Che cosa dovrebbe fare l’Europa in Siria? Lettera aperta a Herman Van Rompuy








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Lettera Aperta a H.Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo

Che cosa dovrebbe fare l’Europa in Siria? Lettera aperta a Herman Van Rompuy

di Padre Daniel Maes 

Eccellenza
oggi è più che mai difficile ottenere il sostegno dei capi di Stato e di governo. Lei è, per così dire, sulla sedia di Robert Schumann, il padre dell'Europa. (…) politico la cui preoccupazione principale constava nella riconciliazione, nel dialogo, nella cooperazione, nella solidarietà e nella pace dei popoli, con un grande rispetto per l'individualità di ogni nazione, verso la creazione di un'Europa solidale con tutti i paesi e i popoli. Lei sa tutto questo meglio di chiunque altro. In merito a ciò che sta realmente accadendo in Siria, mi permetta di condividere con Lei qualche esperienza personale. Io sono un semplice cittadino, un cittadino europeo che da alcuni anni vive e lavora in Siria. Qui ho pienamente apprezzato l'ospitalità della gente e il suo considerevole patrimonio umano: libertà, pace e soprattutto una profonda e radicata volontà di vivere in pace e sintonia con tutti i diversi gruppi etnici e religiosi per vivere insieme in concordia. A Damasco, Qara e altrove sono stato ospite in molte famiglie, sia musulmane che cristiane. Non ho mai incontrato alcuna differenza in termini di generosità e ospitalità. Nessuna forma di ostilità. Nel frattempo Qara è divenuta oggi un covo di terroristi e uno dei posti più pericolosi in Siria.
Dietro la cosiddetta "Primavera Siriana"
Ho visto nascere su iniziativa dell'Occidente e dei suoi alleati arabi la cosiddetta "rivolta". Come al solito abbiamo camminato attraverso Qara, visitato qua e là malati nelle famiglie, fatto un pò di shopping e poi insieme ad alcuni ragazzi ed al parroco abbiamo pranzato nella ridente città bizantina. Questo dopo la preghiera del Venerdì presso la moschea centrale, insolitamente affollata. Quindi è accaduto che giovani uomini dall'atteggiamento circospetto d'improvviso hanno cominciato ad agitarsi ed a gridare slogan contro il presidente della Siria al fine di scattare foto e filmare video. Il sacerdote ha poi rivelato come negli ultimi tempi tali pratiche siano divenute una buona attività per guadagnare un pò di soldi vendendo le foto e i video realizzati su Al Jazeera. E si sa come Al Jazeera fino ad oggi abbia influito sulla manipolazione dell'informazione occidentale. La realtà è che in Siria non è mai scoppiata alcuna "sollevazione popolare" e non c'è mai stata una "guerra civile" fomentata dalla popolazione.
Il Complotto – Vittime Sacrificali Predestinate da tempo
In realtà il Governo, il popolo e il territorio siriano erano da tempo le vittime sacrificali predestinate nell'ambito di un complotto (cospirazione) preparato e ben pianificato dall'esterno. D'altra parte fortissimi ed occulti interessi spingerebbero le azioni dell'America, Israele, Europa, Turchia, Arabia Saudita e Qatar: il modo in cui essi presentano e trattano il popolo sovrano siriano ed il suo territorio è un crimine contro l'umanità.
La Responsabilità dell'Europa
La responsabilità dell'Europa è evidente ed implica la negazione più radicale di tutti i suoi principi. Probabilmente la Siria dal punto di vista strategico è uno dei luoghi più importanti per i governanti del mondo, nonché una delle poche roccaforti a resistere contro il distruttivo imperialismo occidentale (che – aggiungiamo – ha già fatto piazzapulita in Medioriente ed Africa).
Il Ruolo della Turchia
Il presidente siriano si è sempre dimostrato pronto al dialogo ed all'amicizia verso la vicina Turchia. Nel frattempo, l'Europa ha posto un suo quartier generale militare lì sul confine settentrionale con la Siria, provvedendo ad allestire campi per l'addestramento militare dei terroristi. Infine, la Turchia ha messo le mani su tutte le fabbriche di Aleppo – il cuore economico della Siria – smantellandole, saccheggiandole e distruggendole, dimostrandosi un fedele partner europeo, con tanto di pugnale nascosto dietro le spalle, e proteso a perseguire il suo sogno: ripristinare l'impero ottomano.
Il 
Damasco, 2 maggio: l'autobomba quotidiana
Ruolo di Arabia Saudita e Qatar
La Siria è infine l'ultimo baluardo contro l'Islam fondamentalista radicale ed è quindi una spina nel fianco di Arabia Saudita e Qatar: anch'essi buoni amici dell'Occidente, amici ricchi e potenti, nonché i più grandi finanziatori del terrorismo a livello internazionale. Anche se la loro società rappresenta una vergogna per la famiglia umana, essi vogliono creare a tutti i costi uno stato laicale in Siria (cancellando definitivamente – aggiungiamo – la presenza del Cristianesimo) sostituendo all'attuale credo una dittatura islamica radicale. In effetti essi stanno facendo il "lavoro sporco" nell'interesse degli amici occidentali, che un domani (a lavoro finito) potranno mettere le mani sulle risorse energetiche del Paese e quindi stabilizzare nella regione il proprio potere.
L'Asse del Male e la Nuova Norimberga
I cittadini siriani saranno spazzati via, il Paese – come accaduto già in tanti altri paesi – sarà lasciato in balia di queste forze esterne e della fazione collusa con le forze occidentali (e con l'integralismo islamico) auto-proclamatasi col curioso appellativo di "Amici della Siria". Fazione che a sua volta avrà la sua parte della ricchezza ergendosi contro le altre potenze regionali. Ma una volta cadute tutte queste maschere, quanto accaduto sarà probabilmente ricordato attraverso una nuova Norimberga. Ciò dimostrerà il fatto che il famoso "asse del male" in realtà non riguardava affatto Damasco, ma bensì Washington, New York, Bruxelles e Londra.
Il Ruolo dei Cristiani nella rinascita d

