[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
[Resistenza] Bologna 2 maggio 2012 - No alla messa fuorilegge dei comunisti
- Subject: [Resistenza] Bologna 2 maggio 2012 - No alla messa fuorilegge dei comunisti
- From: Resistenza Pcarc <resistenza.pcarc at rocketmail.com>
- Date: Thu, 26 Apr 2012 11:25:07 -0700 (PDT)
- Delivered-to: resistenza at lists.riseup.net
- List-archive: <https://lists.riseup.net/www/arc/resistenza>
- List-help: <mailto:sympa@lists.riseup.net?subject=help>
- List-id: <resistenza.lists.riseup.net>
- List-owner: <mailto:resistenza-request@lists.riseup.net>
- List-post: <mailto:resistenza@lists.riseup.net>
- List-subscribe: <mailto:sympa@lists.riseup.net?subject=subscribe%20resistenza>
- List-unsubscribe: <mailto:sympa@lists.riseup.net?subject=unsubscribe%20resistenza>
- Sender: resistenza-owner at lists.riseup.net
Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza
- per il Comunismo (CARC)
Via Tanaro, 7 - 20128 Milano
- Tel/Fax 02.26306454
e-mail: resistenza at carc.it – sito: www.carc.it
e-mail: resistenza at carc.it – sito: www.carc.it
Milano 26.04.2012
Bologna 2 maggio- h. 9.30 piazza Nettuno
in
occasione del processo contro il (n)PCI e le organizzazioni della sua carovana
Presidio, microfono aperto e reading
di denuncia, solidarietà e lotta
No alla messa
fuorilegge dei comunisti, difendere le residue libertà di opinione, organizzazione e propaganda conquistate
con la vittoria della Resistenza e sancite dalla Costituzione!
Dal movimento NO TAV ai manifestanti del 15 ottobre, solidarietà a tutte
le organizzazioni, i movimenti e i compagni colpiti dalla repressione!
- Solidarietà incondizionata a
tutti i compagni arrestati e perquisiti, per Davide Rosci e Mauro Gentile, libertà per tutti e
tutte!
- Alberto Perino denunciato per vilipendio alle forze armate? IO STO CON ALBERTO!
- Rinviati a giudizio i compagni del Fuoriluogo di Bologna
- Lotte sociali e repressione nell’Italia democratica- assemblea pubblica a Parma, 29.04.12 - h. 15.30, via Bixio 88 c/o Circolo Arci Zerbini
Il 2 maggio la
Corte d’Assise di Bologna deve esprimersi sulle eccezioni
sollevate dai nostri avvocati nella fase preliminare della prima udienza
tenutasi l’8 febbraio. Formalmente deve decidere se la sentenza di rinvio a
giudizio pronunciata dal GUP Gamberini è valida, viste le numerose irregolarità
procedurali e soprattutto il fatto che la sentenza era già scritta nel vero
senso della parola e se è Bologna la sede competente del processo (visto che
nel rinvio a giudizio si parla di “reati commessi in Italia, a Modena e altrove
e in Francia, Parigi”). In realtà la
Corte d’Assise deve decidere se continuare il processo, cioè
se avallare o meno una montatura giudiziaria e una decennale persecuzione
politica, se nel nostro paese per i comunisti e quanti lottano per mettere fine
al disastro economico, sociale e ambientale sono ancora in vigore le libertà
democratiche (o almeno quanto resta di esse) conquistate grazie alla vittoria
della Resistenza sul nazifascismo oppure se esse sono riservate esclusivamente
agli esponenti delle classi dominati e ai loro accoliti. La Corte
d’Assise di Bologna, in definitiva, deve decidere se diventare complice o meno
della deriva antidemocratica e antipopolare, della deriva reazionaria in corso.
Mettiamo sotto accusa
gli unici e veri terroristi del nostro paese, a partire dal governo
Monti-Napolitano che è stato costituito illegalmente e sta violando
spudoratamente la
Costituzione!
Tutti i compagni, lo ricordiamo, sono sotto processo con l’accusa di associazione sovversiva con
finalità di terrorismo. In effetti è
vero che è in corso una sovversione profonda dell’ordinamento del nostro paese,
della sua costituzione materiale prima ancora che della sua Costituzione
scritta e ancora, almeno formalmente, in vigore.
Il verminaio dentro e intorno alla Lega e il caso Lusi mostrano
al di là di ogni dubbio che ne è stato del referendum del 1993 con cui la
maggioranza dei cittadini italiani aveva votato contro il finanziamento
pubblico ai partiti.
L’esito del
referendum del giugno scorso sull’acqua pubblica e gli altri beni comuni, la
volontà espressa con il voto da 27 milioni di persone, non solo non ha ancora
avuto attuazione, ma il governo Monti sta cercando apertamente di aggirarlo.
