Scorie. Il treno fa marcia indietro
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- Date: Tue, 12 Mar 2013 11:07:38 +0100 (CET)
- Importance: Normal
Scorie. Il treno fa marcia indietro
Lunedì 11/martedì 12 marzo. Era tutto pronto. Le barre con le scorie,
trasportate su gomma dal deposito Sogin di Saluggia allo stabilimento di
logistica Sifte Berti nella notte tra il 10 e l’11 marzo, erano state
caricate sul Castor sin dalle prime ore del mattino. Il treno, presidiato
dalla polizia, è rimasto sui binari del piazzale sino a poco prima di
mezzanotte. Intorno a quell’ora i cancelli si sono aperti e il convoglio –
due treni civetta e quello con le scorie – fa qualche centinaio di metri
ed arriva alla stazione di Vercelli. L’apparato è quello delle altre
volte: centinaia di carabinieri, finanzieri e poliziotti in assetto
antisommossa, i vigili del fuoco, la digos.
Di solito il treno parte
subito per Novara.
Invece no. Il treno e l’intero apparato di polizia
che lo accompagna lungo tutta la tratta restano congelati ai blocchi di
partenza. Passaggi a livello presidiati, stazioni militarizzate, ponti
messi sotto sorveglianza.
Nel pomeriggio la prefettura di Torino,
cedendo alle pressioni dei No Nuke, per la prima volta comunica al sindaco
di Avigliana che il treno è previsto per questa notte. I media diffondono
la notizia della grande giornata di lotta contro il nucleare svoltasi in
Francia in occasione del secondo anniversario del disastro di Fukushima.
La rete “Sortir du nucleaire” annuncia che il passaggio del treno verrà
contrastato sia in Francia che in Italia.
Passano i minuti, passano
le ore ma il treno è sempre sui binari. Si rincorrono le voci, ma nessuno
capisce cosa stia capitando. A Novara, Asti, Avigliana aspettano il treno
tanti antinuclearisti.
Intorno alle due e mezza l’apparato di polizia
ad Asti e ad Avigliana si liquefa.
A Vercelli il treno si mette in
moto. E torna indietro nel piazzale da cui si era mosso oltre due ore e
mezza prima.
Ad Avigliana i No Nuke fanno una breve assemblea, che
commenta il buon risultato della lotta: per la prima volta il treno, già
pronto alla partenza, è stato fatto tornare indietro, nonostante la
complessa macchina di polizia che lo accompagna, fosse stata ormai
avviata.
Il quinto trasporto nucleare è stato rimandato. A quando è
difficile dirlo: forse domani, forse tra una settimana o un mese. Un fatto
è certo: questa notte è tornato indietro, la lotta contro questi trasporti
inutili e pericolosi ha fatto un passo avanti.
L’invito per tutti è
di restare sintonizzati sulle libere frequenze di radio Blackout – 105,250
FM – tenere i telefoni accesi e gli scarponi pronti.
Coordinamento “Stop trasporti nucleari”
Contatti: 338 6594361
siti per info:
www.radioblackout.org
http://anarresinfo.noblogs.org
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