per aderire alla lettera di dissociazione da Monti&Napolitano in ginocchio dal petromonarca bellicoso







http://vimeo.com/37510628 ( the last farmer, documentario, giuliano 2011 )
http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2012/04/21/news/madre_di_migrante_tunisino_disperso_si_da_fuoco_per_protesta_contro_l_italia_una_delegazione_di_donne_rappresentanti_delle_f-33693577/ ( madre che si brucia vuole sapere dov'è suo figlio, sabina  21 aprile )
http://vimeo.com/22120788 ( funerale di juliano, 6 aprile 2011 )




                                           
                                  
                             INCONTRO DI CIVILTA'


                    VILLA PAMPHILI, ROMA 16 APRILE



PENSIERI
Il qatar è il paese più ricco al mondo ed è grande come mezza lombardia.
Questo calcolo già fa capire quanto sia malato il nostro pensiero: i soldi valgono più di interi continenti e delle vite umane che li abitano? E' un delirio!
Il qatar è anche il paese più inquinanto e inquinante come se non fosse sufficientemente nauseante che si regga su una monarchia assoluta. Ci risiamo: è la monarchia assoluta che è retta da quella terra suo malgrado. 
Comunque si muore o di cancro o di pena di morte, e anche in questo assomiglia all'Italia.
La sua monarchia assoluta  sovvenziona leaders capaci di lavare il cervello ai figli degli altri per farli diventare combattenti divini allo scopo di infilarli nelle rivoluzioni altrui, guastarne la portata democratica e dirottarle a convenienza.
Se alla tunisia economicamente disperata quel reame è stato capace di prestare 500 milioni di dollari  a un tasso di 2,5 % , da restituire entro 5 anni in un unica soluzione significa che: 1) la tunisia è già sua: 2) la tunisia riuscirà a convincere le superstiti aziende europee a trasferivi gli stabilimenti con agevolazioni così viziate da farci dimenticare com'è fatto un operaio di massa europeo. La tunisia potrà sognare per qualche anno in più di non essere diventata proprietà altrui. Ma il risultato sarà lo stesso perchè dopo la scomparsa dell'operaio non ci sarà più neanche il cliente europeo.

Cos'avrà firmato super mario? Temo che la questione territoriale del gasdotto che attraverserà la Sardegna salendo dall'Algeria riserverà delle sorprese. Anche se neanche il lauto pedaggio per una questione vitale per l'europa avrebbe pouto ripagare la mostruosa devastazione di territori per far passare quell'enorme tubo che la attraverserà tutta, sarebbe comunque stato giusto devolverlo agli abitanti colpiti.
Se è riuscito a mettere mano su quelle terre hamad saprà come far fruttare per sè quel cordone ombelicale con cui mamma Africa terrà in vita energetica l'Europa. Sopratutto perchè il gas qatariota passa invece da rovigo.O s'è già comprato anche l'Algeria?
O è del MUOS che si vuole occupare?

Di quel che ci ha combinato supermario con la goldman sachs se n'erano accorti in pochi. Questa volta  però siamo rimasti in tanti fermi a guardare.

Non  tutti sono rimasti a guardare! Qualcuno è andato a Roma  a manifestare il proprio dissenso nei confronti dell'emiro di fronte a Villa Paphili il 16 aprile.
Ecco cos'è successo: quel che da anni succede ai manifestanti a Davos e in tutti gli incontri economici del mondo multi o bilaterali che siano.

I COMMENTI DEI MANIFESTANTI NO WAR  ALL' INCONTRO TRA MARIO   E  HAMAD , ROMA 16 APRILE  

"La foto nei giardini di Villa Panphili, ottenuta dopo una...trattativa con la polizia.
http://www.facebook.com/#!/photo.php?fbid=270725749689092&set=a.270725479689119.63021.100002550068380&type=1&theater
Avranno parlato solo di affari i due governanti ? Noi avremmo voluto invitarli a smettere di finanziare una nuova guerra in Siria. Tra le altre cose nel paese di Damasco ci sono due milioni di cristiani e la Nato insieme alle PetroMonarchie, Qatar e Arabia Saudita, armano integralisti islamici. Secondo Madre Agnes de la Croix, del monastero siriano di San Giacomo, ad Homs il 90% dei cristiani (150.000) e' stato costretto dai "ribelli" a lasciare la citta'. Da notare che l' incontro tra Monti e l'Emiro e' avvenuto a Villa Pamphili dove Gheddafi mise la celebre tenda in occasione dell' ultima sua visita a Roma." marco 17 aprile