La Costituzione pone il lavoro a fondamento dell’unità della società e del
paese, stabilisce il diritto al lavoro e a un salario dignitoso per ogni
adulto, ma il nostro paese sta diventando un cimitero di fabbriche, aumentano i
disoccupati, i precari, il lavoro nero fino alle nuove forme di vera e propria
schiavitù: il denaro e l’arricchimento diventano l’unico fondamento della società, l’unica vera legge.
Il diritto al reintegro sul posto di lavoro di chi è licenziato senza giusta
causa (art. 18) è un peso insopportabile: l’arbitrio del padrone deve diventare
legge ovunque.
In Val di Susa le Autorità e le forze dell’ordine stanno
cercando di piegare la “sovranità popolare” agli interessi di un pugno di
affaristi e speculatori eretti a “interesse nazionale” ricorrendo alla
militarizzazione del territorio, alle cariche contro i manifestanti, alle
retate, alla criminalizzazione e agli arresti di chi si oppone alla
devastazione di un’intera vallata e allo sperpero delle risorse pubbliche.
La Costituzione stabilisce l’autonomia degli enti locali, ma il governo
Monti priva Comuni e Regioni dei fondi per i servizi pubblici, vuole legare
loro le mani con la
Tesoreria Unica e il Patto di Stabilità e ridurli al ruolo di
esattori delle tasse (a partire dall’IMU, la nuova tassa sulla casa) per conto
del governo centrale.
L’intervento militare in Libia è l’ultima in ordine di tempo
delle missioni di guerra che, benché ribattezzate “missioni umanitarie”,
calpestano e violano il divieto costituzionale di ricorrere alla guerra come
strumento per risolvere le controversie internazionali.
La riforma della Difesa
targata Di Paola (per anni dirigente NATO e, in qualità di presidente del
comitato militare NATO, uno dei principali artefici della guerra contro la Libia) istituzionalizza
questa situazione di fatto: “le forze armate italiane devono sviluppare
capacità di intervento efficace e tempestivo anche a grande distanza dalla
madrepatria, devono operare nelle zone di ‘interesse strategico’ che
comprendono i Balcani, l’Europa orientale, il Caucaso, l’Africa settentrionale,
il Corno d’Africa, il vicino e medio Oriente e il Golfo persico”.
Il nuovo ordine introdotto da Marchionne a partire dal 1°
gennaio di quest’anno estromette dagli stabilimenti FIAT la FIOM con buona pace della
libertà di rappresentanza e organizzazione sindacale formalmente ancora in
vigore, le zone rosse, i divieti e le cariche delle forze dell’ordine fanno
carta straccia della libertà di manifestazione, le precettazioni limitano di
fatto il diritto di sciopero.
A più di 10 anni di distanza, “nessuno dei 46
poliziotti, guardie penitenziarie, medici e infermieri condannati in primo e
secondo grado dal Tribunale di Genova per le violenze e le torture inflitte ai
manifestanti fermati e arrestati, nella caserma di Genova Bolzaneto, in
occasione del G8 a Genova, è stato sospeso o allontanato dal lavoro” (Enrica
Bartesaghi, Presidente del Comitato Verità e Giustizia per Genova, Lettera al
Presidente della Repubblica, al Ministro degli interni, al Ministro della
Giustizia, 27 gennaio 2012), i loro dirigenti (Gianni De Gennaro, Spartaco
Mortola, Alessandro
Perugini, Francesco Gratteri, Giovanni Luperi, Giovanni Luperi, Vincenzo
Canterini, ecc.) sono stati promossi, i
mandanti politici non sono stati neanche inquisiti.
I diritti fondamentali delle persone e gli accordi
internazionali a tutela dei migranti non sono in vigore nei CIE e nei CARA, nel
Canale di Sicilia. Casa Pound, Forza Nuova e le altre organizzazioni dei
“fascisti del terzo millennio” che sono tornati a insanguinare l’Italia godono
di appoggi, coperture e complicità in alto loco, benché il fascismo, oltre che
illegittimo, nel nostro paese sia anche illegale.
Il risultato? Otto milioni di persone che vivono in povertà,
migliaia di persone che ogni anno muoiono di miseria, di lavoro, di malattia,
di carcere, di emigrazione, di maltempo, di disastri ambientali, di
disperazione e altrettante che sono emarginate dalla vita sociale e condannate
a vivere di espedienti o di elemosine: qui, oggi, in Italia, uno dei paesi
sviluppati e ricchi!
Quindi è vero che nel nostro paese agiscono dei terroristi:
sono i responsabili di tutto questo! Hanno un nome e un cognome, siedono nei
consigli di amministrazione delle aziende, delle banche e delle società
finanziarie, siedono al governo, in Parlamento, nei palazzi del potere, siedono
in Vaticano, in Confindustria, ai vertici del nostro paese.
