R: Mussalaha per la pace e l’autodeterminazione in Siria ( II )



Buongiorno, 
ho provato a cancellarmi, ma non ci riesco. Mi potreste 
cancellare da questa mailing list?

grazie
e

----Messaggio 
originale----
Da: valeria.sonda at alice.it
Data: 16/05/2013 9.57
A: 
<dirittiglobali at peacelink.it>
Ogg:  Mussalaha per la pace e l’
autodeterminazione in Siria ( II )





 



ELENCO DEL CONTENUTO DI 
QUESTA MAIL:
- promemoria di scadenze rilevanti sulla Siria
-
testimonianze dalla Siria e dalla Libia
-analisi politica estera 
italiana anche sulla Siria






PROMEMORIA ( alcune date conosciute ):



- ITALIA: ieri la Bonino ha dichiarato le priorità che vuole 
perseguire in politica estera, fra le  quali quelle concernenti la 
Siria;

- USA: ieri si è saputo che hanno preparato  un disegno di 
legge da far firmare al Congresso USA per RI-FORNIRE DI  ARMI I 
"RIBELLI" IN SIRIA ( atto totalmente illegale, come previsto da 
trattati EU e ONU )

-USA: ieri l'ONU ha approvato la soluzione di 
condanna nei confronti del governo siriano proposta da KATAR!!!!
 
-
GIORDANIA metà della settimana prossima: riunione di quelli che 
personalmente mi pare evidente costituiscano il covo di 
neonazicapitalisti ( autonominati amici della Siria, in realtà 
committenti-assassini e rapinatori del popolo siriano) in preparazione 
all'incontro all'appuntamento del 27 maggio 2013;

- TURCHIA 23 maggio 
2013: riunione di quelli che personalmente mi pare evidente siano 
mercenari pro-neonazicapitalisti ( autonominati opposizione della 
Siria, in realtà manovali-assassini del popolo siriano e non solo )  a 
Instanbul;

- 27 maggio 2013: riunione degli autonominati " amici della 
Siria" per decidere circa l'allentamento ulteriore dell'embargo armi 
alla Siria: l'intenzione è quella di sabotare i trattati UE e ONU che 
vietano, sulla carta ma in realtà..., l'illegale e criminale fornitura 
d'armi a popoli in crisi con i propri governi sovrani. 
Nonostante il 
gravissimo sostegno "spirituale" e materiale da parte del Katar ai 
gruppi terroristici in Siria ( contribuendo a mandarvi fatwe criminali 
e di induzione alla pura violenza che con la religone non ha niente a  
che fare,  ragazzini plagiati disoccupati e studenti senza futuro 
rapinato  a causa della mancata ridistribuzione degli enormi proventi 
dei monopoli della risorsa naturale petrolifera della terra, galeotti 
fatti uscire appositamente dalle galere mandati in Siria ad uccidere 
ricattati tramite il sequestro delle loro famiglie, finanziamneti di 
armi leggere e pesanti, finanziameneti  di corsi di addestramento 
estremisti, finanziamento di media falsificatori ) il  Katar si  è 
preso anche la  briga di imporre la risoluzione di condanna delle 
violenze del governo siriano CHE l'ONU IERI HA APPROVATO!!!!! ) Ecco 
dunque che si rivela necessario spiegare,  per chi non ha avuto modo 
prima di accedere all'informazione reale, il modello di partigiano "pro-
democrazia" creato e garantito da tutte le istituzioni politiche-
economiche e soprattutto "CULTURALI"  di USA-EU-KATAR-ARABIA SAUDITA-
TURCHIA  ( video ): http://www.youtube.com/watch?v=Xf9QKwmzSQo   Derna, 
Libia;  Altro esempio ideale di "partigiano pro-democrazia" , bene 
comune, joker e patrimonio dell'umanità : http://breakingnews.
sy/ar/article/17444.html ( video ) Esecuzione di 12 civili siriani a 
Deir ez-Zor abbattuti con la pistola 15-5-2013


