più grande sindacato
del nostro paese, il sindacato con la storia più illustre, i cui uomini e donne
hanno contribuito alla sconfitta del nazi-fascismo, ad un’azienda sempre di più
al servizio della pace sociale e della concertazione a danno dei lavoratori. Chi
sono coloro che spiano e denunciano le/i compagne/i più combattivi per farli
fuori dall’organizzazione perché “disturbano i manovratori”? Questi signori
dobbiamo denunciarli pubblicamente ai lavoratori, perché vanno isolati e messi
nelle condizioni di non poter più continuare indisturbati la loro opera! Nei
mesi scorsi i mass media si sono dedicati a tempo pieno alle espulsioni di
Grillo, alle grida “sull’emergenza democratica e la repressione del dissenso
interno” al Movimento 5 Stelle, siamo curiosi di vedere se (coerenza?
deontologia professionale?) andranno a chiedere conto alla Camusso e al resto
della direzione CGIL dei provvedimenti disciplinari e delle espulsioni che
fioccano a destra e a manca e a indagare sui sistemi e le strutture di
spionaggio e dossieraggio interne alla CGIL!
I lavoratori ancora
iscritti alla CGIL sono in numero crescente insofferenti della complicità dei
sindacati di regime con i padroni e il governo che penalizza nei diritti, nel
reddito, nelle condizioni di lavoro anche chi ha ancora un lavoro stabile, sono
in numero crescente insoddisfatti dei risultati della linea di resa della
Camusso a braccetto con Bonanni e Angeletti (taglio pensioni, innalzamento età
pensionabile, esodati, eliminazione dell’art. 18, contratti a perdere e
riduzione del ruolo del CCNL, ecc.). Per questo la CGIL è ridotta a reprimere
ed espellere i suoi aderenti più combattivi: cerca di impedire che diventino
centro di organizzazione e mobilitazione degli iscritti scontenti della linea
di resa del sindacato. Per questo cerca di gestire in segreto e con
minor pubblicità possibile i provvedimenti disciplinari e amministrativi
interni. Per questo ha gestito le trattative che hanno portato
all’accordo su “rappresentanza e democrazia” in modo clandestino (né i delegati
né tantomeno gli iscritti sono stati consultati e nemmeno informati dei contenuti
su cui il gotha dei sindacati di regime stava trattando). La Camusso e gli
altri nipotini di Craxi ed ex soci di Sacconi hanno portato a un livello
superiore la trasformazione della CGIL di Di Vittorio in stampella del regime
dei padroni e dei governi che si sono alternati nell’eliminare i diritti e le
conquiste strappate dagli operai e gli altri lavoratori con la Resistenza
antifascista e le lotte degli anni successivi, quando il movimento comunista
era forte nel nostro paese e nel mondo. Ma il ruolo, la forza e l’utilità che
la CGIL per il padronato e il governo del pilota automatico ruolo dipendono dal
seguito e dal consenso che ancora hanno tra i lavoratori, i pensionati, i
precari. Questo è il loro tallone d’Achille! Su questo dobbiamo e possiamo fare
leva. Non solo per rispedire al mittente le espulsioni e gli altri
provvedimenti contro i comunisti, i sindacalisti onesti e i lavoratori
combattivi, ma soprattutto per rafforzare ed estendere il coordinamento e
l’azione di orientamento, organizzazione e mobilitazione delle RSU, dei
delegati e degli operai più avanzati e combattivi! In questo modo la direzione
della CGIL sarà costretta a ballare alla loro musica, a rincorrerli (i due
sabati di blocco alla FIAT di Pomigliano ne sono una conferma) oppure saranno
spazzati via!
Mobilitarsi e mobilitare
- per difendere ed
estendere i diritti sindacali e costituzionali che i lavoratori hanno
conquistato a prezzo di dure lotte, contro l'accordo sulla rappresentanza e la
linea di collaborazione, concertazione, complicità con padronato e governo di
cui l'accordo sulla rappresentanza è parte integrante che è la linea che ha
portato all'innalzamento dell'età pensionabile e al taglio delle pensioni, agli
esodati, all'eliminazione dell'art. 18, ai contratti a perdere, ai
licenziamenti, alla disoccupazione e precarietà galoppanti, ecc.
- per contrastare in modo
pubblico, organizzato e collettivo gli attacchi, pressioni, ricatti, ritorsioni
con cui i Marchionne grandi e piccoli cercano azienda per azienda di intimidire,
far indietreggiare, espellere, ecc. quei delegati CGIL (e non solo) che
sostengono senza se e senza ma gli interessi e i diritti dei lavoratori,
promuovono la loro organizzazione e mobilitazione
- per la democrazia
interna, contro le espulsioni, sospensioni, ecc. di comunisti, sindacalisti
onesti e lavoratori combattivi con le quali la direzione della CGIL usando
metodi degni di Valletta cerca di contrastare lo sviluppo di un vero movimento
sindacale che si fa promotore e organizzatore della resistenza e lotta contro
la crisi, i suoi effetti e i suoi responsabili.
Non sono i comunisti, i
sindacalisti onesti e i lavoratori combattivi incompatibili con lo Statuto
della CGIL, è la linea della direzione CGIL e la caccia alle streghe che essa
conduce contro i
comunisti, i sindacalisti onesti e i lavoratori combattivi che è incompatibile
con gli interessi e i diritti dei lavoratori; sono coloro che sostengono
pratiche contro una efficace mobilitazione dei lavoratori per farla finita con
la crisi, i suoi effetti e i suoi responsabili ad essere indegni e
incompatibili con la CGIL di Di Vittorio!
La battaglia per la
democrazia nei sindacati è strettamente connessa a quella per la democrazia
nella rappresentanza sindacale ed entrambe sono parte integrante della più
generale lotta per farla finita con la crisi del capitalismo e l’arroganza dei
Marchionne!
Unire le forze, tenere in
mano l’iniziativa, passare dalla difesa all’attacco!
Da Pomigliano alla Val di
Susa, dal S. Raffaele di Milano all’Ilva di Taranto, dall’Irisbus d Avellino
all’elezione del leader NO PONTE a sindaco di Messina, dal No Muos di Niscemi
alle occupazioni di case: convogliare i mille focolai di protesta, ribellione e
lotta intorno all’obiettivo di cacciare il governo del golpe bianco e del
pilota automatico e instaurare al suo posto un governo d’emergenza popolare che
assegni a ogni adulto un lavoro utile e dignitoso e a ogni azienda compiti
produttivi secondo un piano nazionale!
Organizziamoci per
vincere!
A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione, RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE Cordiali saluti dalla redazione di: RESISTENZA Dir. resp. G. Maj - Redazione c/o Centro Nazionale del P.CARC: via Tanaro 7 - 20128 Milano; tel./fax 02.26.30.64.54 Reg. Trib.MI n. 484/19.9.94 - stamp. in proprio il 31/05/11. Per abbonamenti nazionali ed esteri e sottoscrizioni: CCP 60973856 intestato a M. Maj Sito: www.carc.it
- Prev by Date: Fwd: film di Isoke
- Next by Date: Fwd: Dimissioni di Calderoli. #iostoconCecileKyenge
- Previous by thread: Fwd: film di Isoke
- Next by thread: Fwd: Dimissioni di Calderoli. #iostoconCecileKyenge
- Indice: