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[Resistenza] Solidarietà con i precari BROS e disoccupati fatti sgomberare dalla giunta De Magistris
- Subject: [Resistenza] Solidarietà con i precari BROS e disoccupati fatti sgomberare dalla giunta De Magistris
- From: Resistenza Pcarc <resistenza.pcarc at rocketmail.com>
- Date: Tue, 27 Mar 2012 02:48:31 -0700 (PDT)
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Il 24.3.12 la
giunta De Magistris ha fatto sgomberare i precari BROS e disoccupati che da un
mese erano in presidio permanente davanti al palazzo del Comune di Napoli per
un lavoro utile e dignitoso per tutti. A seguito di questo attacco repressivo
il consigliere Pietro Rinaldi di Napoli è Tua si è dimesso dalla maggioranza.
Diffondiamo la presa di posizione e l'orientamento del nostro Partito, dell'SLL
e dell'ASP su questa vicenda.
Federazione Campana del P.CARC
email: campaniacarc at libero.it sito: www.carc.it
Sindacato Lavoratori in Lotta – per il sindacato di
classe
email: sllna at libero.it
Associazione Solidarietà Proletaria
email: info at solidarietaproletaria.org
Napoli,
24.03.12
Solidarietà con i precari BROS e
disoccupati fatti sgomberare questa mattina dalla giunta De Magistris dopo un
mese di presidio permanente davanti al palazzo del Comune di Napoli!
Avanti nella lotta per un lavoro utile
e dignitoso per tutti, per la reale difesa dei beni comuni e per lo sviluppo di
una vera democrazia partecipativa!
Il consigliere comunale Pietro
Rinaldi, che oggi ha annunciato le sue dimissioni dalla maggioranza, deve
riempire di contenuti politici questa scelta e diventare realmente un cuneo
all’interno del consiglio comunale al servizio delle organizzazioni operaie e
popolari!
Questa mattina la giunta De Magistris
ha fatto sgomberare i precari BROS e disoccupati che da un mese erano in
presidio permanente davanti al palazzo del Comune di Napoli per un lavoro utile
e dignitoso per tutti. Questo sgombero segue le perquisizioni fatte la scorsa
settimana contro alcuni compagni del movimento dei precari BROS e disoccupati
organizzati da parte della Questura di Napoli. La decisione di De Magistris di
ordinare lo sgombero del presidio, oltre a seguire le perquisizioni effettuate
la scorsa settimana (alla faccia del “dissenso non si reprime”!), fa il paio
anche con l’operato razzista e prepotente con i proletari degli sceriffi
Narducci (assessore alla legalità) e Sementa (capo dei vigili urbani), i quali
da mesi stanno portano avanti una campagna di sgomberi di case occupate,
rastrellamenti di immigrati, vessazioni di venditori ambulanti. Lo sgombero di
questa mattina (come anche le perquisizioni della scorsa settimana) avvengono
inoltre a ridosso delle pre-regate dell’America’s Cup che si terranno a Napoli
nei prossimi giorni: con queste operazioni poliziesche la Questura e De Magistris
mirano a che questo grande evento che ingrossa le tasche e i portafogli di
affaristi, padroni italiani e di altri paesi e camorristi avvenga senza “colpi
di scena” e contestazioni. Alla faccia della lotta contro speculatori e difesa
dei beni comuni!
Nonostante lo sgombero di questa
mattina, i precari BROS e disoccupati sono già tornati davanti al Comune e si
stanno riorganizzando per rilanciare il presidio permanente. Noi sosteniamo
senza se e senza ma la loro battaglia: senza un lavoro utile e dignitoso per
tutti non è possibile nessuna democrazia partecipativa, senza un lavoro utile e
dignitoso per tutti non è possibile nessuna rinascita della nostra città e del
nostro paese, senza un lavoro utile e dignitoso per tutti parlare di difesa di
beni comuni è o un’illusione o un inganno!
Il consigliere comunale Pietro
Rinaldi, eletto con la lista Napoli è Tua, oggi ha annunciato le sue dimissioni
dalla maggioranza a seguito dello sgombero dei precari BROS e disoccupati.
