[Resistenza] Sosteniamo le richieste del Partito Comunista dell’India(maoista) avanzate per la liberazione dei due italiani arrestati in Orissa!



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23/03/2012
 
 
Solidarietà alle masse popolari indiane che resistono contro la guerra del regime!
Sosteniamo le richieste del Partito Comunista dell’India(maoista) avanzate per la liberazione dei due italiani arrestati in Orissa!
No all’operazione Green Hunt!
No alla mercificazione turistica della popolazione indigena!
 
 
Il Partito dei CARC sostiene la resistenza delle masse popolari indigene in Orissa e in tutta l’India e sostiene le richieste del Partito Comunista dell’India (maoista) avanzate per la liberazione degli italiani arrestati in Orissa mentre facevano i turisti in zona di guerra.
I due italiani sono stati arrestati nel territorio dove le forze rivoluzionarie hanno il controllo, dove cioè gestiscono il potere, e quindi anche la giustizia, e dove provvedono a tutte le esigenze della popolazione dato che lo Stato di Orissa e lo Stato centrale non solo non lo fanno, ma anzi da tempo hanno messo in atto una politica di espropriazione delle terre e di sterminio della popolazione che trova ostacolo solo nella resistenza armata degli indigeni guidati appunto dai maoisti e nella crescente opposizione da parte di tutti i sinceri democratici, i pacifisti, gli ambientalisti in India e nel mondo, prima fra le quali la nota scrittrice e attivista Arundhati Roy.
I due arrestati sono quindi colpevoli in quanto si prestano (e compiono direttamente) a un’opera di mercificazione infame delle popolazioni indigene, descritta bene in dettaglio nel documento del PCI(m) di Orissa che qui alleghiamo. L’operatore turistico (che tra l’altro viene dalla Val di Susa, dove lo Stato italiano sta cercando di mettere in atto un’operazione della stessa natura di quella che gli Stati indiani e lo Stato centrale cercano di portare avanti con l’Operazione Green Hunt) dato che è in zona da parecchi anni sarà senz’altro aggiornato sul fatto che in Orissa gli indigeni fotografati dai turisti che lui accompagna sono derubati dalle loro terre, umiliati, imprigionati, uccisi in carcere, e le donne stuprate, come il documento del PCI(m) spiega.
L’azione dei maoisti ha valore non solo come forma di resistenza a livello locale contro il brutale sfruttamento imperialista ma anche in quanto consente di fare conoscere alle masse popolari del nostro paese questa eroica resistenza degli indigeni contro l’espropriazione del proprio territorio e contro lo sterminio delle popolazioni che lo abitano per fare posto alla devastazione ambientale progettata dalle multinazionali in accordo con i governi statali e centrali. La resistenza della masse popolari indigene è quindi della stessa natura della resistenza delle masse popolari in Valle di Susa oppongono all’occupazione militare e alla devastazione della propria valle, con la differenza che qui si tratta di un territorio grande quanto Francia e Germania messe insieme, popolato da cento milioni di persone, contro cui i governi praticano una guerra atroce e barbarica, e dove la resistenza è guidata da un’organizzazione tra le più avanzate del movimento comunista internazionale che sta rinascendo, il PCI(m). Le terre sotto il controllo delle masse popolari organizzate dal PCI(m) sono quelle dove si sta costruendo un nuovo potere, dove le masse popolari decidono del loro destino e costruiscono relazioni umane e sociali di nuovo tipo, in cui non c’è posto per trafficanti e mercenari (turistici o militari che siano).
Le masse popolari che resistono nelle aree rurali dell’India mirano a trasformare l’intero paese, e quindi a trasformare la propria resistenza in costruzione di una nuova società. Anche le masse popolari italiane e chi le guida devono passare dalla resistenza contro le politiche di miseria e guerra al porsi come forza che gestisce il paese, a formare un governo di emergenza che ci difenda dagli effetti più devastanti della crisi, che fermi il degrado materiale e morale che la borghesia e il suo sistema provoca e che sia fondamento per la costruzione dell’altro mondo possibile e necessario, di un mondo dove la ricchezza si produce per il benessere collettivo e non per il profitto individuale, per creare, cioè, una società socialista, per fare dell’Italia un nuovo paese socialista.
Le masse popolari italiane che lottano oggi contro il governo Monti (e ieri contro i governi Berlusconi e Prodi), devono costruire un nuovo sistema di relazioni economiche, sociali e culturali, il governo di emergenza popolare, un governo che stabilirà anche relazioni di solidarietà, collaborazione o scambio con gli altri popoli e paesi.
La propaganda di regime ovviamente falsifica i fatti, in India come in Italia, e cerca di spacciare l’italianità, e quindi il razzismo, come legame tra le masse popolari di un paese per sostenere la politica di aggressione e guerra  contro le masse popolari degli altri paesi. Dovremmo considerare nostro fratello chi fa turismo alla coda degli sterminatori di popoli, chi sfrutta e lucra sull’esoticità di alcuni popolazioni o zone, così come dovremmo considerare nostro fratello il marò che spara ai pescatori indiani di Kerala, i militari mercenari alla coda degli imperialisti USA che uccidono e umiliano le popolazioni dell’Afghanistan, dell’Iraq, ecc. Nostri fratelli sono i lavoratori e le masse popolari che in ogni angolo del mondo combattono la stessa nostra lotta contro la barbarie, contro la devastazione dell’ambiente, contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, e che con noi costruiscono, in ogni parte del mondo, la nuova storia dell’umanità. La loro lotta è la nostra: sosteniamoli, sviluppiamo  iniziative contro la guerra che lo stato indiano ha dichiarato contro il suo stesso popolo!
 