"Ieri, con molta gentilezza, ci hanno detto che non potevamo esporre cartelli neppure camminando nelle strade adiacenti la Villa. Gli ho detto che davanti a palazzo Chigi, in via del Corso anche se dal lato opposto alla sede della presidenza del consiglio, ci avevano permesso di camminare con cartelli, evitando solo di stare fermi. Ma ieri volevano assolutamente evitare il minimo accenno di contestazione anti guerra.
Un ora fa alcuni siti hanno ripreso l' articolo di Repubblica che ho divulgato oggi in mattinata. Quindi l' effetto della visita dell' Emiro non e' ancora finito, abbiamo almeno un altro giorno per far conoscere il ruolo del Qatar nella guerra libica e nella guerra siriana, per ora quasi una guerra civile ma gia' con combattenti non siriani." marco 17 aprile



http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=253 ( " In altri tempi a manifestare contro l’incontro ci sarebbero state molte persone e non 4 gatti peraltro bloccati gentilmente dalla polizia per aver esposto cartelli fuori dalla sontuosa villa dove si svolgeva il ricevimento. In altri paesi qualche giornalista indipendente avrebbe tirato una scarpa in conferenza stampa, all’emiro la cui tivù al-Jazeera fa da arma mediatica per le guerre della casa." marinella 17 aprile )
----Messaggio originale----
Da: mari.liberazioni at yahoo.it
Data: 20-apr-2012 12.43
A: "Mari Cor"<mari.liberazioni at yahoo.it>
Ogg: [pace] per aderire alla lettera di dissociazione da Monti&Napolitano in ginocchio dal petromonarca bellicoso

Trovate sul manifesto
la versione - tagliata e resa chissà perché anonima - della lettera di dissociazione che singoli e gruppi potrebbero firmare. La genuflessione di Monti&Napolitano (e lasciam perdere Alemanno) davanti all'emiro è penosa e come cittadini dovremmo dissociarci. Quando ci saranno abbastanza firme si potrà mandare. 
 
Marinella
 
DISSOCIAZIONE DA MONTI E NAPOLITANO IN GINOCCHIO DALL’EMIRO QATARIOTA
Marinella Correggia
 
Per dignità, per principio e per politica dovrebbero dissociarsi dalle genuflessioni delle massime istituzioni italiane  nei confronti dell’emiro del Qatar tutti i movimenti e cittadini italiani che lavorano contro le guerre e contro gli altri e collegati  orrori della geopolitica attuale: ingiustizia climatica, disuguaglianze sociali fra gruppi e fra paesi, modello produttivo che nega i beni comuni e nobilita l’oscenità della ricchezza.
Si potrebbe indirizzare ai due (lasciamo perdere Alemanno) una lettera aperta di questo tenore.
“Presidenti Monti e Napolitano, come italiani impegnati contro le guerre, la distruzione del clima e le ingiustizie ci dissociamo dal atto di vassallaggio che avete compiuto ai piedi dell’emiro del Qatar il 16 aprile 2012. La nostra (o meglio: vostra) Italia che da sempre obbedisce ai voleri economico-militari del colosso Usa, è adesso entrata anche nell’harem di al-Thani. Il quale può certo ben pagare i suoi protetti (e non solo le sue tre mogli ufficiali): malgrado le ingenti spese per i lussi e le guerre ha un saldo attivo equivalente a  60 miliardi di dollari di origine fossile. Anche di fronte al “profumo dei petrodollari” (secondo la definizione di un amico arabo) la dignità non ha prezzo e fareste meglio a cercare vie d’uscita dalla bancarotta meno umilianti del prostrarvi fronte a terra. Invece, pur di perpetuare un modello capitalista e speculativo che ha portato l’Italia in questa situazione, si è disposti a omaggiare quanto c’è di più lontano dall’idea di sobrietà, giustizia, etica, ecologia: il padrone di un petroemirato.
Dal punto di vista della forma, l’Italia ha fatto davanti al mondo la solita figura della pezzente con il braccino teso davanti a un ricchissimo emiro ereditario (nonché golpista); una figura da barzelletta.
Dal punto di vista della sostanza, ecco alcune gesta dell’emiro ormai grosso protagonista sulla scena geopolitica. Anche se temiamo che voi siate d’accordo. Le petromonarchie sono da sempre uno dei cancri del mondo arabo. Adesso ancor più. Presentandosi, lui monarca assoluto, come paladino della democrazia in medio Oriente e Nordafrica con al-Jazeera a fare da megafono, al-Thani insieme ai Saud offre la necessaria copertura “arabomusulmana” a operazioni militari e di destabilizzazione come la devastante guerra in Libia (i cui effetti sono visibili a tutti). In Siria i petromonarchi lavorano a sabotare ogni piano di pace e sostengono l’opposizione islamista. Per non dire del Bahrein.  
Ecco poi un eco-paradosso: al-Thani si è aggiudicato la diciottesima Conferenza dell'Onu sul clima (autunno 2012), dopo il fallimento della sessione di Durban in Sudafrica nel dicembre 2011. Eppure il Qatar sta alla protezione del clima come Dracula sta alla banca del sangue. Ha le emissioni pro capite di gas di serra più elevate al mondo: incredibili 53,4 tonnellate annue, secondo le statistiche ufficiali dell'Onu; il 435% in più dal 1990. L'incongruo ospite del vertice sul clima 2012 insieme alle altre petrogasmonarchie è stato in prima linea in tutti i passaggi cruciali per rendere inefficace il pur limitatissimo Protocollo di Kyoto ed evitare qualunque allontanamento dall'economia degli idrocarburi”.
Per firmare: mari.liberazioni(at)yahoo.it