Rinaldi deve ora riempire di contenuti politici questa scelta e diventare
realmente un cuneo all’interno del consiglio comunale al servizio delle
organizzazioni operaie e popolari, dei sindacati, dei movimenti di lotta per il
lavoro, delle reti, dei centri sociali, dei collettivi studenteschi della
nostra città, deve portare in quest’ambito le istanze dei movimenti sociali,
deve usare il ruolo di consigliere comunale per sostenere, sviluppare,
estendere le lotte in difesa dei diritti e per la conquista di nuovi, per
sostenere, sviluppare e promuovere iniziative di autorganizzazione dal basso e
azioni di disobbedienza civile, per sostenere e rafforzare il coordinamento tra
le forze sane presenti sul nostro territorio (a partire dal coordinamento NO
DEBITO e dal Coordinamento per l’Opposizione Sociale), per alimentare la lotta
per trasformare la giunta De Magistris in un’Amministrazione Comunale
d’Emergenza popolare che adotti le misure indicate dalle organizzazioni operaie
e popolari, a partire dalla rottura del Patto di Stabilità e un lavoro utile e
dignitoso per tutti!
Nello sviluppare questa azione
Rinaldi deve coordinarsi con i consiglieri comunali della maggioranza e con gli
assessori che hanno intenzione di darsi da fare realmente per lo sviluppo del
laboratorio Napoli contrastando la politica delle grandi opere, contrastando la
politica della repressione nei confronti dei proletari, contrastando l’assenza
di trasparenza, contrastando il non sviluppo della democrazia partecipativa.
Le organizzazioni operaie e popolari,
i sindacati, i movimenti di lotta per il lavoro, le reti, i centri sociali, i
collettivi studenteschi della nostra città sono decisive per spingere Rinaldi
ad intraprendere realmente questa strada e a spostare su questo campo anche i
consiglieri comunali (in primis Vasquez, Maurino, Fucito), gli assessori
progressisti (in primis Lucarelli, D’Angelo) e altri esponenti del consiglio
comunale come Elena Coccia. Senza la mobilitazione popolare, il coordinamento
tra le varie realtà, lo sviluppo di percorsi di lotta e di iniziative di
autorganizzazione e di disobbedienza civile dal basso, questo non sarà
possibile. E’ la spinta dal basso che decide tutto, sono le organizzazioni
operaie e popolari le uniche che possono incanalare le cose nella giusta
direzione, che possono realmente incidere sugli eventi e sui processi, mettendo
all’angolo chi invece all’interno del consiglio comunale e dietro le quinte
opera affinché le cose restino come sono!
In particolare, Rinaldi (e gli altri
consiglieri comunali e assessori progressisti) deve impegnarsi su tre fronti
per riempiere la sua scelta di contenuti concreti e dare un reale contributo
alla lotta per il cambiamento della nostra città e del nostro paese. Li
indichiamo.
1. LOTTA PER LA TRASPARENZA
Bisogna costringere il Comune a
pubblicare sul proprio sito in modo organico, chiaro, veritiero, comprensibile
a chiunque e da tutti consultabile e verificabile:
- l’inventario del patrimonio dei
beni mobili (comprese le partecipazioni in aziende, le aziende controllate, gli
enti, ecc.) e immobili (demanio, patrimonio, stabili, ecc.) e come vengono
utilizzati (affittati a chi, a che titolo e con che canone), gli appalti, i
concorsi, ecc.
- l’inventario delle spese del Comune
per le risorse umane: assessori, consiglieri, collaboratori, dirigenti e
manager, tecnici, professionisti, membri degli staff… e indicare quanto ognuno
di loro guadagna complessivamente, rendendo noti anche gli altri emolumenti che
percepisce per incarichi di vario tipo, per pensioni, vitalizi, ecc.
- l’inventario del debito pubblico
(elenco delle banche e delle finanziarie con le quali l’amministrazione
comunale ha contratto mutui e prestiti, importi, durata e rate, debito
residuo).
Nello stendere questi inventari
bisogna “partire dall’alto”: ossia partire dai vertici, dai grandi dirigenti e
grandi consulenti, accorpando i dati per tipo e per quantità di servizio o
prestazione, per categorie e per compensi complessivi. Bisogna indicare anche
(oltre ai compensi annui, i bonus, gli extra e i “servizi”) i privilegi di cui
godono, se ne godono, i dirigenti, gli amministratori delegati: appartamento,
auto blu, autista, segretaria/o personale, premi, spese rimborsate, ecc.
