Il governo Monti e la riforma-deformazione del lavoro. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: Il governo Monti e la riforma-deformazione del lavoro. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Mon, 20 Feb 2012 14:00:56 +0100
Movimento per la società di giustizia e per la
speranza
Cari amici il Movimento ha preparato questo documento per il Governo sui problemi del lavoro; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio o anche modificato. Gli indirizzi: Pres. Giorgio
Napolitano, presidenza.repubblica at quirinale.it (nome, cognome, indirizzo obbligatori, altrimenti
cestinati); Premier Mario Monti, centromessaggi at governo.it Min. Elsa Fornero, ufficiostampa at lavoro.gov.itSegr. Pier Luigi Bersani, segr.bersani at partitodemocratico.it Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la
Speranza Lecce Al Presidente Giorgio Napolitano al Premier Mario Monti al Ministro Elsa Fornero al Segr. PD Pier Luigi Bersani Il governo Monti e la riforma-deformazione del
lavoro Il premier Monti afferma incautamente che il posto stabile di lavoro è “monotono”; probabilmente perché egli ha avuto sempre la sicurezza di un posto stabile nell’università; non solo, ma ha potuto combinarlo con diversi incarichi extra. Ha avuto il privilegio dell’uno e dell’altro. Il premier Monti e la ministra Fornero affermano
incautamente che l’art. 18 dello
Statuto dei lavoratori, quello per cui non si può essere licenziati se non per
una giusta causa, non è un tabù;
pensano dunque a un licenziamento per
una causa ingiusta, o per una giustizia più corriva, con dei giudici che un’apposita legge renda più
corrivi. Dimenticano che il lavoro stabile è un diritto fondamentale della persona umana, senza del quale essa (e con essa la famiglia) viene abbandonata alla precarietà, viene menomata
nella sua dignità e nel suo stesso essere. Dimenticano che assicurare un lavoro stabile ai cittadini è un dovere fondamentale dello stato; poiché lo stato si genera da una cessione di diritto del cittadino, e questa cessione avviene in ordine alla tutela e promozione del cittadino stesso, tutela e promozione che si realizzano amzitutto nel lavoro, nel posto di lavoro. Se è un dovere dello stato, lo è per quelli che lo stato gestiscono, premier, ministri. È loro dovere assicurare la tutela e la promozione del cittadino, quindi il lavoro stabile per tutti, nella misura maggiore possibile. Vogliono riformare il lavoro, ma come? a vantaggio dei lavoratori? o a vantaggio del capitale? Comincino col garantire loro un lavoro stabile, anziché facilitare il licenziamento; col riformare la legge Biagi, che favorisce il lavoro precario (i precari sono circa 4 milioni); introducano il reddito minimo garantito, come in Francia (dove per il 2012 è di euro 1096,94 netti mensili); e la pensione minima garantita, o preferiscono certe attuali pensioni da fame? vedano di colmare il divario tra i salari italiani e quelli dei maggiori stati europei (circa il 30%; per Germania e Inghilterra il 50%); vedano di ridurre la settimana lavorativa: se la produttività si è raddoppiata, l’orario di lavoro dovrebbe dimezzarsi, dalle 40 alle 20-24 ore settimanali (6 al giorno per 4 giorni); e ci sarebbe anche lavoro per tutti. O almeno introducano le 35 ore, come Jospin in Francia. Vogliono riformare il lavoro? riformarlo o
deformarlo? Lecce, febbraio 2012 Per il Movimento, il Responsabile Prof. Arrigo Colombo Arrigo
Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di
Lecce Via
Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax
0832-314160 |
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