Avigliana. No Nuke sui binari, la polizia sgombera
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- From: "Federazione Anarchica Torinese" <fat at inrete.it>
- Date: Tue, 15 Jan 2013 15:59:56 +0100 (CET)
- Importance: Normal
Avigliana. No Nuke sui binari, la polizia sgombera
Martedì 15 gennaio. Dopo oltre un mese e
mezzo di rumores sul possibile passaggio di un nuovo treno carico
di scorie nucleari, provenienti dal deposito Avogradro di Saluggia e
dirette all’impianto di riprocessamento della Areva a La Hague,
lunedì sera il tam
tam degli antinuclearisti ha suonato la sirena
d’allarme nel tardo pomeriggio, quando è arrivata la conferma che erano
cominciate le operazioni di carico del treno a Vercelli, dove arrivano in
camion le scorie provenienti da Saluggia.
Nel Piemonte occidentale,
dove si era già svolto un presidio domenica, l’appuntamento era da tempo fissato alla
stazione di Avigliana. Altri presidi si sono formati a
Novara e ad Asti.
In tarda serata è arrivata la notizia
che il treno era partito da Vercelli intorno alle 23,40. Il percorso è
quello di sempre. Da Vercelli a Novara, poi giù nel basso Piemonte a
Mortara, Alessandria, Asti, Torino Lingotto, interland ovest e poi Val
Susa.
L’assemblea degli attivisti, infreddoliti ma decisi a
resistere, decide l’occupazione dei binari. Da queste parti nessuno
è disponibile ad un ruolo testimoniale. Bisogna mettersi di
mezzo.
A Novara e ad Asti, i presidi vengono
circondati dalla polizia e bloccati sin dopo il passaggio
del convoglio nucleare, composto da tre treni, due civetta e uno con le
scorie.
Sono trascorsi pochi minuti dallo sgombero ad Asti, quando la
polizia, che ha nel frattempo militarizzato tutte le stazioni sul
percorso, irrompe in massa ad Avigliana, entrando dal
sottopassaggio e da entrambi i lati della stazione. I No Nuke vengono
circondati da un apparato repressivo impressionante per i numeri
messi in campo. In un primo tempo pare che si accontentino di circondare
gli attivisti, poi parte un intervento più diretto, i compagni
vengono sospinti fuori con la delicatezza che contraddistingue
quelli dell’antisommossa, gli attivisti vengono sollevati di
peso. Parte anche qualche botta: una attivista viene schiacciata da
uno scudo e diventa necessario chiamare l’ambulanza. Non viene
concesso ai volontari di arrivare nel piazzale per prestare soccorso e la
donna colpita deve essere aiutata a raggiungere il mezzo.
La partita,
visto lo schieramento di forze e le diverse “regole di ingaggio” aveva un
esito scontato, lo sgombero del blocco, tuttavia la determinazione
dei compagni e delle compagne fa sì che se la debbano sudare per quasi
un’ora. Terminato lo sgombero la polizia circonda il piazzale
della stazione per impedire che i manifestanti si allontanino.
Circa
un quarto d’ora dopo il passaggio del convoglio nucleare, il capitano dei
carabinieri di Susa, Mazzanti, fa aprire i cordoni. Sono le tre e
quarantacinque. Quella appena trascorsa è la quarta notte di
resistenza ai trasporti nucleari negli ultimi due anni.
I treni dovevano essere 12 entro il dicembre scorso, a gennaio 2013 ne
sono passati solo quattro: il segno che la resistenza a questi trasporti
inutili e pericolosi, fatti senza avvertire la gente, sta mettendo in
difficoltà i vari governi che si sono succeduti.
Per approfondimenti
su questi trasporti leggi il
volantino distribuito in questi giorni a Torino e in
Val Susa.
Per una cronaca della nottata antinucleare ascolta il servizio su radio onda
d’urto, guarda il
video del Fatto
Quotidiano
Per info: http://anarresinfo.noblogs.org
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