Se non si seguono questi criteri e,
quindi, se si mettono sullo stesso piano i dipendenti precari
dell’Amministrazione e i membri dei CdA delle aziende pubbliche oppure il
collaboratore (“amico degli amici” o figlio, nipote, fratello, moglie/marito
di…) che percepisce più di 200 mila euro l’anno per un incarico ad hoc (spesso
fittizio in tutto o in parte), nei fatti si mettono a disposizione dei
cittadini una montagna di dati dove si possono camuffare i grandi privilegi e
chi sguazza nel denaro pubblico continua a sguazzare!
Le conoscenze della macchina
comunale, dei suoi vari uffici e funzioni, mettono Rinaldi (e gli altri
consiglieri comunali e assessori progressisti) in una posizione privilegiata
per accedere a questi dati e, quindi, per renderli pubblici (anche creando
appositi blog) alimentando così il controllo popolare sulle istituzioni. E’
un’azione semplice, che non richiede molto, ma estremamente importante: è in
azioni di questo tipo che si concretizza la rottura con il vecchio e si
alimenta realmente la lotta per la discontinuità e la costruzione
dell’alternativa!
Un campo specifico su cui concentrare
la lotta per la trasparenza, come dicevamo su, è quello inerente gli immobili
comunali: Rinaldi deve contribuire al meglio delle sua possibilità ad
alimentare il lavoro di mappatura e di ricostruzione delle proprietà
immobiliari del Comune che diversi organismi stanno già svolgendo al fine di
individuare immobili comunali in disuso da occupare a scopi abitativi e/o per
creare spazi di aggregazione popolare, antifascista, antirazzista,
progressista. In altre parole, per estendere il movimento di lotta per la casa
e per l’appropriazione di spazi per lo sviluppo di attività sociali realmente
al servizio della città e dei cittadini.
2. LA LOTTA PER LA CREAZIONE DI POSTI DI
LAVORO UTILI E DIGNITOSI
Senza un lavoro utile e dignitoso per
tutti non è possibile nessuna democrazia partecipativa e parlare di difesa dei
beni comuni senza mettere al centro il lavoro è o un’illusione o un imbroglio.
Un’Amministrazione comunale che mira alla rinascita della città e del paese
deve mettere al centro del suo operato la rottura del “Patto di Stabilità” (dando
realmente seguito a quanto detto al Forum dei Comuni sui Beni Comuni del
28.1.12 e all’assemblea dell’ANCI del 29.2.12) e la creazione di un Piano
del Lavoro attraverso cui mettere all’opera i disoccupati e precari,
impiegandoli per la ristrutturazione e rilancio delle zone che amministra
(dalle ristrutturazione delle strade, fognature, immobili pubblici e quartieri
alla bonifica ambientale, dal potenziamento degli ospedali e delle scuole
pubbliche ai servizi sociali, al doposcuola, ecc.).
Per elaborare questo Piano del
Lavoro l’Amministrazione comunale deve:
- mobilitare tutti gli uffici della
pubblica amministrazione che dirige e fare assemblee con tutti i dipendenti
pubblici, chiedendo ad ognuno di loro di proporre progetti facendo ricorso alle
proprie capacità e competenze;
- indire conferenze con
organizzazioni operaie e organizzazioni popolari, sindacati, ecc. presenti sul
territorio per elaborare insieme progetti;
- riunire i capitalisti della zona e
le associazioni padronali di categoria e chiedere che ognuno elabori e proponga
progetti per posti di lavoro utili, stessa cosa vale per il clero e le varie
chiese presenti sul territorio;
- coinvolgere in questo processo di
elaborazione di progetti anche gli altri enti pubblici (regione, provincia, uffici
statali dislocati sul territorio, distaccamento delle Forze Armate, della
Polizia e degli altri corpi dello Stato).
Con tutte queste forze,
l’Amministrazione deve istituire un tavolo permanente che
elabori progetti per la creazione di posti di lavoro utili e dignitosi e per
reperire fondi. Il suo lavoro deve essere trasparente e sottoposto alla
discussione di organizzazioni operaie e delle organizzazioni popolari. Questo è
un esempio concreto di democrazia partecipativa!