W il Partito Comunista dell’India (maoista)!
Viva la solidarietà tra i popoli!
Lottiamo uniti per la difesa della vita, della pace e dell’ambiente naturale!
No allo sfruttamento, alla devastazione, alla guerra!
 
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LE DICHIARAZIONI DEI MAOISTI SULL’ARRESTO DEI DUE TURISTI ITALIANI


“Orissa: il turismo imperialista per lo ‘spettacolo tribale’ in zone di guerra, di repressione e di resistenza”
PCI (Maoista) - Stato dell’Orissa, Comitato Organizzatore di Stato
Dichiarazione, 16 marzo 2012

Il governo - sia a livello centrale che dello Stato dell’Orissa - ha ridotto gli indigeni a meri oggetti da esposizione nel tentativo di attirare turisti nazionali e stranieri. Da un lato, il governo invita i capitalisti multinazionali a saccheggiare le risorse naturali e minerali nel cuore della terra degli indigeni e tenta di reprimere con le armi le espressioni della resistenza scatenando l’Operazione Green Hunt [Battuta di caccia, N. d. T.] contro gli indigeni e la gente. Dall’altro lato, intensifica gli sforzi per trasformare gli indigeni innocenti in oggetti da esposizione. Le affermazioni del governo che sostiene di aver modificato le cosiddette leggi nel febbraio 2012 per porre alcuni controlli ai turisti che visitano le aree indigene sono falsità eclatanti. In modo perfettamente ipocrita i centri di potere a Delhi e Shahid Nagar, mentre attuano l’industrializzazione di cui si parla tanto e mentre mettono in atto con le armi le leggi che costringono le popolazioni ad abbandonare le loro terre, mandano i turisti nelle aree indigene a fotografare gente nuda, mercificando queste aree di modo che i turisti ci si trovino a loro agio. È un modo di agire disumano, che si pratica a Ganjam e Kandhamal con il consenso non scritto della polizia distrettuale corrotta e complice dei governi di Orissa e dell’India. È sempre lo stesso governo quello che manda le forze di polizia in queste aree a bruciare foreste, a bruciare mucchi di foglie di curcuma secche [la curcuma è una pianta usata a scopo alimentare e officinale, N. d. T.], a distruggere le proprietà della gente e a uccidere, e che manda turisti stranieri a scattare foto su colline brulle e corpi nudi di indigeni: questo è un insulto per il popolo.

A causa di tutto questo, abbiamo arrestato due turisti italiani (uno di loro è un operatore del turismo autorizzato dal governo dello Stato):

1. Bosusco Paolo, Borgo Pralesio 10, Condove (Val di Susa), Italia
2. Claudio Colangelo, via Di Frascati, 215, 00040 Rocca Di Papa, Italia

In questo modo, noi facciamo vedere qual’e il vero volto di governo che non ha un minimo di umanità, che considera le zone indigene merce per il turismo, come posti dove abitano scimmie e scimpanzé. Chiediamo alle masse popolari di far sentire la loro voce contro la trasformazione delle aree indigene in merce per il turismo. Abbiamo arrestato i due italiani colpevoli, e abbiamo anche rilasciato due loro schiavi locali - Santosh e Kartik.

Se il governo davvero vuole a liberare questi due visitatori, le autorità centrali e statali dovranno come condizione primaria interrompere ogni forma di repressione e le operazioni di rastrellamento nello stato dell’Orissa entro il 18 marzo 2012, e farsi avanti per discutere delle nostre richieste. Se non lo fanno, non possiamo prendere questo governo sul serio, e non saremo responsabili se i due visitatori perderanno la vita. Lo saranno invece il governo che sta scatenando il terrore senza tenere le nostre richieste in alcuna considerazione e l’apparato statale che manda avanti una industria del turismo illegale.