Come cristiano, io appartengo al gruppo più imparziale in Siria: i cristiani nella storia della Siria hanno avuto un ruolo importante nel Rinascimento arabo, fornendo tra l'altro il loro contributo particolare alla cultura araba. Ma i cristiani non hanno mai avuto alcuna ambizione nel diventare un gruppo di potere, supportano tutte le riforme in maniera assolutamente equilibrata e non partigiana. I cristiani sono il gruppo più povero, ma restano testimoni della loro fede in Gesù Cristo e del Regno di Dio sulla terra. Quindi, finora, in tale prospettiva, abbiamo operato al fine di aiutare le famiglie bisognose di tutte le etnie e religioni, ricevendo nel contempo aiuto e sostegno da loro. Vuole davvero sapere cosa sta accadendo in Siria? Ascolti allora le grida ripetute dei nostri patriarchi: i testimoni più attendibili e imparziali.

L'Europa non deve contribuire alla distruzione della Siria!
Signore, non è compito dell'Europa quello di rovesciare il governo siriano e il suo Presidente, contribuendo ad uccidere e a distruggere il Paese. Nel frattempo, lo stesso Presidente, il Governo e il Popolo hanno espresso il proprio desiderio di continuare a vivere in unità, nonostante il terribile complotto straniero. Questa è la vera grandezza del popolo. Ci sono certamente molte lacune e carenze nella gestione amministrativa e nella società, tuttavia il modo vigliacco con il quale l'Occidente ed i suoi alleati cercano costantemente di boicottare i processi di cambiamento è inaccettabile e indegno d'Europa.
Basta alle Menzogne mediatiche ed alle azioni sovversive
Che cosa può fare l'Europa? Cessare l'attività di diffusione sistematica di menzogne sulla realtà siriana; cessate ogni azione di sostegno e collaborazionismo protesa al rovesciamento del governo e del capo dello Stato; arrestare tutte le azioni che direttamente o indirettamente, stanno causando continue e cruente uccisioni, seminando il caos nel Paese; cessare di supportare il sedicente "Esercito Libero Siriano", il quale a ben vedere non è né libero, né siriano, né un esercito, ma è in realtà costituito da bande di criminali operanti con la vocazione e l'ordine di distruggere il Paese.
L'Asse Euro-Anglo-Stutunitense – Stesso copione di Iraq e Libia
Stessa logica seguita dai droni senza pilota degli Stati Uniti, che negli ultimi anni hanno ucciso migliaia di civili innocenti in diverse regioni del mondo. Ciò mentre l'Occidente ed i suoi alleati Continuano a confezionare falsi filmati e false testimonianze inerenti a presunti attacchi con armi chimiche, protesi a mettere in cattiva luce il Governo Assad, incuranti verso le migliaia di vittime - per lo più soldati e giovani - che in questa guerra hanno dato la propria vita per proteggere il loro popolo. In tutto ciò le ricordo che in Iraq, dopo 2000 anni, una delle più antiche comunità cristiane è stata distrutta grazie alla coalizione anglo-americana con lo slogan "Libertà per l'Iraq" e con il supporto della menzogna sulle inesistenti armi di distruzione di massa. Stesso copione seguito per la distruzione disumana della Libia da parte dell'imperialismo occidentale, con il sostegno attivo dell'Europa.
No al Terrorismo. Si al Dialogo ed alla Ricostruzione
Che cosa può fare l'Europa? Difendere la sovranità del popolo siriano razziato dalla Turchia, contribuendo alla ricostruzione di tutti mulini distrutti e rubati. Chi distrugge un Paese deve anche Ricostruirlo. Deve essere uno statista e non un leader terrorista: ciò entrando in dialogo con il governo e il Presidente della Siria, faccia a faccia. 
Fermate questa follia! Senza Valori di Pace l'Europa non ha futuro
Eccellenza, l'attacco in corso contro la Siria da parte dell'Europa è degradante. La sofferenza del popolo siriano è espressa da un grido di aiuto che sale sempre più forte: fermate questa follia! È troppo, è davvero troppo! L'Europa deve essere costituita su fondamenti autentici e valori umani universali. Senza questi valori, l'Europa non ha alcun significato: essa è senza futuro. (…) Eccellenza, Se desidererà contribuire a svolgere una positiva inversione di tendenza all'attuale status quo e quindi deciderà di venire incontro alla sofferenza del popolo siriano, allora meriterà il nome di "secondo padre dell'Europa" o quello di "ri-fondatore dell'Europa", cosa che io sinceramente le auguro, in caso contrario, non si potrà definire un politico e cristiano degno di tale nome.

Padre Daniel Maes – Monastero dell'Ordine dell'Unità di Antiochia, Siria

Traduzione a cura di Sergio Basile e della Redazione di "Qui Europa"