Rinaldi (e gli altri consiglieri
comunali e assessori progressisti) deve sostenere la battaglia per la
costruzione del tavolo permanente, sia con interventi appositi in
consiglio comunale e nelle varie commissioni; sia promuovendo
direttamente l’elaborazione di piani per il lavoro facendo tavole rotonde con
esponenti dei movimenti di lotta, associazioni di categoria, sindacati, reti,
professori universitari, esperti vari, ecc. utilizzando a questo fine anche i
dati sulla situazione economica della città e sugli interventi da fare per rimetterla
in piedi (ristrutturazioni di immobili comunali, bonifiche, messe in sicurezza,
interventi nel sociale, ecc.) che deve contribuire a raccogliere senza
risparmio di energie attraverso gli uffici comunali (questo lavoro si lega
anche la lotta per la trasparenza); sia sostenendo le iniziative
popolari che mirano alla conquista del lavoro e alla mappatura del territorio
per elaborare piani del lavoro e a promuovere a sua volta iniziative di questo
tipo.
3. LA LOTTA PER LA CACCIATA DEGLI
SCERIFFI NARDUCCI E SEMENTA
Narducci e Sementa devono essere
rimossi dal loro incarico! Nella nostra città non può esserci spazio per chi ha
la concezione della legalità come guerra ai poveri, come vessazioni e angherie
nei confronti di chi lotta per un lavoro, per una casa, per un permesso di
soggiorno. Nella nostra città non deve esserci spazio per razzisti e aguzzini
di proletari in divisa o doppiopetto. Bisogna applicare la Costituzione! Rinaldi
(e gli altri consiglieri comunali e assessori progressisti) deve dare battaglia
dentro il consiglio comunale e fuori per la loro cacciata, sostenendo ed
alimentando la mobilitazione che via via si sta sviluppando, a diversi livelli,
per il raggiungimento di questo obiettivo (dalle prese di posizione di artisti
come Di Vaio a quelle delle associazioni di immigrati e progressiste).
Questa è la strada per rendere
effettivamente funzionale alla lotta per la rinascita della nostra città e del
nostro paese la scelta fatto oggi da Rinaldi. Non basta prendere le distanze,
bisogna contribuire a costruire l’alternativa!
Come abbiamo già detto, solo la
mobilitazione popolare, il coordinamento tra le varie realtà, lo sviluppo di
percorsi di lotta e di iniziative di autorganizzazione e di disobbedienza
civile dal basso, possono realmente incidere sugli eventi e sui processi,
mettendo all’angolo chi invece all’interno del consiglio comunale e dietro le
quinte opera affinché le cose restino come sono!
E’ la spinta dal basso che decide
tutto, sono le organizzazioni operaie e popolari, i sindacati, i movimenti di
lotta per il lavoro, le reti, i centri sociali, i collettivi studenteschi della
nostra città le uniche forze che possono incanalare le cose nella giusta
direzione, spingendo i consiglieri comunali (in primis Rinaldi, Vasquez, Maurino,
Fucito), gli assessori progressisti (in primis Lucarelli, D’Angelo) e altri
esponenti del consiglio comunale come Elena Coccia a contribuire realmente a
questo processo di cambiamento e a rompere gli equilibri del teatrino della
politica borghese!
Possiamo costruire un’Amministrazione
Comunale d’Emergenza popolare: dipende da noi, dalle forze popolari, operaie e
progressiste della nostra città!
Possiamo costringere la giunta De
Magistris a rompere con il “Patto di stabilità” e a creare il Piano del Lavoro:
dipende da noi, dalle forze popolari, operaie e progressiste, dalla nostra
mobilitazione, dalla nostra lotta, dalla nostra iniziativa!
Osare lottare, osare sognare, osare
vincere!
A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione, RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE Cordiali saluti dalla redazione di: RESISTENZA Dir. resp. G. Maj - Redazione c/o Centro Nazionale del P.CARC: via Tanaro 7 - 20128 Milano; tel./fax 02.26.30.64.54 Reg. Trib.MI n. 484/19.9.94 - stamp. in proprio il 31/05/11. Per abbonamenti nazionali ed esteri e sottoscrizioni: CCP 60973856 intestato a M. Maj Sito: www.carc.it
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