ROMA, ITALIA, 15 
GIUGNO: GIU' LE MANI DALLA SIRIA, MANIFESTAZIONE MONDIALE CONTRO LA 
GUERRA E PER LA PACE IN SIRIA

GINEVRA, SVIZZERA, GIUGNO 2013 : 
CONFERENZA MONDIALE DI PACE PER LA SIRIA








TESTIMONIANZE DALLA 
SIRIA



Per ulteriori testimonianze sulla Siria vedi questo video: 
http://www.youtube.com/watch?v=dwv7JXgPxLI
Pubblicato in data 
31/ago/2012 CLICK CAPTIONS FOR SPANISH SUBTITLES Manufacturing Dissent 
is a documentary posthumously dedicated to Syrian Palestinian actor 
Mohamad Rafea, who was kidnapped, tortured and finally brutally 
murdered on Sunday November 4th 2012 by terrorist groups that have been 
set loose on the country since the US, UK and their western and Gulf 
State allies launched a covert war in Syria in early 2011, dressed up 
by the media as a "revolution". The words spoken in this video by 
Rafea, and the courage he shows here, is why he was murdered. 
Manufacturing Dissent is a feature about the psychological-warfare by 
the media and political establishment of the west and their allies 
aimed at facilitating the US, European and Israeli agenda of getting 
rid of the current Syrian government. It demonstrates how the media has 
directly contributed to the bloodshed in Syria.Manufacturing Dissent 
includes evidence of fake reports broadcasted/published by the likes of 
CNN, BBC, Al Jazeera and others and interviews with a cross section of 
the Syrian population including an actor, a craftsman, a journalist, a 
resident from Homs and an activist who have all been affected by the 
crisis. Produced by journalists Lizzie Phelan and Mostafa Afzalzadeh. 
Edited by Lizzie Phelan. Website for the documentary here http://www.
manufacturing-dissent.com/ designed by Shahinaz Alsibahie.
With thanks 
to the Syrian Social Club for part funding this documentary.French 
version here: http://www.youtube.com/watch?v=Goj6VX.


INOLTRE


I 
membri delle delegazioni di sostegno a Mussalaha e per la Pace in Siria 
stanno pubblicando in web le proprie relazioni sulle testimonianze 
raccolte direttamente in Siria solo pochi giorni fa, fra cui quelle 
dell'avvocato nordamericano di San Francisco Bay California Paul 
Larudee, dal team FPM http://www.freepalestinemovement.org ( vedi  http:
//www.pressenza.com/it/2013/05/  comunicato 1-2 ) e il giornalista 
cileno, residente negli USA Francisco Coloane ( JUAN FRANCISCO 
COLOANE    es Analista Internacional. Miembro de la delegación de 
periodistas que visita en Siria. Viaje organizado por la Unión Sirio 
Venezolano, liderada por Naím Chabouk.  ).
 Alla The Mussalaha 
Delegation to Syria ( http://www.globalresearch.ca/findings-of-the-
mussalaha-peace-mission-to-syria/5335074 ) ha partecipato anche 
Marinella Correggia. Ecco il secondo dei suoi articoli per Mussalaha-
Riconciliazione per la Pace in Siria:



http://www.sibialiria.
org/wordpress/?p=1384 Mussalaha per la pace e l’autodeterminazione in 
Siria ( II ) di Marinella Correggia, Damasco  11 gennaio 2013