Con la resistenza e la
lotta contro la repressione, con la solidarietà proletaria trasformare le
operazioni repressive in uno strumento per lo sviluppo del movimento contro la
crisi e i suoi responsabili, per la rinascita del movimento comunista
“La repressione si aggraverà. Gli obiettivi che il governo
Monti è incaricato di raggiungere rendono necessario che esso ricorra sempre
più alla repressione. Non può tollerare iniziative da parte delle masse
popolari, non può tollerare la vita autonoma di centri di orientamento e di
organizzazione. Siccome la resistenza alla crisi e alle manovre della borghesia
e del clero aumenterà, aumenterà la repressione. Bisogna contrastare la
repressione e intralciarla in ogni modo.
Contro l’aggravarsi del ricorso delle autorità alla
repressione, occorre rafforzare
-
la resistenza alla repressione delle
organizzazioni e dei compagni e in generale dei lavoratori: non cedere a
pressioni e ricatti, non lasciarsi prendere dal panico, non isolarsi ma
rafforzare i legami con i compagni e con le organizzazioni in occasione
di ogni operazione repressiva: è una questione politica ma anche di dignità e
igiene personale;
-
la lotta contro la repressione: ogni
azione repressiva del regime deve essere denunciata su larga scala e dare luogo
a proteste e manifestazioni pubbliche. Quanto al processo di rottura (usare le
iniziative repressive e i procedimenti giudiziari per mettere il regime, le sue
istituzioni e le sue autorità, individui e gruppi, sul banco degli accusati,
passare da imputati e accusati ad accusatori, indebolire il legalitarismo tra
le masse popolari e nella sinistra borghese sollecitando prese di posizione
pubbliche e rifiuto della collaborazione), bisogna allargare il ricorso ad esso
e portare ad un livello superiore la sua pratica;
-
la solidarietà delle masse popolari
con i compagni e le organizzazioni che il regime colpisce con le sue operazioni
repressive: “solidarietà su tutti i piani e a tutti i livelli” (da La Voce del (n)PCI n. 40
- marzo 2012).
Estendere e rafforzare la ribellione
e la disobbedienza di massa contro il governo Monti e le sue misure criminali!
Allargare il coordinamento e l’unità
d’azione tra le organizzazioni, i movimenti e i settori mobilitati per non
pagare la crisi dei padroni!
Rendere ingovernabile il paese a
Monti e i suoi mandanti fino a cacciarlo via e instaurare al suo posto un
governo d’emergenza popolare!
La battaglia contro la messa
fuorilegge dei comunisti e la repressione delle forze dell’ordine e dei
Tribunali è parte integrante della lotta per farla finita con il governo
Monti-Napolitano e le sue misure di rapina delle masse popolari, di
eliminazione dei loro diritti e di sottomissione del nostro paese alla comunità
internazionale degli speculatori!
Contribuisci
e sostieni questa battaglia:
- firma, fai firmare e dai ampia diffusione dell’appello “NO alla messa fuori legge dei comunisti” [vedi le adesioni]
- contattaci per organizzare, promuovere e partecipare alle iniziative politiche, di solidarietà, di denuncia e di lotta (scrivendo a resistenza at carc.it o chiamando al numero di tel. 02.26.30.64.54);
- invia e fai inviare messaggi di protesta a:
-
Corte
di Assise di Bologna Via Farini 1, 40124; telefoni: 051.201269 / 270 / 139;
fax: 051.332352; e-mail: roberta.castellari at giustizia.it - tribunale.bologna at giustizia.it
-
PM
Antonio Gustapane presso la
Procura della Repubblica di Bologna, Piazza Trento e Trieste,
3 - 40137, tel. 051.201111, fax 051.201948 o 051.201 883 – e-mail: procura.bologna at giustizia.it
- fai una sottoscrizione, partecipa e contribuisci a organizzare iniziative di raccolta fondi fra i tuoi amici, conoscenti, compagni, nella tua città o tramite i tuoi contatti (versamenti su ccp n. 60973856 intestato a M. Maj via Tanaro, 7 - 20128 Milano; sulla Postepay n. 4023600470226814 intestata a Manuela Maj; bonifico sul Conto BancoPosta n. 60973856 Coordinate IBAN: IT 55 F 07601 01600 000060973856, intestato a Manuela Maj).
A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione, RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE Cordiali saluti dalla redazione di: RESISTENZA Dir. resp. G. Maj - Redazione c/o Centro Nazionale del P.CARC: via Tanaro 7 - 20128 Milano; tel./fax 02.26.30.64.54 Reg. Trib.MI n. 484/19.9.94 - stamp. in proprio il 31/05/11. Per abbonamenti nazionali ed esteri e sottoscrizioni: CCP 60973856 intestato a M. Maj Sito: www.carc.it
- Prev by Date: Arditi del popolo , guerre per l’acqua, Franco Serantini, pogrom ad Atene
- Next by Date: 27 aprile, Monti incontra Rasmussen (Nato) a Roma
- Previous by thread: Arditi del popolo , guerre per l’acqua, Franco Serantini, pogrom ad Atene
- Next by thread: 27 aprile, Monti incontra Rasmussen (Nato) a Roma
- Indice: