Fine dello sciopero della fame. Tobia ha ottenuto un pezzettino di libertà



Fine dello sciopero della fame. Tobia ha ottenuto un pezzettino di libertà

Dopo 13 giorni Tobia ha interrotto lo sciopero della fame. Da oggi torna e
mangiare, perché da oggi può nuovamente scrivere lettere e mail,
telefonare, ricevere visite. Non potrà però andare a lavorare. La sua
lotta – anche grazie all’ampio sostegno ricevuto - ha pagato.
Questa sera lo abbiamo riabbracciato, bevuto insieme un dito di vino e
parlato delle tante cose capitate dal 26 gennaio quando Ada, la sua
compagna, chiamò per avvertire che gli uomini dello Stato se lo stavano
portando via.
Un fiume di parole, il racconto di un pezzetto di vita separata nei corpi,
ma unita nel comune sentire una lotta che cresce giorno dopo giorno.
Di seguito la prima lettera di Tobia.

Ho ricevuto nel pomeriggio, da parte del mio avvocato, la comunicazione
che il giudice ha revocato il “divieto di comunicare con qualsiasi mezzo”,
emesso nei miei confronti dal giorno della concessione - da parte del
tribunale del riesame - della detenzione domiciliare – il 13 febbraio - e
mantenuto sino ad oggi. L’altra mia richiesta, di poter recarmi al lavoro
presso l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della
Società Contemporanea, è stata negata.
Pur amareggiato per il fatto che non venga riconosciuto il mio diritto a
guadagnarmi il pane, reputo la conquista del diritto a comunicare,
imposizione che non aveva ragioni dal punto di vista delle esigenze
cautelari, un passo avanti verso il ridimensionamento dell’inchiesta
contro il movimento No Tav, che ogni giorno di più si rivela per quello
che è: un’odiosa macchinazione repressiva ad uso meramente politico e
mediatico.
Pertanto dichiaro di aver sospeso da stasera lo sciopero della fame
iniziato il giorno il 3 marzo.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto in questa battaglia.
A sarà dura!

Tobia Imperato

Torino, 15 marzo 2012

http://anarresinfo.noblogs.org