Mussalaha per la pace e l’autodeterminazione in Siria 
 
 
Una 
delegazione internazionale di pacifisti guidata dalla premio Nobel per 
la pace irlandese Mairead Maguire sta visitando Damasco e altri luoghi 
del paese per sostenere il movimento di riconciliazione nazionale 
Mussalaha e chiedere alla comunità internazionale, spiega Maguire, di 
rispettare la sovranità della Siria e l’assoluto bisogno di pace e 
autodeterminazione del popolo siriano, smettendo dunque di alimentare i 
gruppi armati e la destabilizzazione,  e rimuovendo le sanzioni 
economiche che aggravano l’emergenza. 
Anche una delegazione di 
giornalisti dell’America Latina è in Siria per denunciare la 
“manipolazione mediatica”. 
Gli  incontri diplomatici in corso a 
livello internazionale, soprattutto fra russi e statunitensi, suscitano 
speranze e scetticismo a Damasco, insieme al sollievo per la mancata 
risposta del governo all’attacco di Israele. La capitale è stata 
colpita da autobombe fino a pochi giorni fa (gli sbarramenti di cemento 
a protezione di strade e aree sensibili sono ormai ovunque, dipinti con 
i colori della bandiera), e che convive con il tuono dei colpi di 
mortaio o artiglieria notte e giorno (secondo il governo mirano solo ad 
aree occupate da “terroristi” e senza la presenza di civili). La crisi 
economica dovuta anche alle sanzioni si somma all’afflusso di sfollati 
in una città che conta già centinaia di migliaia di rifugiati iracheni 
degli ultimi anni, e palestinesi da lunga data (la delegazione aveva 
già incontrato in Libano i palestinesi che invece sono scappati dalla 
Siria, soprattutto dal campo di Yarmuk, a lungo teatro di scontri fra 
gruppi armati infiltrati e appoggiati da Hamas e residenti del campo 
capitanati dal Fronte popolare per la liberazione della Palestina – 
Central Commando). 
La delegazione in appoggio alla Mussalaha ha 
denunciato la manipolazione mediatica che è al centro della tragedia 
siriana, con organi d’informazione, Ong internazionali e governi che 
ascoltano solo fonti di parte (locali o estere) e le rendono verità 
contribuendo, con la demonizzazione di una delle parti, a giustificare 
le ingerenze internazionali a favore dei gruppi di opposizione, e 
boicottando il dialogo. Un esempio recente è l’uccisione di civili a 
Bania, città costiera nella provincia di Lattakia. 
L’opposizione 
armata giorni fa ha accusato dell’ultima strage di civili, appunto a 
Banias, la milizia Mouqawama Souriyy (Resistenza siriana), comandata da 
Mihraç Ural, di Antiochia, già militante rivoluzionario marxista contro 
il governo turco. La sua milizia è impegnata sul terreno a combattere i 
gruppi armati antigovernativi e islamisti. Ural, contattato dal 
giornalista belga Bahar Kimyongur, si dice oltraggiato dall’accusa, 
rivendica la sua storia di militante della sinistra rivoluzionaria e 
accusa gruppi armati salafiti che avrebbero voluto vendicarsi per il 
rifiuto di uomini del posto di prendere le armi con loro. 
Anche 
oppositori antibaathisti di Banias, come Ahmad Ibrahim e il blogger 
Ahmad Abou Al-Khair scagionano Ural e accusano gruppi terroristi. 

Mairead Maguire e la delegazione hanno visitato ospedali e quartieri, 
incontrato esponenti religiosi della Mussalaha (che continuano a 
ottolineare l'eterna natura aica e tollerante del paese, messa a 
durissima prova), vittime civili degli scontri e delle esplosioni, e 
diversi esponenti dell’opposizione non armata, parlamentare ed 
extraparlamentare.



http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1388 
MUSSALAHA E ALTRI PICCOLI SASSI NELL’INGRANAGGIO DEL TERRORE ( III ) di 
Marinella Correggia, Damasco 14 maggio 2013.

  
" ... Embarghi e 
illegalità 
Alla delegazione il Ministro della giustizia ha annunciato 
che giuristi siriani stanno preparando denunce internazionali per la 
violazione della stessa carta dell’Onu. 
 E ieri il governo austriaco 
ha espresso lo stesso concetto: in una lettera ai 26 partner dell’Ue ha 
scritto che rifornire di armi gli anti-governativi sarebbe “una 
violazione del diritto internazionale e delle leggi di base dell’Unione 
Europea” nonché dei “principi della Carta delle Nazioni Unite 
riguardante il non intervento e l’uso della forza”. Per non dire della 
violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza riguardanti Al 
Qaeda, visto che il Fronte al Nusra, che ne è alleato, agisce fra i 
“ribelli”. 
I ministri degli Esteri dell’Ue discuteranno circa le 
sanzioni alla Siria alla fine di maggio. Sulla linea dell’Austria anche 
Svezia, Finlandia, Lettonia, Estonia Lituania. E l’Italia? ..." ( 
continua )










 L'ANALISI DI MANLIO DINUCCI 











http:
//coriintempesta.altervista.org/blog/a-roma-forze-speciali-di-pace/




A Roma forze speciali di «pace»

mag. 15


di: Manlio Dinucci
Nell’
incontro col segretario di stato John Kerry, il ministro degli esteri 
Emma Bonino ha ribadito il fermo impegno dell’Italia nel contribuire a 
un accordo di pace israelo-palestinese e, in generale, al processo di 
pace in Medio Oriente.
 Che l’Italia sia impegnata è indubbio, bisogna 
però vedere per che cosa.
 Lo ha messo in evidenza, due giorni dopo, un 
incidente aereo. Sabato è precipitato nel savonese, durante un test di 
certificazione, un prototipo del caccia M-346 dell’Alenia Aermacchi 
(Finmeccanica), che dal 2014 verrà fornito a Israele in 30 esemplari. 
Considerato l’addestratore più avanzato oggi esistente al mondo, il 
bireattore M-346 potrà essere usato dall’aeronautica israeliana non 
solo per preparare i piloti ad attacchi ancora più micidiali, ma anche 
come caccia da combattimento «per ruoli operativi a costi contenuti», 
ossia per attacchi aerei low cost contro Gaza, la Siria e altri paesi: 
l’M-346 può infatti trasportare 3 tonnellate di bombe e missili. L’
Alenia assicurerà il supporto logistico. Così l’Italia contribuisce al 
processo di pace in Medio Oriente che, secondo la Bonino, si sta 
accelerando grazie all’«impressionante dinamismo dell’amministrazione 
Usa». 














  A Roma Kerry e la Bonino hanno parlato anche 
della crisi siriana, sottolineando che occorre fare presto a trovare la 
soluzione «per evitare lo spill over del conflitto nelle altre aree 
della regione». La stessa logica di chi, dopo aver incendiato la casa 
del vicino, grida «al fuoco» sentendosi minacciato dalle fiamme che 
escono dalla casa. La soluzione, ha ribadito Kerry, deve essere 
«politica», basata sulla condizione che Bashar al Assad non potrà far 
parte di un governo di transizione in Siria, ossia che l’attuale 
governo sia deposto e subentri quello dei «ribelli». La sua linea 
«diplomatica» è chiara: quale governo debba avere la Siria lo decidono 
gli Usa con l’ok degli alleati Nato. Su questo punto Kerry ha condotto 
a Roma colloqui con il premier Letta e altri. Orgogliosa, la Farnesina 
ha dichiarato che la città di Roma è divenuta «un importante snodo 
diplomatico per il dossier mediorientale». In realtà Roma è, per 
Washington, soprattutto un importante snodo militare. Lo conferma il 
fatto, rivelato dal New York Times, che il Comando Usa per le 
operazioni speciali (Ussocom) ha da poco inviato ufficiali di 
collegamento all’ambasciata statunitense a Roma per «consigliare le 
forze speciali nazionali e coordinare con esse le attività». Quale sia 
l’«attività» prioritaria lo indica il fatto che ufficiali di 
collegamento dello Ussocom sono stati allo stesso tempo inviati in 
Turchia e Giordania, dove vengono addestrate e armate le forze 
infiltrate in Siria. Lo Ussocom ha infatti il compito non solo di 
effettuare azioni di commandos per eliminare o catturare nemici, ma 
anche quello di addestrare truppe straniere e compiere operazioni di 
spionaggio.
 Secondo dati forniti dallo stesso comando, esso opera di 
norma in oltre 70 paesi e, lo scorso marzo, aveva operazioni in corso 
in 92 paesi. L’invio di ufficiali di collegamento dello Ussocom all’
ambasciata Usa a Roma, per «consigliare» le forze speciali italiane e 
«coordinare» il loro impiego, indica che l’Italia è sempre più 
coinvolta nella guerra coperta condotta in Medio Oriente e Africa.
 In 
Italia, ha precisato Kerry nella conferenza stampa a Roma, «vivono 
circa 30.000 militari Usa». Aumenteranno quando, secondo i piani, sarà 
trasferito da Stoccarda a Sigonella il Comando Usa in Europa per le 
operazioni speciali.

Fonte: IlManifesto.it










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