Le nostre richieste

1. Gli indigeni non sono merci per il turismo e le aree indigene non sono luoghi ricreativi per i turisti. Ditelo chiaramente e arrestate chi viola questa norma.
2. Fermate la repressione che avete chiamato Operazione Battuta di Caccia. Smantellate tutti i campi di polizia presenti nelle zone remote, ad eccezione delle thanas [stazioni di polizia normali, N. d. T.]. Create uno spazio adeguato per il dialogo con i rivoluzionari sui problemi del popolo.
3. Abrogate la messa al bando del PCI (Maoista) e di altre organizzazioni di massa nello stato dell’Orissa.
4. Arrestate e mettete sotto accusa per omicidio e stupro la Polizia Speciale e altre forze di polizia coinvolti in pretesi scontri a fuoco [la polizia uccide gli arrestati e poi afferma di averlo fatto durante scontri a fuoco, N. d. T.] e le morti in carcere di Lalit Dehuri, Junesh Badaraita, Pradeep Majhi e altri, e quelli coinvolti nello stupro di gruppo di Arati Majhi. Ritirate tutte le accuse contro Arati Majhi e liberatela.
5. Rilasciate Ashutosh, Kamalakanta Sethi, Sujata, Kishor Jena, Pratap, Manjulata, e tutte le persone arrestate in connessione con l’attacco al deposito di armi di Nayagarh.
6. Smettete di creare nuove accuse false per tenere in carcere quelli che vengono assolti dai tribunali. Liberate quindi senza condizioni Subhashree Das e Lalit dal Rayagada insieme a tutti gli altri che sono stati arrestati di nuovo o che sono in carcere.
7. Liberate Shatrughna Biswal, Uttam, Shekhar, Sudarshan Mandal, Ramesh Nayak, Lata, Bijal, Ratna insieme a tutti gli altri innocenti da Rayagada, Gajapati, Kandhamal, Ganjam, Nayagarh, Sambalpur, Mayurbhanj, Kendujhar, ed altri distretti, che sono stati messi in carcere accusati di essere maoisti.
8. Non abrogate lo ‘status di indigeni’ per Jhodia, Kanda Dora, Acha Kui, Gauda Kui, Kumbhar Kui, Saora, Odia Kandha, Khaira, e altre comunità indigene, e riconoscete lo ‘status di indigeni’ di molte altre comunità simili.
9. Fornite l’accesso all’acqua potabile nei villaggi in tutte le parti dello Stato dell’Orissa, provvedete a irrigare i terreni agricoli, portate l’assistenza sanitaria gratuita in tutte le Panchayats [assemblee popolari amministrative, N. d. T.] e istituite strutture educative gratuite fino al liceo.
10. Interrompete la repressione poliziesca contro tutti i movimenti che si oppongono alle espulsioni delle popolazioni dai loro territori, che si oppongono alle multinazionali POSCO e Vedanta e agli insediamenti industriali pianificati a Kalinganagar da Tata Steel. Rilasciare tutti i leader di questi movimenti e gli attivisti come Abhay Sahu, Narayan Reddy, e altri.
11. Rilasciate Gananath Patra, ex amministratore distrettuale a Daringbadi, fratello di Nachika Linga, e i due studenti insieme ad altri leader dei movimenti di massa e movimenti contro la repressione che sono stati arrestati per vendetta dalle forze di polizia. Smettete di costruire senza fine nuove accuse false nei confronti delle persone che fanno parte del Mandrabaju, Nedingpadar, Gudari e dei movimenti per i diritti alla terra di Narayanpatna. Rilasciate coloro che sono stati implicati in casi analoghi e che sono in carcere nonostante tutte le accuse siano state ritirate.
12. Istituite inchieste indipendenti sulle storie che lo stato sponsorizza e mette in scena basate sulle false dichiarazioni di gente che si è arresa e che è stata sottoposta a pressioni e minacce, e sulla campagna che si conduce sotto copertura contro la Rivoluzione. Istituite una inchiesta da parte di organismi indipendenti e prendete le dovute iniziative contro la polizia di Kendujhar per la detenzione di Sangeet Pradhan per anni dopo che si è arreso, e per la frattura alla mano a causa delle torture della polizia.
13. Provvedete a soddisfare tutte le richieste poste durante l’arresto dell’Esattore di Malkangiri da parte dei maoisti e che ancora non avete soddisfatto.

Facciamo appello alle masse popolari a sostenere e mobilitarsi per queste richieste giuste e democratiche e costringere il governo a intavolare i colloqui.

Sunil, Segretario, PCI (maoista)

Comitato Organizzatore dello Stato dell’Orissa
 
Allegato Rimosso
A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione,
RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE

Cordiali saluti dalla redazione di:
RESISTENZA

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